LAPPONI

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LUOGHI  E  AMBIENTE  GEOGRAFICO
 

 
I Lapponi vivono nelle regioni settentrionali della penisola Scandinava, in un vastissimo territorio che si estende dalle coste della Norvegia alla penisola di Kola in Russia e che oltrepassa in gran parte il circolo Polare Artico. Nel centro del loro territorio (a Karesuando, in Svezia), la temperatura scende a 45° sotto zero e più a nord le temperature sono ancora più rigide. Pastori nomadi, allevatori di renne, essi si spostano continuamente attraverso la tundra, secondo le stagioni, in un ambiente che assomiglia a quello dell'epoca glaciale. Trascorso l'inverno nelle basse terre, il clan oltrepassa il limite delle foreste e sale ai pascoli dei monti poco elevati del paese verso la fine di Aprile. Sono, comunque, uno dei gruppi che sono meglio riusciti a svilupparsi in maniera soddisfacente accanto alla "civiltà moderna". Molte teorie vengono proposte per spiegare le origini dei Lapponi. C'è chi crede a un' origine asiatica; c'è chi pensa a un' origine europea. In ogni caso, essi sembrano costituire i resti di un popolo assai diffuso durante l'epoca glaciale, che il riscaldamento climatico costrinse a rifugiarsi nell'estremo nord.

ABITAZIONI
 

 

I Lapponi vivono in tende coperte di pelli. Si conoscono due forme di tende. La più antica è quella costruita con l'aiuto di un palo principale, forcuto sopra, il quale sostiene altri pali. Questa forma è usata specialmente dai Lapponi delle foreste, quando sono costretti a seguire i branchi. Vi è poi la tenda a pali ricurvi in uso tra gli allevatori completamente nomadi. Viene innalzata su una base ellittica, piantando 4 pertiche in modo da poterle curvare e congiungerle a due a due, formando così 2 archi meridiani paralleli, su cui vengono appoggiati agli altri pali. Le capanne di zolle sono frequenti negli accampamenti primaverili e autunnali, e sono costruite sullo stesso schema delle tende ad archi meridiani, ma vengono coperte di terra  anziché di teli e di pelli. Nei terreni boscosi i pali possono essere facilmente tagliati sul posto e non devono essere trasportati; le intelaiature sono in questi casi coperte da scorza di betulla. I Lapponi costruiscono i loro accampamenti dove possono fornirsi di acqua potabile e di combustibile. Per facilitare gli spostamenti, essi portano con sé poche cose. Non esistono mobili, a parte la cassa da viaggio e la culla sospesa al soffitto.

RISORSE,  ATTIVITA',  TECNICHE
 

 

I Lapponi esercitano abitualmente la caccia o la pesca, ma possono essere considerati anche come dei pastori nomadi, perché addomesticano del tutto, o in parte, le renne. Un branco di 2000 renne rappresenta la base economica per 6 famiglie di questi pastori. Intere famiglie vivono esclusivamente della renna che offre cibo, bevande, pelli per il letto e il vestiario, ossa e corna per fabbricare utensili e un veloce mezzo di trasporto. È dimostrato che i Lapponi hanno saputo servirsi degli sci fin dai tempi remoti, poiché un esempio di sci, rappresentante (forse)  la forma originale, ha potuto essere datato al 1200-1500 a.C. Il primo ricordo sull’uso degli sci da parte di questa popolazione risale al monaco Paolo Diacono, cioè al 780 della nostra era. I Lapponi chiamano se stessi Samer, perché non hanno accettato quello di Lapponi, imposto dai loro vicini Finni. 

ALIMENTAZIONE
 

 

Durante le marce e nei lunghi periodi consacrati al pascolo delle renne, vengono mangiati solo cibi freddi. Il pasto principale si svolge la sera e consiste essenzialmente di zuppa di carne o pesce, bollita sopra un fuoco di legna. Durante la stagione calda si aggiungono bacche e altri prodotti vegetali. Il midollo osseo viene considerato come una leccornia. La dieta alimentare, come quella degli Eschimesi, contiene gli elementi necessari per evitare lo scorbuto e altre malattie derivate da scarsità di vitamine.

RITI  E  CREDENZE  RELIGIOSE
 

 

Nell'arte della previsione del tempo i Lapponi hanno inventato dei riti complicati. Per predire l'avvenire lo stregone ( detto naid o noide) utilizzava un tamburo magico di forma ovale, diviso in 3 o più settori, a rappresentare gli spiriti del cielo, la terra e l'uomo, raffigurati da molti simboli. Il mago poneva sopra il tamburo una bacchetta magica o degli anelli di rame. Poi cantava battendo il tamburo ed entrava in estasi. Frattanto l'indicatore( bacchette o anelli) si disponeva in un certo modo sopra i simboli del tamburo, e ciò permetteva al mago di prevedere il futuro. La divinità principale sembrava essere stata il Dio del tuono. Tra le altre divinità importanti era la Madre- Terra ( Madar-Ahkkn), che presiedeva alle nascite e aveva grandi poteri guaritori. Credevano che, al momento della morte, l'anima e il corpo si separassero definitivamente; spesso veniva abbandonata la capanna dove era morto qualcuno. Come presso molti popoli nordici, l'orso era uno dei più importanti animali rituali, e molti tabù  e credenze lo riguardavano.

 

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