Veniamo ai nomi Sacri, classico è quello
del significato del nome più importante della Cristianità:
Gesù Cristo, CHRISTOS (dal Greco: lunto, il lucente, il
sacro); in realtà questo nome Greco deriva dallunione di 2 concetti: il primo dei
quali è CHRYSOS = questa parola proviene dalla trasmutazione nelle varie lingue di:
1) Orus figlio di Osiri (nome di un dio, concetto,
forza egizio), Chrosus e Chrysos che anche in Greco significano Oro e che hanno
generato le parole Crux (latino), Cruz (spagnolo), Cross (inglese), Crois (francese),
Kreuz (tedesco), Croce (italiano) e croce Greca (simbolo di luce)
2) a questa parola, Chrys-Os, è stata introdotta la Croce o TAU
(la lettera T) Egizia, Fenicia ed Ebraica segno della morte, della resurrezione e della
croce solare luminosa e della scala musicale (sol+la+re); nello stesso nome vi è anche
labbreviazione di SOle, di eliOS, sole o divinità, sempre lidea
della luce, del fuoco ed è anche il prefisso di OSiri.
Il CristOs nella MitoLogia (eTimoLogia) dei cristiani è infatti
inchiodato sulla Croce di Legno e tutte le rappresentazioni pittografe lo confermano nei
due stati, sofferente e morente sulla croce e risorto nella Luce.
Infatti il CristOs è la Croce o Luce Solare dei pagani, dice
infatti anche il vangelo che trasfigurò sulla montagna con Elia e Mosè; viene chiamato
anche Agnello, parola che deriva dallindiano Agni il dio/uomo portatore
del Fuoco, messaggero della divinità, destinato a morire e chiamato anche
signore dei morti.
Per gli egizi era OSiris, padre della Luce, infatti generò Horo,
ciò che è luminoso; egli è anche il dio signore della morte; OsIris risorgeva dopo
essere stato messo a morte violentemente e nella iconografia era rappresentato seduto sul
trono con nelle due mani rispettivamente il flagello per castigare ed il bastone pastorale
come il CristOs nellApocalisse.
Per i greci divenne Prometeo, sempre sanguinante e legato alla
ROCcia (ROCca); anche nel cristianesimo il CristOs è la ROCcia, la Pietra ANGoLarE
(anagramma di Agnel e di Angel, portatore di Luce, Informazione) sulla quale è fondata
lassemblea dei fedeli; nel rituale Ebraico, cessa di essere uomo/dio e fuoco, per
divenire il capro sostituto o simbolo sempre delluomo, che deve essere
ucciso (questo per dissacrare lattaccamento che la maggioranza degli egizi avevano
per i capri o montoni nella corrente religiosa che li venerava ed idolatrava);
oppure nellagnello da bruciare sul fuoco animale espiatorio dei peccati
al posto delluomo.
Per i latini Agnus era anche luomo mansueto e
tranquillo (vedi laffinità della parola greca Agnus = Agnello+ Ignis = Fuoco) ed
infine per i cristiani riacquista oltre al significato ebraico anche lantica pagana
idea, forma: Dio/Uomo, morente, signore dei morti che con la resurrezione riacquista Luce
e fuoco; diviene perciò anche lagnello mistico immolato bruciato per i
peccati e risorto a Vita Eterna.
Fate attenzione anche alla parola AGNELlo che anagrammata dà anche
Legna o Legno (materiale che brucia con il fuoco), sul quale secondo la MitoLogia
cristiana il Gesù Uomo/Dio viene inchiodato per morire e dopo essere entrato nel ventre
della terra, per bruciare e trasformarsi in CristOs; lilluminato, il
consapevole partecipante.
I concetti della: Luce, fuoco, croce solare, angolo, angelo, legno
od agnello ovvero lEnergia/Psiche che diviene carne (materia) che si
riTrasforma in energia bruciando, trasmutando nel Campo (CEI) per offrirgli la Conoscenza
della Luce, prendendo ancor più Coscienza di Sé e dellUniverso, ecco la
MetAmorFosi (per Mezzo delle Fasi dellAmore) del Cristo, il nato Uomo reso Dio
Cosciente di Sé, del Creato e dellAmore che lo mantiene Vivente in eterno nel Campo
Psico Elettro Magnetico Informato Universale.
