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Progetto Ponza
I PONZESI FRA CULTURA E TRADIZIONE
Costume
e folklore importato.
Attraverso l'uso delle interviste si è, in questa parte, prestata una
piccola attenzione ai materiali folkloristici dei ponzesi che, come ogni
comunità che ha delle tradizioni consolidate, ha portato con sè non solo
beni materiali ma anche culturali. Il culto, ad esempio, di San Silverio,
santo patrono di Ponza, non è stato abbandonato ma ha continuato ad essere
vivo tra la popolazione ponzese che risiede a Golfo Aranci. Addirittura,
nella ricorrenza di questo santo, anni addietro veniva delegato qualcuno
affinchè organizzasse la festa nel migliore dei modi e fascesse rivivere
ai ponzesi quella festività che tanto era sentita.
Oggi tutta Golfo Aranci il 20 Giugno festeggia la ricoirrenza onomastica
di San Silverio con una festa che ripete i canoni imutabili delle ricorrenze
fortemente sentite: bancarelle, riconciliazione, serenità, ecc.. Il culto
si conclude con la solenne processione per le vie del paese, al seguito
della statua del santo installata su una barca in miniatura portata a
spalla; da qualche anno la festività si è arricchita della sagra del polpo.
Altra usanza che molte famiglie hanno praticato fino a pochi anni fa è
la preparazione del corredo del neonato e di quello nuziale. Nel primo
caso, fino ad alcuni decenni, si confezionava un corredino contenente
dei grandi pezzi di tela che servivano per fasciare il neonato, oggi lo
stesso corredino consiste nella preparazione di tutto l'occorrente moderno
utile per la nascita di un bimbo. Per la sposa, invece, si preparavano
dei grandi bauli che contenevano quaranta pezzi di ciascun articolo scelto
per il corredo. Qust'ultimo, ad esempio, era preparato con 40 lenzuola,
40 copriletto, 40 tovaglie e così via, evidentemente questo numero era
considerato di buon auspicio e forse scaramantico.
La
gastronomia.
Le famiglie di origine ponzese che risiedono in Sardegna non hanno perso
l'abitudine di tenere in vita piatti tipici della loro tradizionale alimentazione.
Le pietanze a base di legumi sono quelle che, una volta, rappresentavano
uno degli alimenti base. Fra questi piatti vanno ricordati: la zuppa di
pesci, la zuppa di lenticchie e "u cuniglie senza arrecchie"; quest'ultimo
non è altro che fave lessate, fatte tirare con un po' di pomodoro. Tale
pietanza una volta era consumata per devozione nella ricorrenza del giorno
dei morti.
Altri tipici piatti della tradizione ponzese sono ancora: il "casatiello"
(dolce), le "zeppole" (dolce), alici marinate, tonno sott'olio,
linguine all'aragosta, spaghetti con il fellone, spaghetti on le vongole,
calamari ripieni e "cianfotta" (verdure cotte).
La tradizione ponzese ricorda che la "zeppola" è un dolce caratteristico
ponzese, fatto con farina, lievito di birra, sale, latte, anice e il tutto
impastato e fritto in abbondante olio, che veniva preparato in varie occasioni:
quando si legavano i tralci della vite, oppure quando spuntava il primo
dente di un figlio, oppure ancora per festeggiare la gettata del solaio
di una nuova casa.
Qualche ricetta da provare
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