DEFINIZIONE della PAROLA "DIO"
DIO Esiste ? Dov’è ? Chi è ? Cos’è ?
Quanto scritto in questo paragrafo è tratto dal 2° volume

Se provate a fare questa domanda a più persone, avrete risposte le più diverse.

Vi sarà chi vi dice “non lo so”, chi risponde che “non esiste” oppure altri affermeranno che vi credono per “fede”.

I cosiddetti atei sono certi della non esistenza, ma non riescono a dimostrarlo se non dietro una falsa risposta: non lo vediamo dunque non c’è; mentre i religiosi assicurano che esiste; alla richiesta di dire “dov’è”, questi ultimi rispondono “è nei cieli”, ma quando si chiede loro quali sono o dove sono questi cieli, non sanno rispondere e qui cade l’asino.

Non parliamo poi delle domande del tipo: chi è Dio o cosa è, oppure hai mai visto Dio ? Anche coloro che si reputano teologi non sanno rispondere completamente e coerentemente a questi interrogativi.

Di fronte a queste realtà, il vero studioso deve porsi una precisa considerazione: di qualche cosa che non si conosce, non si è visto, né toccato, né si sa definire con precisione, NON si può dire NÈ che esista, NÈ che NON esista; di conseguenza è di tutta evidenza che è un NON SENSO fare affermazioni fideistiche o ateistiche se non siamo in grado di dimostrarle anche ai bambini.

Vediamo di intraprendere un’altra strada per cercare di avere una risposta esauriente e comprensibile, per poter prendere maggiore coscienza su questo problema.

La parola sulla quale verte il problema è: DIO.

Questa è una parola italiana che deriva dal latino Deus, parola simile al greco Zeus, al Theo degli Aztechi, al Dyaus degli Indiani, al Dia o Tia dei Nordici, al Diar Irlandese, ecc.

La sua definizione, leggendo un dizionario di italiano, è piuttosto incompleta:

ESSERE/ENTE SUPREMO, CAUSA DI TUTTA LA REALTÀ.

Per riScoprire la vera essenza etimologica della parola Dio, dobbiamo risalire nel passato, ai vari “etimi” nelle varie lingue, le più antiche possibili e riprendere conoscenza sulle varie definizioni usate dall’uomo per questa parola nel corso dei tempi.

Traduzione della parola araba Allah, che è legata al nome del Dio della religione Islamica, è importante per meglio definire i vari significati di questa parola detta sacra.

Essa è composta da 2 radici: Al + Lah

La prima significa: la potenza del movimento estensivo, cioè andare verso l’elevazione, della forza, della potenza, della distesa…..l’essere agisce senza fine……attraverso la fatica….verso l’infinità…..

La seconda significa: la linea del movimento prolungata all’infinito (senza termine di tempo e spazio), ma significa anche la negazione, il nulla, il non essere.

Ecco la spiegazione semantica della parola Allah !

Reinserire queste ritraduzioni nel testo Koranico, permette di definire che i comportamenti umani devono essere in linea con questi concetti……!!!!

Traduzione della parola fenicia/ebraica/samaritana, che è sopra tutto legata al nome di Dio della  religione Ebraica ed in seguito a quella Cristiana e che è chiamata il Tetragramma (4 lettere).

Questa parola 3.200 anni fa era scritta con questo segno grafico: 

(vedi siti Internet: http://www.historian.net/ - http://digilander.iol.it/mmanca )

Questi sono i segni grafici che corrispondono alle lettere dell’alfabeto Fenicio, Ebraico, Samaritano: IOD-HÈ-OU-HÈ (suono YAOUÈ); in seguito si usò la prima lettera del tetragramma (IOD) per indicare il sacro nome, questo per abbreviarne la scrittura.

Occorre anche ricordare che la parola “Dio”, null’altro è che l’anagramma della parola IOD, prima lettera del TetraGramma (4 lettere), ovvero del “nome” YAOUÈ (Dio) in Fenicio, Ebraico, Samaritano, lingue semitiche con le quali è stato scritto l’Antico Testamento della Bibbia.

I Cristiani hanno utilizzato impropriamente la parola Dio sostituendola nelle varie traduzioni della Bibbia alla parola YAOUÈ; infatti nell’Antico Testamento il cui vero nome è Antica Alleanza, la parola Dio non esiste ed al suo posto troviamo la parola  (tetragramma): YAOUÈ.

Nella Bibbia infatti quando ci riferisce che “Mosé incontrò Dio”, gli scrittori usarono l’espressione grafica e fonetica: SCHEM (la parola Schem, significa il NOME): (suono) YAOUÈ (parola di 4 lettere con il suono composto da sole vocali), che molto sinteticamente nel testo biblico viene tradotto come significato in: IO ERO, IO SONO, IO SARÒ.

