ANDARE
e TORNARE dall'aldilà
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"Essere
fuori di sé, e non in senso metaforico, è possibile se una piccola area
del cervello va in tilt. A un gruppo di neurologi svizzeri sono bastati
pochi secondi di stimolazione del giro angolare Va subito precisato che non si è trattato di una sperimentazione ai limiti dell'etica, ma di una scoperta casuale durante la fase preliminare di un trattamento terapeutico standard su una malata di epilessia. Olaf Blanke e collaboratori dell'Ospedale universitario di Ginevra hanno comunicato sul numero di Nature del 19 settembre di avere così identificato un "interruttore" che controlla la dissociazione mente-corpo : se viene acceso innesca questa curiosa illusione. L'esperienza
è ripetibile e l'effetto del tutto reversibile. “Mi sento cadere”
riferiva la donna. Le sensazioni agli arti erano strane e complesse, come quella di avere un braccio più corto dell'altro, e le reazioni erano inusuali, come quella di temere uno schiaffo vedendo il proprio avambraccio proteso verso il viso. Come si spiega ? I neurologi svizzeri suggeriscono che il giro angolare cerebrale sia un nodo cruciale del circuito nervoso che media la percezione del corpo. Quest'ultima avviane grazie alle informazioni che provengono dalla vista, dagli organi dell'equilibrio e dal tatto, in particolare della propriocezione, che è una forma di sensibilità inconscia. Qualsiasi disfunzione nel coordinare questo flusso continuo di messaggi e la loro elaborazione può dar luogo a una bizzarra rappresentazione di sé. Dihe
Blanke : “Sebbene i meccanismo neurologici sottesi all'illusione di
essere fuori di sé Il
ruolo di queste ultime è ben esemplificato nel famoso libro di Oliver
Sacks, "L'uomo che cambiò su moglie con il cappello",
dal caso della “disincarnata”, una giovane paziente che perse del
tutto la consapevolezza del proprio corpo per una lesione selettiva a
questi fasci nervosi. Commento: Le considerazioni sulla scoperta, possono essere anche utilizzate per confortare la tesi (valevole al 50% cosi come quella contraria, fino alla morte di ognuno di noi) della effettiva uscita dell’essere IO/mente dal corpo fisico.
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