Ecco rivelata la Vera ma Complessa etimologia del processo di
MetAmorFasi, nelle Fasi di trasformazione dellAmore nella forma, che TUTTI i
tendenti Cristi (invero tutti gli Uomini quando si rendono Consapevoli di queste Verità)
debbono fare in se stessi, per Se stessi e la Manifestazione.
A riconferma di ciò che abbiamo affermato, lantico nome
ebraico di Gesù è stato YASHOUE (nome con 5 lettere), cioè il tetragramma (4
lettere) del sacro nome di Dio: YAOUE (suono composto solo da vocali), nel quale è
stata introdotta la quinta lettera consonante: SH (Schin) simbolo del Fuoco trasformatore.
Ecco quanto afferma Ortensio de Spinetoli, al secolo O.
Urbanelli, entrato nellOrdine dei Cappuccini nel 1949, che per un ventennio ha
insegnato Vecchio e Nuovo Testamento nello studio Teologico di Loreto e che nel suo
scritto: La prepotenza delle religioni, descrive benissimo i concetti che
desideriamo far comprendere ai nostri lettori. Ecco la descrizione del personaggio
Gesù, visto da questo studioso:
La fede di Gesù è la stessa dei patriarchi, di Mosè, dei
Profeti. Lamore verso Dio è anche per lui il primo dei comandamenti (Matteo 22:37)
ma egli non ritiene che la comprensione giudaica della salvezza (teologia biblica) e la
celebrazione della fede che si svolge nel tempio di Gerusalemme (religione ebraica) siano
le più giuste e sopra tutto siano le uniche.
Gesù è un profeta, non un teologo, meno ancora un sacerdote, ma a
differenza di quanti lo hanno preceduto non è alle prese con gli idoli che incontra nelle
sue peregrinazioni. Non sembra che abbia inveito contro le statue dellimperatore
presenti a Gerusalemme od in altre città palestinesi o contro gli dei fenici o greci che
apparivano senzaltro nelle regioni di Tiro, Sidone o della decapoli in cui si è
trovato.
Al contrario non considera neanche la Palestina una terra santa e
ne oltrepassa i confini non per una crociata religiosa, ma per iniziative umanitarie. Gli
uomini sono tutti eguali anche se professano religioni diverse. Sulla linea del Dio di
Giona che ha compassione persino dei Niniviti (Giona. 4:11) Gesù cerca di venire incontro
alle necessità della gente indipendentemente dalla identità etnica o religiosa.
Lonore di Dio non è la prima cosa che lo assilla. Nel
discorso della montagna ricorda che la pace col fratello è più urgente dellofferta
da portare sullaltare (Matteo 5:23-24).
Il tema su cui Gesù ritorna più frequentemente nel corso della
sua missione è la conversione e linstaurazione del regno dei
cieli, il luogo della felicità di tutto luomo e di tutti gli uomini.
Il Dio che Gesù avverte misteriosamente nellintimo della sua
coscienza non è un giudice, ma un padre benevolo verso tutti i suoi figli,
giusti ed ingiusti, ebrei e pagani, buoni e cattivi (Matteo. 5:43-48), dove si legge:
Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? - si chiede lapostolo Paolo -
Non lo è anche dei pagani? E risponde: Certo è anche dei
pagani!.
Perché cè un solo Dio il quale giustificherà per mezzo
della fede i circoncisi e giustificherà per mezzo della fede i non circoncisi (Romani
3:29-30). Fra le preoccupazioni di Gesù non vi è quella di arrivare ad una esatta
definizione, comprensione del vero Dio, quanto di testimoniare con i propri comportamenti
la sua bontà e misericordia incondizionata verso gli uomini (cioè rappresentarlo negli
atti quotidiani della Vita).
I giudei ritenevano di essere gli adoratori del vero Dio, ma
la stessa cosa pensavano i samaritani. Gesù non si schiera né con gli uni né con gli
altri né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre; voi adorate quello
che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai
Giudei, ma è giunto il momento ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre
in spirito e verità, perché il Padre cerca tali adoratori.
