La Mediazione PedagogicaLiber Liber

Maria Montessori: un itinerario biografico e intellettuale (1870-1909)
di Paola Trabalzini

1. Nota introduttiva

Il presente contributo cercando di analizzare l’esperienza umana e intellettuale di Maria Montessori nel periodo che dalla nascita giunge sino al 1909, con particolare riguardo agli anni che intercorrono tra il 1896, quando la dottoressa conseguì la laurea in medicina, e la pubblicazione della prima edizione di Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini[1], costituisce il tentativo di tratteggiare, attraverso la ricostruzione degli eventi che videro Montessori protagonista, l’analisi dei suoi scritti e gli interessi che si succedettero, intersecarono e svilupparono, i momenti salienti di un percorso personale quanto mai ricco ed interessante.

Scienziata, femminista, intellettuale, pedagogista, e da quest’ultimo aspetto guarderemo con particolare interesse alla sua esperienza, attraversò le trasformazioni e le contraddizioni del suo tempo vivendole con intensa partecipazione, sostenuta da quegli stessi cambiamenti che aprivano per la prima volta nuovi spazi alle donne, e a sua volta impegnandosi in battaglie civili e sociali.

Molti furono i rapporti di collaborazione, stima ed amicizia che Montessori strinse con alcuni tra i maggiori protagonisti della cultura italiana dell’epoca, che di fatto spesso erano anche i personaggi principali della politica italiana, in particolare educativa e scolastica, a cavallo tra i due secoli. Di queste collaborazioni è stato qui possibile delinearne solo alcuni aspetti, ma una ricerca più approfondita meriterebbe ad esempio il rapporto con Sante De Sanctis come quello con Credaro e più in generale l’intera attività di Montessori nella Roma giolittiana.

Questo nostro contributo appare anche in un momento particolare dato il rinnovato interesse verso la figura di Montessori seguito alla biografia di Mirjam Schwegman[2] che ha riportato l’immagine della pedagogista su tutti i maggiori giornali italiani. A ragion del vero l’interesse scientifico nei confronti del lavoro della pedagogista marchigiana non era venuto meno negli anni basti pensare alle due recenti monografie di Augusto Scocchera: la prima dal titolo Maria Montessori. Quasi un ritratto inedito del 1990 e la seconda intitolata Maria Montessori. Una storia per il nostro tempo del 1997[3], mentre non è stata mai tradotta in italiano la biografia di Rita Kramer a cui si è attinto, insieme al testo di Anna Maria Maccheroni, per gli episodi relativi all’infanzia della dottoressa[4].

La biografia di Mirjam Schewegman pone attenzione alla storia della donna Maria Montessori, nella prospettiva di andare oltre il “mito” che ha avvolto la vicenda umana della pedagogista, e offre un ulteriore ambito di studio e di ricerca quando informa che Montessori avrebbe avuto contatti con esponenti della Società Teosofica già alla fine dell’800, iscrivendosi, nel 1899, alla sezione europea della Società[5].

Schwegman ipotizza che la pedagogista potrebbe essere entrata in contatto con l’ambiente teosofico durante uno dei suoi viaggi in Inghilterra, dove avrebbe potuto incontrare Annie Besant, già aderente alla Società, ma non ancora sua presidente, o anche attraverso l’ambiente massonico in cui si muoveva il padre[6]. Conoscere gli aspetti intorno a quali si è realizzato l’incontro di Montessori con la teosofia, ambito in effetti poco studiato, i suoi sviluppi nel tempo e quali siano stati i motivi del reciproco interesse sarebbe indubbiamente interessante ai fini di un approfondimento del pensiero e dell’opera di Montessori.

In questa circostanza, come è stato detto, ci siamo limitati a fissare alcuni avvenimenti,  date, collaborazioni che si sono ritenute particolarmente significative nell’itinerario personale e scientifico di Montessori. Se l’esposizione cronologica ha talvolta costretto ad alcune ripetizioni riteniamo che comunque essa meglio abbia corrisposto all’esigenza di cogliere la molteplice attività e l’intrecciarsi degli interessi della dottoressa.


[1] M. Montessori, Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, Città di Castello, Editrice S. Lapi, 1909 (in Italia con accrescimenti e ampliamenti II edizione 1913, III edizione 1926, IV edizione 1935 [ristampa della precedente], V edizione 1950 con il titolo La scoperta del bambino). D’ora in avanti si indicherà quest’opera con il titolo abbreviato, Il metodo, l’anno di edizione e la pagina.

[2] M. Schwegman, Maria Montessori, Bologna, Il Mulino, 1999.

[3] A. Scocchera, Maria Montessori. Quasi un ritratto inedito, Firenze, La Nuova Italia, 1990 e Maria Montessori. Una storia per il nostro tempo, Roma, Edizioni Opera Nazionale Montessori, 1997.

[4] A. M. Maccheroni, Come conobbi Maria Montessori, Roma, Editrice Vita dell’Infanzia, 1956 e R. Kramer, Maria Montessori. A Biografy, Massachusetts, Addison-Wesley Publishing Company, Inc., 1984 (I edizione 1976).

[5] M. Schwegman, op. cit., pp. 62-63. Anche Kramer si sofferma sui rapporti della dottoressa con la teosofia e riferisce di un incontro tra Montessori e Annie Besant, presidente della Società Teosofica, che sarebbe avvenuto poco prima dell’inizio della prima guerra mondiale (R. Kramer, op. cit., p. 341-342). Sulla relazione di Montessori con l’ambiente teosofico vedi anche S. Bucci, Educazione dell’infanzia e pedagogia scientifica da Froebel a Montessori, Roma, Bulzoni Editore, 1990, pp. 149-151.

[6] Il tema del rapporto tra Montessori e la massoneria è presente, oltre che in Schwegman, anche in altri studiosi (vedi ad esempio A. Santoni Rugiu, Storia sociale dell’educazione, Milano, Principato Editore, 1990, pp. 558-559). Se l’ambiente in cui si mosse Montessori aveva tra i suoi esponenti anche iscritti alla massoneria, le donne non vi erano però ammesse e lo stesso Nathan durante il Congresso massonico di Torino del 1899 espresse parere contrario circa l’istituzione di logge femminili (vedi Aldo A. Mola, Storia della massoneria italiana. Dalle origini ai nostri giorni, Milano, Bompiani, I edizione “Storia Paperback”, 1994, pp. 276-277).

 

wpeD.jpg (2693 bytes)