GIUSTIZIA ?

GIUDICI, Magistrati …….della povera Italia….

Tratto da Panorama del 12/06/2003 pag. 81

LEZIONE SERVITA a POCO

La famiglia Tortora non ha avuto risarcimenti, I magistrati, invece, hanno fatto carriera

 

Enzo Tortora ci scrive. Tra poco saranno vent’anni che l’arrestarono, quel Venerdi 17 Giugno del 1983, alle 4 del mattino nell’hotel Plaza de Roma, e per l’occasione la figlia Silvia ha dato alle stampe le lettere che il padre le scriveva dal carcere.

La vita che Tortora voleva dedicare a fare un’italia diversa, gliel’hanno tolta.

La lettera a Silvia che pubblichiamo nella pagina a fianco e’ del 17 Gennaio 1984, sette mesi dopo che l’avevano arrestato. Un anno e otto mesi dopo, il 17 Settembre del 1985, lo condannano a dieci anni di galera. Fu assolto in appello, dopo un anno, il 15 Settembre del 1986, ma da quelle “orrende mura” era uscito distrutto, morì di cancro il 18 Maggio 1988. Sono passati vent’anni, com’e’ oggi l’italia, quella dove vivono Silvia, Gaia ed i ragazzi del 2000 e che Tortora sperava diversa ? E’ cambiata l’italia da allora ? Non c’e’ piu’ “l’italia ignobile” scoperta e sofferta da Enzo Tortora ? Come e’ oggi la procura di Napoli ? Non e’ piu’ il focolaio di errori, dei crimini, dell’arroganza ?

Che cosa e’ successo dei magistrati che arrestarono Tortora (e assieme a lui imprigionarono 87 omonimi scambiati per camorristi ricercati) ? E che cosa e’ successo dei “pentiti” che avevano accusato ingiustamente centinaia di innocenti ed erano stati creduti senza prove e senza riscontri da magistrati di Napoli (tra il processo di primo grado e l’appello furono riconosciuti innocenti e assolti 260 imputati, piu’ della meta’ di quelli catturati nella famosa retata di quel “Venerdi nero” ) ?

Ebbene, questi magistrati, hanno fatto tutti una splendida carriera, sono stati tutti promossi, sono diventati procuratori aggiunti, viceprocuratori, procuratore capo, sono stati persino eletti nel Consiglio superiore della  magistratura. Il presidente del tribunale che gli ha dato dieci anni di galera fu chiamato a fare da consulente alla Commissione parlamentare Antimafia.

E nonostante che il referendum popolare provocato dal caso Tortora avesse raccolto l’80 per cento dei voti; otto italiani su dieci votarono contro i giudici e perche’ fossero chiamati a rispondere, almeno civilmente, dei loro errori.

Nessuno dei “pentiti” e’ stato incriminato, processato e condannato per calunnia, sono stati premiati e sono stati rimessi in liberta’ e mantenuti a spese dello stato, nonostante gli orrendi crimini commessi (uno per tutti, quel Pasquale Barra, detto o’ Animale, che trucidava i suoi compagni di cella, e gli squarciava il petto a pugni, e ne divorava il cuore). In cambio, a Enzo Tortora ed ai suoi eredi non e’ stato riconosciuto alcun risarcimento. E i giornalisti che si sono permessi di criticare gli errori di questi giudici sono stati condannati per “diffamazione”.

Ed e’ così cambiata la situazione a Napoli (e non solo a Napoli) che al giornalista condannato come “diffamatore”, il tribunale di sorveglianza ha negato l’affidamento all’assistenza sociale e la semiliberta’ e persino gli arresti domiciliari: Pasquale  Barra o’ Animale in liberta’, Lino Jannuzzi in galera !!

(by Lino Jannuzzi)

Commento:

Questa e’ la “giustizia” in Italia………….come siamo caduti in basso ! ogni giorno di piu’ la “giustizia” viene calpestata nei tribunali italiani  !!

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