COMITATI
DEI CITTADINI PER LA SICUREZZA
INDICAZIONI
PER INIZIARE AD OPERARE PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE
A causa
dell'evento sismico le scuole sono state chiuse per verificare i
danni prodotti e valutarne l'agibilità. Nei giorni di chiusura
gruppi di "tecnici" hanno fatto sopralluoghi presso le
scuole. Alla fine dei sopralluoghi sono stati redatti verbali di
accertamento della situazione generale dell’istituto contenenti
la determinazione relativa all’agibilità o meno dello stesso.
I
cittadini utenti del servizio scolastico si interrogano: gli studenti
possono far ritorno a scuola con la certezza che il luogo in cui
trascorrono una parte della loro giornata è effettivamente
sicuro? In effetti si teme che le verifiche siano state condotte
superficialmente (indagini a vista della durata di un’ora per ogni
istituto nella maggior parte dei casi e non indagini strumentali;
indagini fatte da geometri e non da ingegneri strutturasti…).
Cosa
possono fare i cittadini per ottenere rassicurazioni sulla effettiva
agibilità degli istituti scolastici?
Possono
promuovere la costituzione dei CCS (comitati dei cittadini per la
sicurezza), composti da operatori scolastici, genitori, studenti.
Il
loro compito dovrebbe essere: 1) acquisizione di informazioni sugli
standard di sicurezza dei luoghi in cui operano; 2) vigilanza sul
rispetto degli standard; 3) messa in campo di azioni politiche nonviolente
per garantire gli standard.
Come
iniziare? Si potrebbe costituire un primo nucleo composto da operatori
scolastici-studenti-genitori più sensibili... che poi potrebbe
gradualmente allargarsi con forme e modi che si riterranno più
opportuni (punti di riferimento potrebbero essere il responsabile
dei lavoratori per la sicurezza, il responsabile del servizio di
sicurezza, quegli studenti che si sono interessati alle condizioni
strutturali della propria scuola, quei genitori che si sono lamentati
col dirigente per le condizioni dell'aula del figlio....).
Stante
in questa fase l'esigenza di decidere il ritorno o meno degli studenti
a scuola (in molte scuole ci sono agitazioni studentesche tese ad
ottenere effettive rassicurazioni sulla agibilità dei loro
istituti), il CCS potrebbe partire avanzando le seguenti richieste:
a) visionare il verbale di accertamento dell'agibilità della
scuola dopo l'evento sismico; b) acquisire la certificazione di
agibilità statica dello stabile.
Dall’analisi
dei documenti potrebbe risultare che l’accertamento della situazione
generale dell’istituto sia stata fatta con un’indagine a vista:
questo tipo d’indagine è insufficiente, bisogna chiedere
in tempi immediati un’indagine strumentale; ed eventualmente, al
Genio Civile, una verifica statica dello stabile.
Nel
caso in cui gli esiti delle suddette perizie risultassero rassicuranti,
gli studenti potranno far ritorno tranquillamente nelle loro aule.
Ma qualora dalle citate prove dovesse ricavarsi un coefficiente
di rischio elevato e l'impossibilità a ridurlo immediatamente,
si dovrà richiedere la sistemazione degli studenti in altri
locali.
Nel
caso in cui il coefficiente di rischio risulti basso, gli studenti
potranno rientrare a scuola a condizione che in tempi brevissimi
(e programmati) si riduca al massimo il coefficiente di rischio
adottando tutte le misure di prevenzione e protezioni dettate dal
caso.
Superata
la fase dell’emergenza, il CCS continua la sua azione secondo i
compiti sopra elencati.
La
raccolta d’informazioni: acquisizione del documento di valutazione
dei rischi (piano di prevenzione, interventi di adeguamento, dispositivi
di protezione individuale), del piano di evacuazione, della certificazione
igienico-sanitaria, della certificazione di prevenzione degli incendi.
Ogni struttura scolastica dovrebbe essere munita del certificato
di agibilità, rilasciato dopo il collaudo dell’opera (collaudo
della staticità, dell’impianto elettrico, dell’impianto termico).
La legge 626/94 impone la redazione del documento di valutazione
dei rischi (risultante del prodotto tra frequenza di un evento dannoso
e magnitudo-dimensione del danno prodotto) al fine di individuare
le misure di prevenzione per ridurre la frequenza dell’evento dannoso
e le misure di protezione per minimizzarne il danno. La certificazione
relativa alla prevenzione degli incendi viene rilasciata qualora
siano presenti le condizioni previste dalla norma. Lo stesso dicasi
della certificazione igienico-sanitaria.
La vigilanza sul rispetto delle misure di sicurezza: un monitoraggio
permanente sui fattori di rischio, un controllo continuo delle misure
di prevenzione (sono sempre aperte le uscite di sicurezza? La cassetta
del pronto soccorso è fornita dei farmaci essenziali? Le
prove di evacuazione vengono effettuate con regolarità? La
formazione è assicurata?….).
Le azioni per realizzare gli adeguamenti strutturali previsti dalla
626/94. Sul Comune (per le scuole materne, elementari e medie) e
sulla Provincia (per le scuole superiori) ricade l'onere economico.
Gli Enti locali lamentano la mancanza di finanziamenti e giustificano
così l'impossibilità dell'adeguamento normativo. Addirittura
di fronte a questa carenza di finanziamenti la legge ha prorogato
al 31 dicembre 2004 l'adeguamento agli standard previsti dalla legge.
Ma la sicurezza degli studenti non può sottostare a questi
artifici! Quindi un compito dei CCS dovrebbe essere quello di anticipare
il termine previsto dalla norma chiedendo subito finanziamenti adeguati.
Nel caso i finanziamenti siano concessi (improbabile almeno nell'entità
richiesta) è importante che venga assicurata la partecipazione-controllo
del CCS al processo di appalto dei lavori e realizzazione degli
stessi. Anche nel caso la scuola venga dichiarata inagibile e si
debba affittare un locale privato va prevista la partecipazione-controllo
del CCS per arginare il malcostume degli affitti milionari a conoscenti.
Se i finanziamenti non dovessero essere concessi il CCS promuoverà
una serie di azioni politiche nonviolente tese ad ottenere quanto
richiesto: a) petizioni; b)gruppi di pressione su istituzioni, ossessionare
i funzionari; c) drammatizzazioni periodiche pubbliche di quello
che potrebbe avvenire in caso di terremoto o altra calamità
nella scuola in cui operano; d) boicottaggi economici (rifiuto fiscale:
si versa una parte di quanto dovuto allo Stato ad un fondo per la
sicurezza gestito da Banca etica o da organizzazioni civiche di
cui è riconosciuta la rettezza; e) forme varie di noncollaborazione
con chi ha il potere di elargire i finanziamenti; f) nell'ottica
della sussidiarietà orizzontale, prevista dall'art. 118 4°
comma della Costituzione italiana, realizzare autonomamente gli
adeguamenti e mandare il conto allo Stato.
|