Costruendo oggetti di sostanziale fantasia plastica,
e anzi plastico-pittorico-oggettuale, capaci d'una seduzione d'apologo
figurato, anzi materialmente oggettualizzato. Il suo, tuttavia,
un fare più esattamente transcultoreo, transpittorico quanto
transoggettuale, lavorando in termini di costruzione sì ma
tutta sempre trasgressiva rispetto a "statuti" e codici
specificamente sculturali, pittorici, quanto oggettuali. Sempre
rivendicando comunque il piacere ammiccante di costruire manualmente,
materialmente, nella sua spiazzante affabulazione critica e smitizzante
giocando d'intelligenza con cose e materie.
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