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Nurac
Anno scolastico 1998-99
Corso B Scuola Media N° 3 Olbia
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NURAC
I nuraghi tra fantasia e realtà

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Quando Bibiana vide il corpo di Nurac, ormai privo di vita, pianse a lungo così come fecero tutti gli abitanti del villaggio.

Vennero fatti funerali semplici. Il corpo del defunto fu portato a braccia nel luogo della sepoltura scavata in una roccia di tufo e pietosamente ricoperto di fiori. Attorno a lui vennero sistemati diversi utensili di uso quotidiano e qualche semplice gioiello che ne aveva ornato il corpo nei giorni di festa.

Vennero celebrati i riti consueti in onore di Deamama e di Toru ai quali venne chiesto di proteggere l'anima del giovane.

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In un ciclo eterno dove la morte è origine della vita un seme deve morire per poter dare la vita a molti frutti.

Deamama ne sentì compassione e comprese che doveva fare qualcosa di grande per esaudire le preghiere e per aiutare coloro che la supplicavano.

Con i mezzi a sua disposizione, pur in contrasto le altre divinità di Limbaru, chiamò lo spirito di Nurac accanto a sé donandogli facoltà di guaritore. Il primo a risentirne favorevolmente fu proprio Bainzu che finalmente si sentì meglio e la sua salute migliorò di giorno ingiorno ritrovando il suo antico vigore con grande gioia di Bibiana che ricominciò a sorridere.