Nella maggior parte
delle disfluenze esiste un concomitante sentimento negativo, a
varia espressione disamotiva, che fa desiderare al disfluente
la diminuzione o la scomparsa delle turbe del flusso.
Le modalità di rimediazione sono le più disparate ed oltretutto
differiscono da caso a caso.
Peraltro esistono alcune modalità strumentali che, di massima,
sono indicate per ogni disfluente: così il mascheramento uditivo,
il riascolto ritardato, un pace maker uditivo (metronomo) e la
visualizzazione del prodotto sonoro.
Il programma Balbus ha riunito in un apparato unico multimediale
agile tali modalità assieme ad altre (lettura facilitata, contasillabe,
etc.).
Risulta così attualmente in Italia il più indicato strumento da
utilizzarsi per le disfluenze.
Prof.
Oskar Schindler
Balbus
(Figura 1 ) è
un programma riabilitativo multimediale su CD-ROM realizzato per
il trattamento informatizzato della balbuzie, delle disfonie e
delle altre turbe del flusso verbale.
Figura 1
Sono state realizzate due versioni di Balbus
denominate Balbus Professional, destinata ai professionisti
del linguaggio, e Balbus Homework
per i disfluenti in trattamento logopedico e per tutti coloro
che, pur non seguiti da un terapista del linguaggio, intendano
comunque effettuare un’autoterapia.
1) Balbus Professional.
Consente all’operatore professionale di programmare autonomamente
gli esercizi impostando le diverse caratteristiche della lettura,
dei percorsi di lettura e degli strumenti, come il ritardo in
millisecondi del feedback uditivo ritardato, le soglie in decibel
nel vocigrafo, il numero di battute del metronomo, l’intensità
in decibel del mascheramento. Permette altresì di decidere se
utilizzare più strumenti contemporaneamente e quali. Vi è anche
un archivio gestione pazienti dove si possono archiviare e riprodurre
tutti gli esercizi effettuati. L’operatore professionale potrà
inoltre selezionare determinati esercizi ed impostarne le caratteristiche
ritenute più idonee, personalizzandole. Potrà infine salvare il
tutto sul floppy, in modo che il paziente possa eseguire gli esercizi
così impostati a casa, negli intervalli tra una seduta e l’altra,
attraverso il Balbus Homework.
2) Balbus Homework.
Il soggetto disfluente potrà eseguire sul proprio PC,
con il Balbus Homework, gli esercizi registrati dal terapista
sul floppy nel corso della seduta professionale. In tal modo il
trattamento, svolto quotidianamente, faciliterà l’apprendimento
delle tecniche presentate e la loro generalizzazione in contesti
diversi dal setting terapeutico.
Peraltro, nel Balbus Homework, vi è un data-base che contiene
una serie completa di esercizi e strumenti già impostati.
Detta modalità di intervento (Self-Help) è destinata ai soggetti
disfluenti che non seguono una terapia con un professionista del
linguaggio e che intendano comunque svolgere un’autoterapia.
Balbus trova specifiche indicazioni
nei seguenti disturbi:
Strumenti terapeutici e
caratteristiche del programma:
I. Il
Feedback Uditivo Ritardato (F.U.R.)
Questo utile strumento
riabilitativo consente al paziente di ascoltare la propria voce
con un ritardo temporale variabile, comunque pochi istanti dopo
la emissione della voce stessa. Il F.U.R. lo si può impiegare
negli esercizi di lettura o nella conversazione libera.
Al fine di stabilire una bassa velocità di conversazione senza
che questa provochi emissione di balbuzie, sarà sufficiente iniziare
il trattamento posizionando il cursore, che imposta il ritardo,
sulla parte mediana della scala.
Il disfluente dovrà quindi rallentare la velocità del suo eloquio
e prolungare le sillabe, in modo da far coincidere la propria
emissione con il feedback ritardato.
La graduale attenuazione della balbuzie porterà il soggetto a
ridurre ulteriormente il ritardo fino alla totale estinzione del
disturbo.
II.
Uso del
F.U.R.