Dio è Spirito e quelli che ladorano debbono adorarlo in
spirito e verità (Giovanni 4:21-24).
Il presente testo può essere ritenuto fondamentale per una giusta
considerazione dellassolutismo religioso giudaico e cristiano che è un suo
derivato. Il mosaismo ortodosso (giudaico) ed il mosaismo eterodosso (samaritano) sono due
esperienze che si escludono reciprocamente. Gesù le rifiuta entrambe perché entrambe
hanno tentato di assolutizzare la via di accesso a Dio, di monopolizzarne il possesso,
attraverso luno o laltro veicolo, il Monte Sion o il Garizim, il tempio di
Gerusalemme od un altro edificio sacro a ciò deputato. Sono due forme rispettabili, se si
vuole legittime, ma Gesù le trova superate, ormai inutili. Presto infatti annunzierà la
fine del tempio (Marco 13) e la lacerazione del velo che nascondeva al pubblico il Santo
dei Santi e faceva dello Jahvismo una religione segreta (Matteo 27:51).
Limportante non è essere buoni giudei o buoni samaritani
(o cristiani) visitatori del tempio o di unaltura, ma essere aperti allo
Spirito (Pensiero Giusto) che è il vero modo di essere in comunicazione con Dio. La
religione non è toccata con i suoi riti, nelle sue pratiche, nelle sue concezioni
ideologiche, superflue, ma nellanelito di comunione verso lalto,
lEssere, il Bene, Dio, e questo incontro avviene nella profondità (nella grotta del
cranio) dellanima, attraverso lo spirito e lo spirito è come vento, soffia dove
vuole; (Giovanni 3:8). La donna siro-fenicia (Marco 7:25), la cananea (Matteo
15:22), il centurione (Matteo 8:5-13), larcisinagogo (Marco 5:22) hanno esperienze
religiose diverse. Gesù non ne discute la legittimità, ma trova i rispettivi esponenti
ugualmente idonei ed aperti ai doni di Dio. Non cerca prima di convertirli al suo credo,
di giudeizzarli come pretenderanno in seguito Giacomo ed i suoi discepoli, (Atti 15:20-21;
21:24-25; G. 2: 12-13), quanto di aprire ad essi le porte del regno (dei
cieli, dello Spirito, del Pensiero).
Credere al Dio di Mosè, a Baal od Astare potrebbe essere o forse
è, la stessa cosa, perché entrambe (il mosaismo ed il baalismo) non sono che astrazioni
teologiche, tentativi di dare un nome, una definizione allassolutamente Indefinibile
(allInfinito).
(Anche lApocalisse presenta il concetto dellingresso
nella Gerusalemme celeste, quella dello Spirito nei cieli del Pensiero, la CoScienza,
infatti il suo nome significa città o luogo della Pace... ove non vi è più
angoscia, dolore, né danno alcuno; tutte caratteristiche spirituali).
Mosè (quello che il testo presenta) era un credente, ma anche un
teologo (un interprete della sua fede), ed insieme profondamente religioso, poiché dava
alla sua esperienza unesternazione rituale imponente. Gesù ha una grande fede, un
eccezionale unica comunione con Dio, con lo Spirito, ma non è un grande teologo, non
teorizza molto sulla realtà divina, né fa ricorso ad un particolare cerimoniale quando
tratta con lui, non celebra ma prega soltanto.
Paolo camminando per il foro di Atene, pur fremendo davanti alle
statue degli dei (Atti 17:16), cerca un volto in cui tutte le divinità si incontrino e lo
trova nel momento in cui rinuncia a dare una definizione, unimmagine a quello che
cerca.
Il volto dellAltissimo è veramente sconosciuto
(Atti 17:23). Gesù non si appella alla teologia alle pratiche religiose, ma alla fede, al
rapporto personale che ognuno è chiamato a stabilire con Dio, con il suo Spirito, un
incontro, un rapporto (Spirituale) che esiste (per cambiare Etica, comportamenti personali
e sociali rendendoli Divini, Celestiali), pur senza essere compreso definito.
