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Il "Maestro di Ozieri"
Così fu denominato per la prima volta,
nel 1937, dal grande storico dell'arte sarda Raffaello Delogu, un pittore
del XVI secolo, del quale si era riconosciuta pochi anni prima (1930) l'individualità
artistica: fino ad allora la sua produzione non era distinta da quella del
pittore tedesco Matthias Grünewald.
All'insigne Maestro, dunque, sono oggi assegnati, oltre al retablo ozierese,
tre tavole dello smembrato retablo di Santa Croce un tempo
a Sassari, una Crocefissione conservata presso la Parrocchiale
di Cannero in provincia di Novara, un San Sebastiano presso
il Museo Sanna di Sassari e un Discendimento dalla Croce,
recentemente acquistato dal Comune di Ozieri ed esposto presso il locale
Museo Archeologico), una Crocefissione già presso un antiquario
di Wiesbaden in Germania, di cui non si hanno più notizie, un Crocefisso
presso il già citato Museo Sanna, quattro tavole di un retablo di
Sant'Elena presso la Parrocchiale di Benetutti (una Crocefissione,
una Sant'Elena in trono, un Ritrovamento della Vera Croce e
una Prova della Vera Croce), una Sacra Famiglia presso
la casa parrocchiale di Ploaghe e, da ultimo, quattro tavole di un retablo
nella Parrocchiale di Bortigali (un'Annunciazione, un'Assunzione,
una Natività ed un'Adorazione dei Magi).
L'assegnazione al Maestro di tali opere appare ormai largamente condivisa.
Altrettanto non si può dire riguardo alla cronologia e all'identità dell'illustre
pittore.
1 R. SERRA, Pittura e scultura
dall'età romanica alla fine del '500, Ilisso Ed. Nuoro 1990, p. 235
ss.; L. AGUS, Un colpo da maestro in “Almanacco Gallurese” 9, anno
2000-2001, pp. 237-243, in partic. p. 237. |