Per sfruttare al meglio l’efficacia terapeutica del FUR è necessario
che il paziente emetta la propria voce sino a sovrapporla con quella
ricevuta in risposta dal FUR. E’ proprio il prolungamento dell’enunciato,
infatti, ad esplicare l’azione terapeutica perché alleggerisce la
tensione dei muscoli responsabili della modulazione della voce.
Si è constatato che è opportuno iniziare la terapia ponendo il cursore
a metà della scala (pari a 5 unità di misura di intensità del ritardo).
Dopo la scomparsa dei sintomi con il ritardo innanzi indicato, lo
si diminuisce agendo sempre sull’apposito cursore e si attende l’adattamento
del paziente. A questo punto si diminuisce ulteriormente il ritardo
e si ripete la procedura sin qui esposta sino a giungere ad un’emissione
vocale in tempo reale.
“Il feedback uditivo ritardato si è rivelato un mezzo veramente
efficace per trasformare la balbuzie in un linguaggio sostanzialmente
normale”
(Goldiamond).
III. La
lettura facilitata
Consiste nella visualizzazione di una parola
o di un brano presentati attraverso il ricorso alla scansione cromatica
temporizzata.
La lettura temporizzata, e cioè la presentazione del materiale di
lettura con un tempo stabilito dall’operatore permette al paziente,
nel corso del trattamento della balbuzie, di abituarsi progressivamente
a rispettare le pause tra una parola e l’altra.
L’abitudine a parlare velocemente, quasi a raffica, tipica del balbuziente
subirà in tal modo un decremento significativo sino a portare alla
normalizzazione della emissione verbale.
Il programma contiene delle letture di difficoltà crescente: presentazione
di singoli fonemi; singole parole; frasi brevi, medie e lunghe;
brani brevi, medi e lunghi; letture varie.
Vi è anche la possibilità di scrivere nuove letture e/o nuovi percorsi
da presentare al paziente in maniera personalizzata, così da adattarli
ad ogni specifica esigenza riabilitativa.
IV. Il
Vocigrafo
Il vocigrafo rappresenta un grafico dell’ampiezza sonora della voce
emessa dal soggetto. Il grafico sarà tracciato in tempo reale mentre
il paziente parla. Fornendo al disfluente un feedback visivo della
propria emissione vocale, gli si consentirà
di controllare in maniera efficace la voce stessa.
Per iniziare l’esercizio si dovrà
impostare la soglia di intensità sonora (espressa
in decibel), che l’utente dovrà o non dovrà superare in relazione
all’esercizio da eseguire. Se, ad esempio, il soggetto presenta
una balbuzie tonica particolarmente marcata, sarà utile impostare
una soglia di 10/15 dB in modo da guidarlo a sussurrare le parole
emesse. L’abitudine a ricorrere al linguaggio esplosivo come espediente
per vincere il laringospasmo sarà, in tal modo, corretta.
Una risposta appresa, per essere modificata, richiede attenzione,
motivazione e feedback continuo sulla prestazione.
Il vocigrafo (
Figura
2 ), proprio per le sue caratteristiche di informazione puntuale
e continua, riesce a stimolare opportunamente tutti e tre gli elementi
propedeutici
alla normalizzazione
dell’emissione vocale.
Figura 2
V. Il
Metronomo
Il metronomo viene usato per creare delle precise
temporizzazioni. Esso, infatti, determina intervalli di tempo
eguali, delimitandoli con segnalazioni acustiche e visive chiamate
battiti.
Il metronomo di Balbus è uno strumento sincronizzato con la scansione
delle lettere o delle parole durante gli esercizi di lettura facilitata;
può essere attivato anche quando la lettura non è in funzione
ed in tal caso si può variare autonomamente la sua velocità.
L’unico esercizio che, ovviamente, non può prevedere l’uso del
metronomo è la lettura per riga con avanzamento manuale.
Il metronomo (Figura
3 ) si è rivelato uno strumento di grande efficacia ed
utilità perché, con la sua velocità programmabile, permette al
soggetto disfluente, che di norma presenta una disarmonia nei
gruppi muscolari preposti alla respirazione, alla fonazione ed
alla articolazione, una ripetizione delle sillabe e delle frasi
in sintonia con il ritmo respiratorio.
