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CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE E ORGANIZZAZIONE FAMILIARE DEI PONZESI A GOLFO ARANCI

L'impatto con il nuovo paese.
Da tutte le interviste è emerso come nei pescatori ponzesi sia vivo il ricordo dell'impatto con la nuova realtà sarda. Tale esperienza da alcuni è stata vissuta in prima persona, mentre ai più giovani è stata raccontata dai genitori.
Le case in cui andarono a vivere appartenevano al demanio marittimo ed erano piccole. Molte di queste abitazioni erano costituite da un solo vano senza bagno, mentre in altre quest'ultimo si trovava all'esterno. Anche la linea fognaria ed elettrica era pressappoco inesistente e l'unica luce si trovava nell'attuale via dei Caduti. La raccolta dell'acqua avveniva nei pozzi e nelle quattro fontane esistenti nel paese (via Libertà, vicino all'attuale stazione ferroviaria, di fronte agli uffici della Guardia di Finanza)1, le stesse fontane servivano alle massaie per lavare i panni.
Mancavano anche i servizi essenziali come il medico ed i collegamenti con altri centri. Ciò risultava essere un grave problema sia quando si presentavano casi di malattie e sia quando si finivano i generi di prima necessità che bisognava acquistare necessariamente altrove. Non esisteva nessun mezzo di trasporto che collegasse Golfo Aranci con altri centri, di conseguenza per raggiungere Olbia gli abitanti erano costretti a spostarsi a piedi. Solamente più tardi con l'istituzione della ferrovia gli spostamenti furono facilitati.2

Condizioni economiche degli immigrati.
La situazione economica delle famiglie ponzesi, che avevano scelto Golfo Aranci come residenza definitiva, variava sia a seconda della condizione da cui erano partiti nella loro terra d'origine e sia dalla fortuna che avevano trovato nel nuovo territorio. Nonostante le famiglie emigrate fossero quasi tutte povere erano, comunque, in grado di sopperire dignitosamente a tutte le esigenze, inoltre esisteva una stretta collaborazione familiare, perchè i ragazzi fin dall'età di otto anni andavano, di sovente, ad aiutare i genitori in mare. Non c'è dubbio che molti migliorarono la loro condizione, ma è pur vero che qualche famiglia piuttosto che peggiorare la propria condizione cambiò, nel tempo, il proprio mestiere, diventando così: commercianti, impiegati, ristoratori e così via. Nel panorama golfarancino spiccavano, sia nell'anteguerra che nel dopoguerra e ancora oggi, due o tre famiglie ricche e benestanti che detenevano una sorta di monopolio nella raccolta del pesce pescato che a loro volta rivendevano all'esterno.3

Rapporti sociali e integrazione.
E' chiaro che la prima integrazione dei ponzesi a Golfo Aranci non avvenne con la popolazione autoctona, poichè i primi rapporti si strinsero fra le diverse famiglie a cui era toccato l'analogo destino di emigrati. Le stesse famiglie confermano che all'epoca del loro trasferimento in Sardegna c'era molta solidarietà perchè si cercavano ed aiutavano a vicenda, formando così una vera colonia di ponzesi.
La prima vera e propria integrazione forse è iniziata più tardi, ovvero con l'affermarsi a Golfo Aranci di una progressiva natalità infantile che ha portato questi ultimi, cresciuti ed inseriti completamente nel contesto golfarancino, a considerarsi più sardi che ponzesi. La convivenza delle due culture, comunque, non ha mai creato particolari problemi, anzi, nella maggior parte dei casi si sono completamente plasmate. Ciò è avvenuto soprattutto negli ultimi decenni con l'affermarsi di un buon numero di matrimoni misti fra ponzesi e sardi.

Divisione dei ruoli nelle famiglie di pescatori
L'introduzione di moderne barche a motore ha permesso ai pescatori di spostarsi con più faciità e di raggiungere più rapidamente le zone di pesca. La professione di pescatore è però sempre stata legata alla lunga permanenza in mare e nonostante oggi si trascorra meno tempo lontano dalla famiglia è, ugualmente, necessario passare in mare almeno una buona parte della notte; ciò ha sempre influito sull'organizzazione dei ruoli familiari.
Dai racconti delle persone ponzesi, che appartenevano a famiglie di pescatori, è emerso che durante il giorno la presenza degli uomini nella comunità è sempre stata limitata soprattutto perchè, dopo una notte passata in mare, il giorno era dedicato al riposo. Era compito e dovere della donna organizzare la conduzione della casa e garantire il suo lineare andamento. Così se all'uomo spettava il compito di preparare la barca per l'uscita successiva, alla donna tocccava quello di riordinare la casa, accudire i bambini spesso numerosi (i figli trascorrevano poco tempo con il proprio padre a causa del suo lavoro), preparare il cibo nonchè assicurarsi che il marito riposasse in un ambiente più silenzioso possibile. Le competenze femminili, però, non si esaurivano nei compiti citati, infatti le donne, molto spesso, svolgevano delle attività complementari a quelle del marito, come fare le reti, tingerle, aggiustarle, preparare il sale fino per salare il pesce e così via.


1 Purtroppo, nonostante l'impegno degli alunni, non si è riusciti a capire la via della quarta fontana
2 Interviste ai pescatori di Golfo Aranci, realizzate dagli alunni di II^ A
3 Ibidem

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