SANITA’ E COMUNITA’ EUROPEA  

  A partire dalla fine della seconda guerra mondiale fino all’epoca attuale, i governi Europei hanno scelto di farsi carico della tutela globale della popolazione, con responsabilità sempre crescenti. Questo orientamento culturale  ha determinato nelle ultime decadi un significativo e progressivo miglioramento dello stato di salute generale, con netta diminuzione della mortalità infantile ed aumento della  speranza di vita alla nascita .  

Il processo di integrazione Europea ha ulteriormente indotto i diversi sistemi sanitari nazionali degli stati membri ad affrontare in modo comune taluni grandi problemi legati alla salute dei cittadini: ricerca sulle malattie gravi e loro prevenzione, tossicodipendenza,  lotta contro le malattie contagiose, AIDS. Tuttavia, nonostante il coordinamento delle politiche e la promozione di importanti programmi a livello Europeo, i parlamenti nazionali restano i soli componenti a legiferare in materia sanitaria. La cooperazione a livello Europeo si concentra perciò fondamentalmente,  su obiettivi di ricerca comune e su un vastissimo lavoro di informazione e di educazione, scambio di esperienze, individuazione di metodi di cura efficaci  e raccolta di dati indicativi su scala comunitaria. La spinta di tale processo di integrazione  ed il continuo confronto con altri sistemi sanitari, ha costretto molti  governi Europei  ha rivalutare i propri sistemi nazionali in una prospettiva di efficacia ed organizzazione dei servizi. E’ esplicita, infatti, la disposizione contenuta nel trattato di Maastricht, secondo la quale ;  i paesi membri si impegnano a garantire un elevato grado di protezione della salute Umana.”

 La riforma in corso dei sistemi  sanitari investe, sia l’aspetto normativo sia  quello economico organizzativo.  L’invecchiamento della popolazione e la messa a punto di nuovi sistemi di cura , hanno contribuito in modo significativo ad un incremento della spesa per la salute. Mentre perciò, in un primo tempo, i sistemi sanitari erano prevalentemente orientati a garantire l’uguaglianza di trattamento, in un secondo momento, si pongono ulteriormente nell’ottica di   contenimento dei costi e di razionalizzazione delle risorse. Nella maggior parte dei paesi Europei, il dibattito sulle politiche sanitarie è stato, perciò,  finalizzato alla ricerca di una terza via  tra  garantismo dei servizi sanitari   e necessità di contenimento della spesa. Complessivamente, alcune Società influenzate da un radicale orientamento di mercato, percepiscono la cura della salute come un bene che può essere acquistato e venduto.In tale contesto, lo stato tende ad assumere un ruolo marginale ed il sistema sanitario presenta, come principali punti di riferimento, sistemi assicurativi privati ed erogatori privati dei servizi. Altre Società solidali”, quali l’Europa, guardano alla salute come ad un bene preminentemente Sociale,  dove il costo delle cure deve  essere  prevalentemente  sopportato dalla collettività. Per tale ragione, i processi di riforma sanitaria dell’Europa tenderanno verosimilmente  a svilupparsi secondo un criterio più ampio di un semplice calcolo finanziario,tenendo conto della complessa relazione che esiste tra valori collettivi relativi allo stato di salute,  e norme da adottare per renderli operativi. La carta di Lubiana approvata nel 1996 dalla Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), in linea con questi principi, detta obiettivi e criteri  sulle riforme Sanitarie che gli stati della regione Europea a tal proposito  devono perseguire: 

1. I sistemi sanitari e le riforme degli stessi devono poggiare su valori di equità e solidarietà, con un orientamento della Società  verso la promozione  e protezione della salute. 

2. Le riforme sanitarie devono rispondere ai bisogni dei cittadini, e l’assistenza deve essere erogata a tutti in modo sostenibile con accesso equo ai servizi sanitari. 

3. Le riforme devono assicurare che i servizi sanitari siano in grado  di garantire a tutti i livelli:  protezione,  miglioramento della salute  e qualità di vita, prevenzione e  cura delle malattie, riabilitazione dei pazienti ed assistenza alle persone sofferenti ed in fin di vita. Dunque, nonostante l’evidente diversità dei Sistemi Sanitari Europei e dei relativi  processi di trasformazione, la via delle riforme, attualmente in corso, appare privilegiare il miglioramento della salute di tutti i cittadini, con implicito riconoscimento della loro centralità. La medicina di famiglia anche se con differenze organizzativo-strutturali, è presente in tutti i paesi dell'unione europea, la Organizzazione Mondiale della Sanità auspica in merito, uno sviluppo adeguato della medicina primaria e quindi della medicina di famiglia, individuando alcune condizioni essenziali al raggiungimento di tale obiettivo;disponibilità da parte del medico di famiglia all'assistenza di un adeguato numero di assistiti con una utenza che vada dall'infanzia alla terza età senza distinzione in modo  da poter svilupppare una adeguata conoscenza  socio sanitaria, facile accessibilità senza discriminazione di razza , religione, sesso, età, reddito.

Assistenza Sanitaria nei paesi dell'Unione Europea

I cittadini europei possono accedere a cure urgenti durante un soggiorno temporaneo in paese dell'Unione Europea. E' necessario disporre del modello E111 (regolamento CEE 1408/71 - 574/72), da richiedere nel paese di origine, nel quale deve essere indicato il paese di destinazione ed il motivo del soggiorno. Se pur con modalità diverse il modello E111, consente  ai cittadini europei di usufruire gratuitamente della prestazione sanitaria del paese ospitante, oppure di ottenere un rimborso delle spese sostenute, previa presentazione delle ricevute attestanti gli esborsi , al rientro nel luogo di origine.

 

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