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La Guerra in Iraq - 2^ parte
G. Aranci Aprile 2003

Eccoci tornati sulla questione della guerra e vediamo cosa è successo negli ultimi giorni: dopo il 14 Febbraio.
Hans Blix chiede all'Iraq di distruggere le proprie armi non consentite; intanto, Blair incontra il papa e Berlusconi, stessa cosa fa Cofi Annan.
La Turchia non vuole cedere le proprie basi, a meno che non riceva l'ordine dall'O.N.U.
Molti treni italiani trasportano mezzi da dare a sostegno dell'America e molti pacifisti tentano di fermarli.

27 Febbraio
Hans Blix consegna in anticipo il rapporto degli ispettori O.N.U. che doveva essere consegnato il 1° Marzo; Cina e Russia chiedono più tempo per gli ispettori; la C.I.A. dichiara che la Korea del nord ha riattivato le centrali nucleari; Bush parla del dopo Saddam dicendo che porterà la democrazia in Iraq; Saddam ribadisce dicendo che l'Iraq non cadrà nelle mani dell'America; intanto la Turchia dona le sue basi all'America; molti soldati americani si stanno addestrando nel deserto.
Il premier spagnolo Aznar oggi ha incontrato il papa e Berlusconi.

2 Marzo
L'Iraq ha iniziato già a distruggere i primi 6 missili anche se a Washington non basta. Intanto il Parlamento turco nega l'entrata delle truppe americane in Turchia.

Dopo il 2 Marzo
L'Iraq continua a distruggere i missili Alsamud, quelli proibiti. Intanto Blix chiede più tempo, forse per Saddam è arrivata la resa dei conti perché, forse, la decisione sarà presa il 17 Marzo; Bush deve avere a favore 9 stati per vincere e far passare la propria idea se no non attacca; forse per non rischiare attaccherà prima del 17.
La gente per ora guarda il Palazzo di Vetro e attende una risposta.

17 Marzo
Bush, Blair e Aznar si riuniscono nell'arcipelago delle Antille e danno un ultimatum di 72 ore (3 giorni) a Saddam perché lasci l'Iraq e vada in esilio.
Nel suo discorso alla nazione Bush dice che la guerra sarà dura perché bisogna stare attenti a non distruggere le basi del petrolio e bisogna stare attenti alle armi chimiche.
Saddam e il figlio ribadiscono che le madri e le mogli dei soldati piangeranno sangue. Bush ribadisce agli iracheni che fra qualche ora saranno liberi.
Gli iracheni intanto scappano da Baghdad.
Gli ispettori O.N.U. sotto l'ordine di Cofi Annan hanno lasciato Baghdad; anche i caschi Blu hanno lasciato la zona del Kuwait per fare spazio ai soldati.
Sono arrivati soldati anche dall'Australia. C'è pericolo che Saddam attacchi sia Israele che l'Arabia Saudita.

20 Marzo
Ore 2:15 del mattino l'America attacca l'Iraq.
Si pensa che Saddam ed il figlio siano morti.
Bush parla alla nazione.
Il giorno dopo dei marines e dei soldati inglesi muoiono; massiccio è il bombardamento su Baghdad, ma solo nei palazzi di Saddam perché l'America non vuole distruggere le infrastrutture pubbliche.
I soldati avanzano da terra e non trovano resistenza e molti soldati iracheni si sono arresi. Molti pozzi di petrolio sono stati bruciati dagli iracheni. A Kuwait city la sirena d'allarme suona più volte; la guerra è in corso.
Quest'operazione è stata chiamata "attacca e terrorizza". Saddam parla e dice che stà bene.
Esistono almeno 9 Saddam e per uccidere quello vero sarà dura.

Dopo il 20 Marzo
Molti sono gli incidenti per errore tra USA e GRAN BRETAGNA.
Molti soldati Usa e inglesi presi in ostaggio sono stati giustiziati a freddo.
La guerra continua in molte città come Nassirya e Bassora. In quest'ultima i soldati inglesi che portano aiuti umanitari si trovano fuori dalla città e la gente tenta di uscire da essa per avere gli aiuti umanitari.
Solo pochi ce la fanno e vengono salvati con i loro bambini; altri sono costretti a tornare indietro. Ad una sessantina di chilometri da Baghdad i soldati aspettano rinforzi e sono pronti a scontrarsi con gli Iracheni.
In campo si vedranno:
1)La guardia repubblicana
2)La terza divisione della fanteria USA
Intanto continuano i bombardamenti su Baghdad. In un ospedale di Bassorra conquistato sono state trovate tute per la difesa dalle armi chimiche, quindi si teme che Saddam le usi.
A nord dell'Iraq gli USA non attaccano, ma aspettano rinforzi che, assicurano quelli del Pentagono, entro un mese arriveranno: in tutto 120.000 soldati.
I curdi aiutano gli USA che fanno indietreggiare gli Iracheni.
Questa resa non convince e sembra che la strada che porta ad un altro centro sia stata cosparsa di mine. Un battaglione di paracadutisti italiani è partito per il nord Iraq ed un altro partirà in seguito. Berlusconi assicura che non dovranno combattere ed intanto gli USA non ci capiscono niente. Delle persone irachene come vedono soldati chiedono di andare a prendere Saddam e salvarli.
Un kamikaze si è fatto saltare in aria uccidendo 4 marines; molti di questi arrivano dai paesi islamici; Nassirya è superata e anche con la tempesta di sabbia gli alleti avanzano verso una Baghdad ormai vicina e la guardia repubblicana è li pronta ad aspettarli; intanto le aziende U.S.A. si dividono gli appalti per la ricostruzione dell'Iraq
La resa dei conti è vicina ormai.
I morti sia iracheni e alleati sono un po' troppi e continuano ad aumentare. In Iraq ci sono battaglie che durano 24 ore su 24.

Dopo il 1° Aprile
Gli americani conquistano l'aereoporto di Baghdad ed entrano nella capitale, conquistano i palazzi del potere e la gente esulta e ringrazia Bush; le statue di Saddam vengono buttate giù e la testa di una viene presa a calci dagli iracheni.
I palazzi vengono saccheggiati e bruciati; Berlusconi vuole mandare dei carabinieri per ristabilire l'ordine.
Intanto, si tenta di stabilire un governo provvisorio.
Tarek Aziz, il fidato di Saddam, si arrende e afferma che Saddam è vivo. Molti americani tornano a casa con qualche portaerei e incrociatore americano. A Baghdad la gente vuole che gli americani se ne vadano e intanto scoppia un deposito di armi.
Bassora, intanto, è stata conquistata. La guerra è finita?

Desini Marco Cosimo 2^A Golfo Aranci

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