L’origine di quel suono YAOUÈ, deriva dalla cultura Sumerica, Akkadica, Eblaita, Egizia, che datano rispettivamente circa ed almeno 6.500 e 5.500 anni or sono.

In quel tempo il suffisso YA veniva aggiunto ai nomi propri degli abitanti di quei Nazioni/popoli, per manifestare la loro credenza che l’Uomo è la tangibile manifestazione dell’Essere, Ente Universale; infatti ci riferisce Plutarco nel suo “I grandi Iniziati” che il grido YAOUÈ era quello di tutti gli iniziati della Fenicia e dell’Egitto.

Le “4 lettere” erano anche pronunciate separatamente: IOD-HÈ-OU-HÈ e sempre e comunque rappresentavano Dio nella sua eterna fusione con la Natura.

Persino nell’antica Cina si formulava questo suono, “nome”, per indicare il Divino !

Or essendo stato nell’antichità “unico” il nome e formulato con le lettere (vocali) della Vita e della Creatura, gridando YAOUÈ (suono composto dalle sole vocali) o IOD-HÈ-OU-HÈ in modo mascherato, si voleva dire Uomo Dio sei, ti riconosco, ti ravviso, trasformato anche sotto la maschera del fisico.

Quale è il significato etimologico di questa parola composta da questi 4 segni ?

Ricordiamo quello che già abbiamo detto, che nei linguaggi antichi: Sumerico, Akkadico, Pelasgico, Eblaita, Fenicio, Egizio, Ebraico, Samaritano, Arabo ed altri alfabeti medio Orientali, i significati delle singole lettere corrispondevano tra di loro (i vari alfabeti), ma cambiavano un pò il suono ed i segni grafici, che comunque avevano sempre delle similitudini; comunque ogni lettera corrispondeva esattamente a delle idee e concetti per cui il compositore delle parole le assemblava tenendo conto del significato delle singole lettere; ogni sensazione esprimeva suoni che il formulatore, compositore, aveva nell’osservazione  dei fenomeni della natura; egli scopriva così le FUNZIONI i VERBI, le COSE i NOMI e le QUALITÀ gli AGGETTIVI e le RELAZIONI fra le lettere e le parole.

Noi chiamiamo i Segni di quegli Alef-Beit, ALFA-BETi, gli AUTIUT = ARCHETIPI.

Purtroppo nei nostri linguaggi ed alfabeti moderni si è persa quasi tutta questa verginità del suono, segno, sensazione, concetto. Le lingue di quegli alfabeti, possiamo chiamarle Lingue VERE e VIVE, mentre al giorno d’oggi formuliamo dei suoni e scriviamo dei segni che sono MORTI, questo perché le lettere dei nostri alfabeti non esprimono più concetti precisi.

Solo nelle lingue Latine ma sopra tutto in quella Italiana, sono rimaste in parte queste possibilità interpretative.

Fatta questa premessa, ritorniamo all’analisi del nostro suono, segno: YAOUÈ e vediamo di scoprire i significati Nascondenti e Significanti di questa meravigliosa parola.

La parola YAOUÈ è così vocalizzata perché formata da sole vocali; essa è anche composta dalla vocale IOD e da una radice HAOUÈ (HÈ + OU + HÈ) che null’altro è che la voce del verbo ESSERE, Participio Presente, Essente, il Partecipante, colui che È, cioè: Io Sono, Ero e Sarò.

Lo IOD è la decima lettera, dell’alfabeto Akkadico, Pelasgico, Egizio, Fenicio, Ebraico, Samaritano, Arabo (il 10 osserviamo analogicamente come segno grafico è composto da Una Unità un Finito e da uno ZERO simbolo dell’Infinito o di un BUCO, oppure indica che l’Uno è passato ad un altro piano o livello: quello delle Decine).

La vocale IOD rappresenta la funzione del Concentrare, cioè il Movimento Concentrante, il significato che l’unione della radice, Essere, l’Essente con la funzione Concentrante ha, ed è questo: l’Infinito si Concentra cioè si auto limita con il Movimento continuo nel Finito nel Punto; essa esprime anche l’idea della Manifestazione Potenziale, della Intellettualità, che è la possibilità di elaborare le Idee, dell’Eternità Concentrate in una Unità; infine lo IOD rappresenta anche la Mano Creatrice dell’Uomo.

La radice: (HA-OUÈ) 3 lettere, è formata da 2 lettere uguali (una funzione divisa in due Forze Complementari) e da una lettera: OU, segno che rappresenta la Funzione dell’Agganciare, nel senso del Riunire, legare assieme queste 2 forze complementari.

Secondo “princìpi antichissimi” ma entro contenuti come possiamo vedere anche nel sacro Nome, ogni cosa dall’InFinito a tutto ciò che è Creato nell’UniVerso Finito, è costituito da questo “Principio Binario”.

Siccome però l’InFinito conTiene (insieme, tiene dentro) anche l’InFormAzione, quando essa si rende complessa, abbiamo la Manifestazione della CoScienza nella Materia a struttura complessa Creata.

