MEDICINA GENERALE  

 

L’attuale tendenza dei sistemi sanitari moderni specie in Europa, è quella di strutturare  un sistema di  medicina primaria capace di garantire a tutti: 1.Possibilità di intervento medico con accesso alle cure primarie e loro continuità 2. Razionalizzazione nell’uso delle risorse  3. Umanizzazione e collettivizzazione  dell’intervento tecnologico, (Sanità e Comunità Europea). In questa prospettiva, la medicina generale si afferma come disciplina autonoma con peculiarità di contenuti e di  strumenti professionali concepiti ed adeguati per  una sanità sul territorio.

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Il medico di medicina generale (medico di famiglia), si propone come medico della persona nella sua interezza in “contrapposizione” alla medicina specialistica e alla ipertecnologia medica  rivolta essenzialmente alla patologia d’organo e d’apparato, operando quotidianamente con il paziente e la sua famiglia,  gestendo per mezzo di un sapere estensivo ed una propria specifica metodologia, l’uomo e la  malattia . L’aumento della vita media con l’incremento consequenziale della popolazione anziana, la nascita e l’ulteriore aumento di nuove tipologie di utenti, la necessità di livelli di assistenza, con imposizione di oneri economico finanziari non sostenibili dalle istituzioni, ha indotto ad un progressivo ed inevitabile viraggio della politica sanitaria che ha ridisegnato a livello nazionale la mappa delle istituzioni sanitarie sia in termini quantitativi che qualitativi  coerentemente a parametri di verifica di qualità  degli stessi. Tutto ciò va lentamente a configurare un nuovo quadro di organizzazione sanitaria che muovendo dalla analisi delle necessità reali e dalla tipologia  di utente, enfatizza la cultura della medicina   territoriale e primaria in contrapposizione ad una cultura ospedalocentrica.Il cambiamento in atto comporterà nel corso del tempo un’inevitabile investimento di risorse economico professionali verso il territorio, andando a modificare la situazione attuale che vede la spesa ospedaliera nell’intero bilancio della sanità prioritaria in Italia e nelle nazioni più sviluppate, raggiungendo nella stessa regione Sardegna fino al 57% del totale della disponibilità per le attività sanitarie. Il futuro della medicina primaria nel terzo millennio appare in questi termini direttamente connesso allo sviluppo ed efficacia di nuovi modelli comportamentali ed organizzativi della medicina  territoriale ed alle   figure professionali in essa inserite.

 Tra Sanità e medicina generale si costituisce in questo modo un legame indissolubile in quanto quest’ultima si propone come atteggiamento culturale che si rivolge a tutti i cittadini  quali  utenti di un servizio mirato alla prevenzione e allo stato di salute. Presso il territorio di La Maddalena tale processo di trasformazione - transizione è visibile a tutt’oggi  in termini di lacune assistenziali, scarsa efficienza della assistenza, oneri economici a carico degli utenti, disagio all’interno delle strutture sanitarie, ipertrofia dei percorsi burocratici, mortificazione del diritto alla salute, crisi del rapporto con l’istituzione e con gli stessi operatori sanitari. 

L’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso pubblico, durante il congresso mondiale WONCA tenutosi nel 1998 a Dublino, il  documento;

 FRAMEWORK FOR PROFESSIONAL AND ADMINISTRATIVE DEVELOPMENT OF GENERAL PRACTICE - FAMILY MEDICINE IN EUROPE. Tale Documento è stato formalizzato  dopo un percorso di preparazione durante il quale sono stati realizzati dall’Ufficio Regionale numerosi incontri internazionali al fine di definire e caratterizzare la disciplina Medicina Generale/ Medicina di Famiglia. Tutti i Paesi dell'unione europea  sono pervenuti a  delle conclusioni unanimi circa la formazione del Medico Generale. 

1. L’insegnamento della Medicina Generale dovrebbe essere già parte integrante dei programmi pre-laurea.

2. Il training vocazionale post-laurea deve essere un requisito fondamentale e deve essere equivalente a quello delle altre specialità mediche, esso deve essere orientato alle cure primarie e basato, per la maggior parte, sulla medicina generale. Gli studi di medicina generale, possibilmente affiliati ai Dipartimenti Accademici, dovrebbero avere un ruolo preminente nell’insegnamento.

3. La formazione medica continua ed il costante sviluppo professionale sono prerequisiti per l’aggiornamento delle competenze ed il miglioramento della qualità delle cure. I programmi di formazione medica continua devono essere orientati alla medicina generale e basati sulla ricerca, in particolare nelle cure primarie.

4. Date le caratteristiche specifiche della medicina generale come specialità, il suo riconoscimento come disciplina accademica è essenziale all’accoglimento della medesima come partner effettivo nell’erogazione delle cure.

5. Una disciplina accademica necessita di basi scientifiche per creare il proprio corpo di conoscenze. I Dipartimenti accademici di Medicina Generale non dovrebbero concentrarsi solo sul training e la formazione ma anche sulla ricerca.

6. I Dipartimenti di Medicina Generale devono essere diretti da Medici di Famiglia in attività o da persone con solida esperienza in medicina generale e un’adeguata credibilità accademica. Essi dovrebbero essere coinvolti continuamente nella medicina generale e dovrebbero avere stretti legami con le altre discipline.

 

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