La fede va normalmente capita e celebrata, ma può essere
egualmente grande senza comprensione e celebrazioni. La teologia è il più delle volte
cultura, la religione folclore; cultura e folclore hanno tenuto e tengono divisi i
rispettivi credenti, mentre la fede che è ridondanza di bontà e di Amore (Giusto),
non fa che unire gli animi.
Come possiamo osservare molti altri uomini comprendono bene che la
religio, il saper rilegare le cose che appaiono divise, è la vera
religione per tutti gli uomini.
Tutto questo simbolismo indica la MétAmorFasi, cioè la
trasformazione caratteriale ed informazionale che deve essere auto indotta con una
penetrazione nellinteriorità del proprio Essere per poter incontrare il Divino, per
mezzo dellAmore e per risorgere finalmente quale Uomo ma trasformato in Dio, cioè
Eterno e Capace di mantenersi Vivo allInFinito, per sempre e con qualsiasi tipo di
corpo.
Questo ciclo se iniziato si conclude alla fine del ciclo delle
morti fisiche, nella trasmutazione e nella traslazione in dimensioni sempre più Perfette,
con gradi di Libertà sempre maggiori e con i corpi PsicoEnergoBioFisici adatti a seconda
del nuovo spazio/tempo; ciò avviene solo e quando lAmOR si è incarnato.
Altro che pagani, cioè diversi dagli Ebrei e dai
Cristiani; dovremmo aver molto più rispetto per essi nostri fratelli in fede, perché il
vero Dio o IOd si manifestò anche a loro in tutte le epoche e sotto diversi
nomi e la Verità Si fece Conoscere a coloro che avevano occhi per vedere ed
orecchie per udire in ogni luogo ed in ogni tempo; invece loDio o falso
dio, generò la DiVisione (visione diversa del DiVino), il rancore e loDio fra gli
uomini generò dolore, sofferenza, assassinio
e la verità si nascose
agli occhi dei più
.sotto i simboli/parole ad essi sconosciuti !
Ecco perché è importante che tutta la MitoLogia sacra debba
essere seguita dalleTimoLogia (questultima parola lo ricordiamo è l'anagramma
di MITO e significa scoprire i significati delle parole anche attraverso lo studio
delletimo antico), non seguendo questa strada impediremo alla Conoscenza di nascere
in noi, cioè di capire la MitoLogia o scienza delle parole.
Anche i moderni religiosi hanno i loro miti, templi, le
loro cerimonie, ecc., ma i loro preti NON conoscono e non possono comunicare i significati
dei simboli, dei luoghi, delle cerimonie, degli arredi e degli oggetti che essi usano,
perché non li conoscono più; per questo motivo luomo della strada è sempre meno
interessato a ciò che essi fanno o dicono.
GESU’ NON E’ NATO il
25 DICEMBRE
NON è vero che Gesù Cristo è nato il 25 Dicembre di circa 2000
anni or sono; questo per molti fatti storici e deduttivi:
1) il CristOs abbiamo visto è uno stato di Coscienza, ma è anche il nome
greco dell’Adam Kadmon ebraico, ovvero il nome (greco e latino)
dell’Universo, come Essere stesso.
2) E’ ormai accertato da studiosi che hanno rifatto i calcoli
astronomici del calendario per mezzo di computer, che Gesù il Nazareno
non sarebbe nato 1998 anni or sono (data dell’aggiornamento di questo
scritto), ma bensì circa sette anni “prima dell’anno zero”; tale
anomalia si deve al conteggio errato di un monaco del sesto secolo, tale
Dionigi il Piccolo, che decise nel suo fanatismo religioso di dividere la
storia umana in due periodi: prima e dopo “Gesù Cristo”.
La storia, salvo i vangeli, non ci conforta nei riferimenti che essa ci
propone, salvo di parlarci di un certo Ponzio Pilato in Palestina.
