Ossigenoterapia Iperbarica 

Città Di La Maddalena (ss)-Ospedale Civile

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Ossigenoterapia Iperbarica 

1.Definizione  2.Indicazioni e Controindicazioni  3.Sicurezza  4.Tecnici Iperbarici. Infermiere Iperbarico,anestesista rianimatore Iperbarico  5.Per una sicura immersione in autorespiratore ad aria (ARA)

 

1. Definizione 

L'ossigeno terapia iperbarica è un trattamento medico che consente l'utilizzo e  somministrazione  di  ossigeno puro,(O2),  con pressione  superiore  a  quella    atmosferica. L'ossigeno,  cosi  disponibile  in  maggiore  quantità,  è  trasportato  dal sangue  alla  estrema periferia del  sistema circolatorio  con maggiore  facilità,  fino alle singole cellule. La diffusione dell'ossigeno  nei liquidi corporei  raggiunge  con  questa metodica,  concentrazioni  fino a 15 volte superiori  a  quella normale. Tale tecnica  sfrutta  le  condizioni  fisiche  di  solubilità  dei  gas all'interno di un liquido,  con una elevata diffusione tessutale  determinata  da un significativo  gradiente  pressorio.  La somministrazione  di  ossigeno  a  pressione  superiore, (massimo 2,8  ATA - 1,8 bar per  un tempo non  inferiore  a sessanta minuti),   avviene  per  via  inalatoria,  in ambienti   idonei   ermeticamente  chiusi,  (camere  iperbariche).  Alfine  di realizzare praticamente  quanto descritto,  il paziente  è  introdotto  all''interno  della  camera iperbarica, e sottoposto ad una respirazione di ossigeno puro al 100%.

 

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I migliaia di articoli pubblicati sulla OTI in tutto il mondo confermano con prevalenza l'utilità di tale metodica e conducono  alla convinzione che  tale tecnica terapeutica  si  fonda su  precisi criteri  e parametri di fisiologia,  fisiopatologia,  fisica e biochimica. Pur essendo  presente  nella  letteratura medica fin dal 1664, solo i lavori di Prestey-Lavoisier e Paul Bert , rispettivamente alla fine del diciottesimo  e  diciannovesimo secolo definiscono con  metodo scientifico gli effetti dell'ossigeno iperbarico  e  le basi   fisiologiche  dell'iperbarismo.  Datano al  1830  le  prime   applicazioni  cliniche  scientificamente documentate su, "la malattia dei cassoni". Intorno alla prima  metà  del ventesimo secolo,  si assiste ad  una  differenziazione  nelle  applicazioni  terapeutiche,non  più esclusivamente rivolte alla malattia da decompressione,  ma anche a patologie  diverse  da  quelle  disbariche, embolia  gassosa iatrogena, l'intossicazione da ossido di carbonio, gangrena gassosa.

 

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