Alcuni cerchi - Vasilij Kandinskij

(1926-Solomon R. Guggenheim Museum, New York)

   CERCHIO:

   C= d x π

   A=  π x r2

   r= ÖA : π

 

 

 

 

 

 

 

Questa opera fa parte dei dipinti del periodo dei cerchi (1923/27), in cui sagome irregolari, cerchi, mezzelune, triangoli, a volte circondati da misteriosi aloni di colore, creano un ritmo di straordinaria efficacia.

Vasilij Kandinskij

Pittore russo nato a Mosca nel 1866.

Nel 1871 la famiglia si trasferì a Odessa, dove Kandinskij seguì i corsi liceali sino al 1885.

Si laureò a Mosca nel 1891 in Diritto ed Economia Politica, ottenendo presto un incarico alla Facoltà di Diritto.

Nel 1896 si trasferì a Monaco per studiare pittura all’Accademia di Belle Arti.

In questo primo periodo la pittura di Kandinskij oscillò tra diverse tendenze: se i dipinti tra il 1900 e il 1905 sono nettamente impressionisti, tra il 1905 e il 1908 paesaggi a forti colori, con pennellate larghe e dense, si alternano a opere intinte di una cadenza romantica, memori del folclore russo.

Nel 1908,dopo viaggi a Tunisi, Rapallo, Sèvres, Berlino, ritornò a Monaco e acquistò una casa a Murnao; con lui era la pittrice Gabriele Munter, sua compagna dal 1903.

Con il termine "Improvvisazioni" Kandinskij indicò i quadri che traggono origine da un’emozione interiore; con quello di "Composizioni" le pitture che si svilupparono da studi precedenti, nella cui costruzione interviene la coscienza dell’artista.

Verso la fine del 1910 dipinse un’acquarello che non rappresentava nulla di definito: il primo quadro astratto d’Europa, capostipite di tutta l’arte astratta successiva.

Andava intanto elaborando il suo primo volume teorico di estetica: La spiritualità nell’arte (Monaco, 1912).

Gli anni 1910-1914 furono i più fecondi di Kandinskij: gli oggetti perdono gradualmente la loro realtà ottica e cedono a una realtà assoluta fatta di forme e di colori.

Allo scoppio della guerra nel 1914 ritornò a Mosca, dove insegnò all’Accademia e ottenne, nel 1920, la fondazione dell’Accademia russa delle Scienze e delle Arti; nel 1917 sposò Nina Andreevskij.

Ritornato in Germania nel 1921, entrò a far parte del gruppo della Bauhaus.

Nel 1926 pubblicò il suo saggio più importante sulla prassi della pittura astratta: Punto e linea in funzione della superficie.

Nei dipinti del "periodo dei cerchi" (1923-1927) sagome irregolari, cerchi, mezzelune, triangoli, a volte circondati da misteriosi aloni di colore, creano un ritmo di straordinaria efficacia.

Con l’avvento del nazismo si trasferì a Parigi, dove trascorse i suoi ultimi anni, e dipinse i quadri del cosiddetto periodo della "grande sintesi".

Riemergono i ricordi della gioventù e i legami con l’Oriente; con una ricchezza inventiva e un’esuberanza quasi barocca Kandinskij aggiunse sabbia al colore, differenziò i piani ed elaborò intrecci che ricordano damascherie e stoffe preziose.

Kandinskij fu un lavoratore instancabile e la sua produzione è molto vasta.

Il museo Guggenheim di New York possiede una ricchissima collezione di 150 opere, altri importanti gruppi di opere si conservano nella Stadtische Galerie di Monaco, cui Gabriele Munter donò la sua raccolta, e nella Collezione Nina Kandinskij a Parigi.

TORNA                          L'ASTRATTISMO