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Dalla Visita guidata alla mostra -evento su Berlino, una lezione di Storia

Nel mese di gennaio le classi 3^A e 3^B della scuola media di Golfo Aranci sono state invitate a visitare una mostra fotografica allestita presso la galleria simpliciana ad Olbia dalla dottoressa Patrizia Ricci, dell' Associazione Italo-tedesca.
La mostra-evento aveva come argomento "La città di Berlino". Le foto presentavano la storia della città di Berlino dagli anni venti fino al 1945 e poi la Berlino moderna con i suoi usi e caratteristiche sociali e alcune curiosità, ad esempio le numerose feste nazionali organizzate dai movimenti omosessuali. Non c'erano solo foto ma anche una riproduzione del muro di Berlino.

Il muro di Berlino, come tutti sappiamo, venne eretto nel 1961 e divideva Berlino in due metà: Berlino est, che alla fine della guerra era stata occupata dalle truppe russe e che poi andò a formare la RDT, e Berlino ovest che invece faceva parte della RFT (Repubblica Federale Tedesca).
Esso divenne il simbolo della profonda divisione che, negli anni della Guerra Fredda, opponeva il Blocco orientale dei paesi comunisti alle nazioni democratiche dell'Europa occidentale.
È stato calcolato che, tra il 1961 e il 1989, almeno settanta persone sono state uccise mentre cercavano di attraversare il confine.

Il muro fu abbattuto nel novembre del 1989 in seguito alla caduta del comunismo nei paesi dell'Est europeo e diede avvio alla riunificazione delle due Germanie.
La signora ci ha spiegato che c'erano due muri: un muro nella Berlino est e uno nella Berlino ovest, che dovevano contenere i fuggiaschi che tentavano di passare da est ad ovest. Subito dopo il primo muro c'era la cosiddetta "Fossa della morte": un dislivello del terreno, dove per la maggior parte delle volte chi tentava di scavalcare il muro veniva colpito dagli spari dei soldati e rimaneva agonizzante per molto tempo, fino alla morte.
Oltre questa fossa c'erano degli sbarramenti in ferro (tipo cavalli di Frisia) e postazioni dove stavano le guardie.
Subito dietro di questi c'era una rete elettrizzata, che si poteva superare solo passando dall'apertura riservata al passaggio per le guardie, cosa assolutamente impossibile per un civile.
Dall'altra parte, c'erano ancora dei blocchi, dopo di questi la Fossa della morte e l'altro muro.

In questa mostra erano esposti anche alcuni oggetti-simbolo della città, come l'orso e un semaforo che gli abitanti della Berlino est, quando la città fu unificata, non vollero far togliere. Per questo in alcune zone di Berlino c'è un tipo di semaforo (come il nostro) e in altre c'è quest'altro semaforo, costituito da due sole luci, verde e rosso, e non da tre.
Una cosa curiosa era l'ohne schuld (= senza colpa), un sapone particolare prodotto in tempi recenti, che chiunque poteva comprare, e che usavano regalare ad alcuni politici o personaggi colpevoli di avere partecipato allo sterminio degli ebrei, e serviva appunto per purificarsi di questi reati.

Maria Luisa Sini 3^B Golfo Aranci

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