"ALCOLISMO"

UN'ILLUSIONE VESTITA DI VETRO

Club per gli Alcolisti in Trattamento

Club n°15 - La Maddalena (ss)

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1. Cenni storici

Alcool,dall'arabo "alckohl", pronuncia volgare di "alhkul"  Composto dall'articolo al = il + kohl = "l'impalpabile o finemente suddiviso", per designare specialmente il solfuro nero d'antimonio impiegato come cosmetico dalle donne degli harem per annerire ciglia e sopraciglia. In seguito il termine venne steso ad indicare qualsiasi sostanza fosse stata finemente suddivisa, trasformata in polvere. Nel XVI secolo la parola alcool venne intesa da Paracelso come l'essenza o la parte più sottile  di ogni sostanza . L'essenza del vino era per l'appunto "l'alcohol vini" .

 Già in epoca preistorica era nota l'azione inebriante ed analgesica dei liquidi di fermentazione. Nel 4.000,6.000 a.C. la birra nell'antica Mesopotamia rappresentava un prodotto di consumo abituale ed essa era venerata come  alimento essenziale.A Babilonia si producevano diverse qualità di birra, ciascuna ottenuta dalla fermentazione di cereali diversi. Secondo la mitologia nell'antico Egitto (3.000 a.C.) la birra era stata introdotta da Isis, dea della fecondità animale e da Agreste. Durante la civiltà  Incas si consumavano bevande ottenute dalla fermentazione del mais chiamate "chica e soca" Il "kiu" rappresentava una bavanda prodotta in Cina nel 1.300 a.C. ed assimilabile alla birra. I Greci attribuirono a Dionisio il dono della vite, questa veniva conservata in grandi otri o anfore chiuse con panni imbevuti di oli e grassi. Secondo gli storici Greco-Latini l'arte di produrre la birra si era estesa  alla Grecia e da qui a Roma, per giungere poi nei paesi del Nord Europa, ove già si produceva dalla fermentazione dei cereali  bevande contenenti alcool. Tacito narra di una bevanda, dal gusto amaro, in uso presso le tribù Germaniche il "peor  o bior". I celti producevano una birra di forte gradazione alcolica a base di grano e miele chiamata "alo", sarebbe stata il capostite della birra Inglese "ale". Nel medioevo tutti i monasteri producevano una birra di orzo, frumento luppolo selvatico o avena

La scoperta dei distillati, con la produzione di bevande a forte contenuto alcolico si deve agli alchimisti Italiani intorno all'anno 1.000. Successivamente Johan Tobias Lowitz e Nicholas Theodor , nel 1808 sperimentarono ed applicarono tecniche sempre più sofisticate di distillazione ottenendo cosi una sostanza pressochè priva di acqua con caratteristiche chimico fisiche ed organolettiche del tutto peculliari  che era appunto l'alcool. 

Ritualità, medicina e Cultura costituiscono i modelli interpretativi sul fenomeno dell'uso e abuso di alcool. Da sempre le bevande alcoliche sono state considerate veicolo di incontro e socializzazione e le loro proprietà sono state interpretate ora come influssi divini, ora come gli effetti di sostanze medicamentose, capaci di placare ansia e angoscia di un futuro incerto, minaccioso e oscuro. A tutt'oggi l'alcool specie nel mondo occidentale compreso in Europa, riveste un ruolo di primaria importanza; dal punto di vista medico. La disponibilità praticamente illimitata di tale sostanza  ha reso l'alcolismo una delle principali cause di patologia diretta e indiretta aggravando in modo significativo i problemi sanitari della popolazione. 

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2. Cosa è l'alcool (metabolismo dell'alcool)

L'alcool etilico o etanolo, allo stato puro è un liquido volatile incolore, pressoché inodore. Le diverse bevande alcoliche si distinguono per modalità di fabbricazione e lavorazione in bevande fermentate, (birra e vino), distillate, (grappa, brandy, Wiscky). Ognuna di esse presenta una gradazione, (quantità di etanolo presente in volume %).Tale sostanza fortemente lipofila presenta la capacità di raggiungere facilmente tutti gli organi e tessuti del corpo umano, modificandone  metabolismo e meccanismi biochimici. L'etanolo è assorbito rapidamente e quasi completamente a livello del tratto gastrointestinale per diffusione passiva ,la velocità di assorbimento è influenzata da numerosi fattori quali: 1. Concentrazione alcolica, (gradazione)  2. Tipo di bevanda 3. Stato di digiuno o ripienezza di cibo. Dopo essere stato assorbito attraverso la mucosa digestiva, raggiunge i liquidi tissutali e quindi gli organi, per poi essere eliminato attraverso i reni, polmoni,cute,ed in parte trasformato  nei suoi metaboliti terminali, anidride carbonica e acqua.La biotrasformazione  avviene prevalentemente a livello epatico (90%), una quota minore è soggetta a biotrasformazione intestinale . A causa della notevole idrofilicità e bassa lipofilicità si accumula nei tessuti a più alta concentrazione acquosa, (cervello, polmoni, reni).

3. Cosa non è l'alcool

L'alcool non è un digestivo Sulla mucosa dello stomaco l'lcool ha solo  una azione irritante immediata.

L'alcool non è un alimento L'alcool produce solo calore, (calorie vuote).

L'alcool non è un cardiotonico Piccole dosi di alcool possono aver un effetto benefico sulle coronarie, ma dall' abuso si può determinare la cardio-miopatia alcool indotta.