3) Nei periodi di dicembre, in Palestina non si portavano, né si portano
oggi di notte, le greggi di pecore al pascolo, né tanto meno i pastori
stanno a dormire all’addiaccio (campo recintato ove i pastori tengono le
pecore) perché in quel periodo ed in quella zona di notte faceva e fa
ancora molto freddo, questo in realtà avveniva ed avviene anche oggi solo
verso l’inizio della primavera.
4) Gesù dai primi cristiani era rappresentato con un simbolo, quello del
Pesce perché questo ? a parte il nome Greco che significa anche pesce, è
perché essi per sfuggire alle persecuzioni che a quel tempo esistevano
nei confronti dei Giudei e dei Giudeo cristiani (così si identificavano i
primi “cristiani”, per distinguersi dai Giudei che non avevano
accettato il messaggio di Gesù) per identificarsi e farsi riconoscere
solo dai loro fratelli in fede, ricordavano il periodo della nascita di
Gesù con il segno dei Pesci, in quanto essa era avvenuta verso
l’equinozio di primavera ai primi di marzo, (primo mese del calendario
degli antichi) il che corrisponde come è noto al segno dei “Pesci”.
5) I Romani che dovevano effettuare un censimento, e che è noto non erano
stupidi e sapevano fare il loro mestiere di governanti e dittatori, non
avrebbero mai e poi mai utilizzato tali date in quanto essi solevano fare
le loro feste annuali nel periodo corrispondente dal 21 dicembre fino al 1
gennaio. I saturnali dei romani iniziavano il 21 dicembre e duravano una
settimana. Le feste sacre di Mitra, che era un culto diffuso quasi
esclusivamente ad Ostia antica, iniziavano il 25 e duravano anch’esse 7
giorni.
Le uniche feste pagane che arrivano al 6 di gennaio sono quelle dei celti
e dei germani (date odierne).
6) Vi è anche discordanza fra gli stessi cristiani: cattolici, ortodossi,
protestanti, evangelici, ecc., sulla data della probabile nascita di Gesù;
ognuno di loro indica periodi diversi adducendo le loro “prove”.
7) Per i Musulmani che pure accettano Gesù come Profeta, non ne hanno mai
citato il periodo di nascita, come mai ?
8) Come mai gli stessi Ebrei, come è citato nei Vangeli, chiamavano e
chiamano ancora oggi, Gesù: “Rabbi”, ovvero maestro,
però non hanno mai ricordato il periodo della sua nascita ?
Per queste considerazioni possiamo essere sicuri che Gesù il Nazareno,
NON è nato il 25 dicembre di circa 2000 anni or sono.
9) Per concludere: Ricapitoliamo: Mitra
era una divinità solare indo-iranica risalente a circa 3.400 anni
fa, il cui culto si diffuse anche a Roma nel 1° secolo, prima dell’era
volgare) la ideologia/leggenda su questa divinità affermava che era:
1 - nato da una vergine
2 - il 25 dicembre
3 - detto il salvatore, la luce, il verbo
4 - aveva 12 seguaci
5 - morto a 33 anni
6 - sepolto e risorto dopo tre giorni
per caso vi ricorda qualcuno ? il Cristo dei cristiani null’altro è che
il Mitra dei pagani……
I
fedeli cristiani senza saperlo, sono legati ad una divinità pagana che
essi….. dicono essere il loro salvatore…….ed hanno perseguitato per
secoli i “pagani” ! follia del cristianesimo !
PARALLELI
FRA il GESU’ CRISTO dei CRISTIANI ed il BUDDHA
La
nascita di Siddharta Gautama (il Buddha, nato circa nel 560 a.C.) fu
annunciata al padre da spiriti angelici: i “Deva”, la madre
rimase vergine, un profeta predisse la sua futura grandezza, digiunò
per quarantanove giorni, lo spirito del Male lo tentò, compì
guarigioni miracolose, fondò un gruppo di dodici seguaci, sfamò
molte persone con un solo pane, un suo discepolo camminò
sull'acqua, Devadatta cospirò per ucciderlo (con trenta arcieri),
fece un ingresso trionfale nella sua città natale e la terra tremò
alla sua morte.
Se non fosse per Zarathustra, bisognerebbe riconoscergli un sacco di
copyrights ! |
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