Il metronomo di Balbus produce un ticchettio simile a quello del
metronomo meccanico e la velocità di riproduzione dei battiti
può variare da 20 a 200 battiti al minuto.
Figura 3
VI. Il
Contasillabe
A dispetto del nome (che è politically correct),
il contasillabe può essere usato per contare il numero di errori
(di lettura, di pronuncia, di balbettamenti ecc) commessi nel
corso della seduta. La segnalazione dell’avvenuto balbettamento
deve essere impartita dal paziente o dal terapista mediante la
pressione di uno dei due tasti Ctrl presenti sulla tastiera, in
modo da consentire all’archivio gestione pazienti di registrare
l’errore.
Il programma volutamente non prevede il conteggio automatico degli
errori perché la registrazione manuale di ogni emissione anomala,
aumentando la consapevolezza della disfluenza, ne agevola il percorso
riabilitativo.
Il contasillabe non è soltanto un mero strumento numerico, ma
è utile perché consente al paziente di constatare il proprio miglioramento
durante la terapia, rappresentando un rinforzo positivo tale da
motivarlo favorevolmente.
Peraltro l’approccio cognitivo-comportamentale ha evidenziato
che, anche nella balbuzie, il “controllo da parte dello stimolo”,
cioè la consapevolezza del proprio comportamento disfluente al
momento dell’emissione, genera un maggiore controllo del linguaggio.
VII. Il
Mascheramento Biauricolare
Attraverso la cuffia, mentre il paziente si
esercita con lo strumento in questione, avverte un rumore a banda
larga biauricolare. Il rumore è graduabile e l’intensità massima
è tale da escludere completamente il feedback verboacustico.
Se l’intensità del rumore esclude la retroazione uditiva dell’espressione
verbale, infatti, si blocca il circuito di autocontrollo uditivo
e la balbuzie scompare.
In particolare, il mascheramento, è indicato in tutti i disfluenti
che presentano una balbuzie di tipo psicogeno con fonofobia.
Tali soggetti hanno una marcata tensione tutte le volte in cui
ricorrono all’uso della parola. Essi hanno sviluppato una particolare
sensibilità alla loro stessa voce e ogni volta che la percepiscono
con esitazioni, con balbettamenti o con una diversa intonazione,
avvertono un incremento dell’ansia che determina, come in un circolo
vizioso, un aumento della disfluenza.
Le caratteristiche in questione saranno rimosse con successo tramite
il mascheramento biauricolare che decondiziona la paura di parlare
e di ascoltare la propria voce.
Usando lo strumento, infatti, viene meno l’influsso del condizionamento
psicologico e l’atteggiamento cognitivo di tipo catastrofico,
causato dalla percezione della propria voce esitante e non fluida.
Man mano che il paziente si sentirà più tranquillo e fiducioso
nelle proprie capacità verbali esercitandosi con il mascheramento,
il rumore, decondizionando la fonofobia, sarà gradualmente attenuato
fino alla sua completa scomparsa.
VIII. L’Archivio
Pazienti
Nell’archivio di gestione dei pazienti (Figura 4 ) si possono riportare delle note
cliniche, si possono scrivere osservazioni, stilare programmazioni
per obiettivi, stampare riassuntivi di singole sedute con gli
esercizi svolti, memorizzare il numero di errori commessi e così
via.
Consente, inoltre, l’archiviazione dei tracciati grafici dell’emissione
vocale e delle registrazioni di esempi di linguaggio, per riascoltarli
e rivederli in momenti successivi.
Figura 4
Infine, il Balbus Professional, consente al
terapista del linguaggio di impostare e di salvare sul floppy-disk
un percorso riabilitativo personalizzato per ogni soggetto in
trattamento, percorso che il disfluente dovrà ripetere a casa
tra una seduta e l’altra.
Tutti tali strumenti presenti in Balbus
possono funzionare contemporaneamente o essere usati singolarmente,
a discrezione del terapista ed in funzione dello specifico percorso
riabilitativo adottato.