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Nurac
Anno scolastico 1998-99
Corso B Scuola Media N° 3 Olbia
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NURAC
I nuraghi tra fantasia e realtà

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Nurac non venne dimenticato e perchè fosse ricordato per sempre volle costruire qualcosa in suo onore. Piano piano, e con molta fatica, inventò un'imponente costruzione a forma di tronco di cono. Tutti gli abitanti del villaggio decisero di collaborare e proposero il loro aiuto.

Vennero usati grossi massi, grezzi o poco lavorati, presenti nel territorio. Vennero sovrapposti l'uno all'altro mentre il diametro della costruzione diminuiva dal basso verso l'alto. Poiché le pietre non erano ben squadrate nelle fessure venivano inserite delle zeppe.

Per spostare i massi più pesanti si usavano grossi rulli che, su collinette di terra battuta artificiali, potevano essere utilizzati solo da uomini molto abili e forti.

Al termine del lavoro la terra battuta tutt'intorno venne tolta e, con grande meraviglia dei presenti, apparve una torre circolare alla quale si poteva accedere per mezzo di un andito e di una scala interna.

Vicino ad esso venne scavato un pozzo le cui acque divennero sacre e purificanti.

Per commemorare Nurac all'edificio fu concordemente dato il nome di nuraghe a perenne ricordo di un giovane che aveva voluto sfidare anche le divinità per una giusta causa.

Numerosissimi ancora oggi i nuraghi in Sardegna hanno sfidato i secoli per giungere sino a noi. Custodiscono gelosamente i loro segreti che gli studiosi non sono ancora riusciti a svelare.

Ritenuti nei secoli opera dei Ciclopi, dei Micenei, dei mitici Shardana e considerati mausolei, torri del silenzio, templi solari, postazioni militari, essi sono la testimonianza architettonica, economica e culturale di un popolo di grandi costruttori che da essi hanno preso il nome: i Nuragici.

L'ipotesi che la costruzione sia stata ideata da una giovane donna non è mai stata presa in esame, ma a noi piace pensare che, come si narra nel racconto, i nuraghi siano nati per esprimere la gratitudine di Bibiana per Nurac e che altri, guariti da lui, l'abbiano voluta imitare.

Gli alunni della Casse 2a B
Scuola Media n°3 Olbia
Docente Anna Maria Orgolesu (per la parte letteraria)
Docente Bruna Scanu (per la parte grafica)