4. Dati Epidemiologici

I dati epidemiologici relativi all'uso,abuso di alcool spesso originano da indicatori indiretti come ad esempio , il consumo medio Nazionale di alcool, i tassi di mortalità e morbilità della patologia alcool correlata o altro ancora. In paesi tradizionalmente forti nella produzione di bevande alcoliche, (Italia, Francia, Spagna, ex paesi dell' Unione Sovietica),  non è infatti valutabile la produzione ad uso privato  e di tipo artigianale, non esistendo inoltre  una omogeneità nei criteri di identificazione di alcolismo , alcool dipendenza e abuso di alcool. In Italia accanto alla tradizionale diversità tra centro-nord con accentuato consumo  e le regioni meridionale e insulari relativamente meno  interessate all'uso di alcool,si osserva dagli anni settanta una diminuzione del consumo di vino a favore di una graduale crescita di superalcolici,(distillati). e di birra. Il processo di acquisizione di modelli comportamentali non Europei, ha indotto particolarmente la fascia di età giovanile ad incrementare l'uso di superalcolici e di birra, a scopi ricreativi fino a forme di abuso sconfinanti nella condizione di alcolismo. Dal 1950 ad oggi, la produzione di vino è quintuplicata, si è registrato un aumento pari al 10% dell'importazione di birra,  e dell'8% di superalcolici. Si valuta che circa il 20% della popolazione Italiana beva in modo inadeguato e che almeno un terzo di questa sia rappresentato da  alcool-dipendenti.

Le valutazioni relative alla mortalità alcool correlata appaiono imprecise ed incomplete, i valori più elevati appaiono per la cirrosi alcolica, gli incidenti stradali, i tumori della bocca esofago ed il suicidio. Per il 45% circa la cirrosi epatica sarebbe da imputare all'abuso di alcool, con un costante aumento dei decessi a partire dai primi anni settanta, il tasso di suicidio tra gli alcool-dipendenti appare in media 10 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Esiste inoltre una stretta associazione tra uso di alcool, crimini violenti, violenza verso minori e tentativi di omicidio. 

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5. Dipendenza,Tolleranza,Astinenza

Dall'Abitudine al bere caratterizzata da un desiderio di assunzione della bevanda alcolica, (ma non dalla assoluta necessità), è possibile il passaggio all'Abuso  caratterizzato dalla assunzione quotidiana. In questo caso tale assunzione appare essenziale al buon funzionamento e al rendimento dell'organismo. Il soggetto non riesce a diminuire o a interrompere l'uso, nonostante periodi di temporanea astinenza, e frequentemente neanche la presenza di una seria compromissione fisica scoraggia l'assunzione di bevande alcoliche, contemporaneamente compaiono conseguenze nella vita di relazione,familiare e sociale. La Dipendenza, si caratterizza per uno stato fisico e psichico di assoluta necessità, compulsione all'uso della bevanda alcolica in modo continuo e periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e di  evitare il disagio della sua assenza.

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 Lo stato di Tolleranza che si associa, (=necessità di assumere sempre maggiori quantità di alcolici per sviluppo di una abitudine biologica dell'organismo), aggrava ulteriormente la dipendenza,  imponendo un circolo vizioso. Frequente è il riscontro di soggetti alcool dipendenti che presentano la capacità di assumere sempre maggiori quantità di alcolici, senza raggiungere l'ebbrezza. La condizione di dipendenza cosi instaurata determina in questo modo 1. Alterato comportamento del soggetto nei confronti del bere rispetto ai modelli Socio culturali e dell'ambiente in cui vive  2. Impossibilità di controllo nei riguardi del bere, (perdita di flessibilità comportamentale alle abitudini potatorie).  3.Comparsa dello stato di Astinenza alla interruzione della assunzione di alcol.  Questa si caratterizza per comparsa di un costellato sintomatologico psicofisico; vomito, sudorazione,tremore irritabilità o depressione,alterazioni dello stato di coscienza fino al delirium tremens, possibilità di crisi epilettiche e disordini di molti parametri organici,  capace di regredire anche in 30 minuti dall'assunzione di una nuova dose di alcol.

6.Danni da alcool

A.Sindromi organiche 

Gastrite fino alla gastropatia emorragica - Pancreatite - Epatopatia alcolica, Cirrosi epatica con possibile  evoluzione in Cancro Cirrosi- Cardiomiopatia alcolica- Gravi aritmie - Alterazioni del sistema immunitario- Malformazioni fetali- Gravi alterazioni della vista   Polinevriti alcoliche- Neuropatia alcolica - Epilessia - Tumori della bocca , esofago e laringe

B.Sindromi psicorganiche

Intossicazione acuta: Disinibizione comportamentale, Euforia, Ottundimento del sensorio, Torpore, Coma.  Intossicazione cronica: Atrofia cerebrale e Invecchiamento precoce, Denutrizione e disordini del comportamento - Sindrome d'astinenza - Delirium tremens - Allucinosi alcoica - Delirio di gelosia, (paranoia alcolica) - Psicosi polinevritica - Demenza alcolica - Encefalopatie alcoliche - 

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Fonti bibliografiche: 
 
Dizionario etimologico storico dei termini medici, Enrico Marcovecchio-Edizioni Festina Lente 1993
Psichiatria , Pietro Sarteschi,Carlo Maggini-Goliardica Editrice
Trattato Italiano di Psichiatria -Masson 1994