|
Clicca sul logo a sinistra per tornare alla Home Page del Sito.
|
SEZIONI DEL SITO
|
Celebrato anche da noi: Il Giorno della memoria.
Per non dimenticare la "Shoah"
A partire dal 1939 la folle politica espansionistica della Germania hitleriana fu il principale fattore scatenante della seconda guerra mondiale. Il conflitto, che vide Italia, Germania e Giappone schierati contro una coalizione di stati tra cui Francia, Gran Bretagna, URSS e USA, durò complessivamente sei anni e fu il primo ad estendersi su tutti i continenti.
I campi di concentramento, che già esistevano in Germania e furono da Hitler enormemente moltiplicati, costituirono il più grave crimine del nazismo. In essi i tedeschi rinchiudevano i prigionieri politici e gli oppositori di ogni genere, gli omosessuali e gli Ebrei. Con la legge 211 del 2000 , “la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 Gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico) le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Anche noi nella nostra scuola il 26 Gennaio abbiamo ricordato la Shoah ed osservato un minuto di silenzio. I campi di concentramento svolgevano anche una funzione economica. Impiegando quasi tutti i suoi uomini validi nell'esercito, la Germania aveva un estremo bisogno di manodopera. Ma il lavoro forzato nei Lager non era ancora sufficiente. I nazisti utilizzarono un numero sempre più grande di lavoratori stranieri provenienti da tutta Europa. Gli Ebrei non venivano trattati umanamente, venivano deportati e sfruttati in tutti i modi possibili.
Da questa strage sono stati tratti molti film, storie, poesie, ecc… Un film molto famoso è “La vita è bella” di Roberto Benigni (vincitore del premio Oscar).
Primo Levi era un ebreo italiano che fu deportato nei Lager, ma si salvò e scrisse molti libri ed una poesia che si intitola “Shemà”, che significa “Ascolta” ed è la prima parola di una preghiera ebraica. Levi ha scritto un libro molto conosciuto che si intitola “Se questo è un uomo”.
Ilaria Pani, Sabina Carta, Laura Chiocca, Giulia del Giudice. |