Nella radice del sacro Nome (YAOUÈ) la OU è anche il segno del raggiungimento del massimo ordine fra i rapporti, ma indica anche la Centralità fra due lati opposti e l’aggancio fra di essi; essa indica anche l’Uomo, il suo valore numerico è 6; per analogia ricordiamo che il numero 6 corrisponde ai 6 Elettroni dell’atomo di Carbonio; questo atomo è la base essenziale di tutti i composti organici della Vita, uomo compreso !

Le vocali: YA/E rappresentano in primis l’Energia che si manifesta nei 2 lati contrapposti, ma indica anche la funzione del Lodare, sono il simbolo della Vita Universale, tutto ciò che è Ani-matore (parola che significa Amante dell’IO oppure anima, attore) e Vivificante, cioè il Pensante dunque Vivente.

Se noi uniamo lo IOD (la Y) alla prima (la A) delle 3 lettere della radice AOUÈ, otteniamo l’antico suffisso che dagli Adami fino agli Eblaiti, Fenici, Ebrei, veniva inserito nei Nomi degli uomini per indicare la potenzialità dell’Uomo, nell’Incarnare, dare forma all’Infinito, cioè Dio nell’Uomo, IsaYA, GeremYA, EzechYA, ecc.

Ritorniamo alla radice di 3 lettere (HÈ -OU - HÈ) voce del verbo Essere, Essente, Ente.

A questa radice è stato aggiunto lo IOD che rappresenta anche la Mano dell’Uomo; la potenzialità dell’Eternità e dell’Intelletto Creativo, Partecipante e Trasformante.

Osserviamo il tetragramma (le 4 lettere del nome sacro) anche sotto questo profilo o punto di vista: Esso è un Nome, (YAOUÈ) cioè permette di “distinguere”; è anche un Verbo (Essente, cioè permette di comprendere la sua “funzione”; è anche un Aggettivo (Eterno), cioè indica la sua “qualità”; ed infine indica la “relazione” fra SÈ e gli “altri” i simili, i Viventi; nella radice HÈ,OU,HÈ vi sono 2 lettere uguali, nel segno grafico originale, contrapposte apparentemente ma in stretta correlazione con la OU che è la lettera che “aggancia”, che correla.

Tutte le precedenti definizioni ci portano finalmente a considerazioni più complete sui veri significati della parola YAOUÈ, parola “sacra” che i religiosi non hanno compreso e che poi per convenzione hanno trasformato e sostituito nella Bibbia e nel parlar comune con la parola “Dio”, perdendo nel corso del tempo il suo significato così profondo !

Perché YHWH ? Noi le vocali le abbiamo - nei ns. alfabeti -, se si vuole scrivere il nome originario è meglio scrivere il tetragramma e foneticamente vocalizzare Yaoué.

Il nome YHWH era completamente vocalico e per questo non era possibile scriverlo in ebraico, lingua consonantica., tant'è che la vocalizzazione che oggi conosciamo è un ibrido, ovvero si è aggiunto (dai Masoreti) al tetragramma sacro impronunciabile YHWH ovvero Yod, He, Ou, He, le vocali di Adonai, ovvero Hatef Patah sotto la Alef, Holem sopra Deth, e Qames sotto la Nun, che riportate sotto il Tetragramma sacro diventano: Scewa sotto Yod (perchè Hatef Patah che era sotto  la gutturale Alef perde il Patah, dal momento che lo Yod  sopporta lo Scewa), Holem sopra Het, e qames sotto Ou, quindi per finire Het., da cui l’errore, cioè l'ibrido, che ne è nato, che si può pronunciare (italianizzato) IeHoWah o Geova, 

Queste sono conclusioni che non tengono conto delle culture e delle lingue precedenti all’ebraico, che hanno originato il suono (nome/verbo) del tetragramma detto in seguito sacro dagli ebrei.  

Nella bibbia ebraica, il tetragramma compare sia vocalizzato che senza vocali in tante parti.
Ecco la base del nostro semplice ragionamento:

La lingua dei Semiti (gli antichi nomadi del deserto arabo) e le relative sacre Letture dopo "l'uscita dal deserto" hanno dato origine (a causa di e varie contaminazioni con i popoli e le culture nelle quali si imbattevano di volta in volta) a tre grandi ceppi linguistici identificabili geograficamente come orientale,
nord-occidentale e sud-occidentale.  Il ceppo nord-occidentale (nella regione siro-babilonese) si suddivide nelle lingue ugaritica, fenicia, ebraica e aramaica. Ognuna con le sue tradizioni e credenze religiose.
La scrittura semitica era consonantica, cioè priva della trascrizione delle vocali. Una lettura consonantica si
appoggia generalmente ad una conoscenza precedente dell'argomento del testo ed alla tradizione orale.
Il nome del dio semitico (nel ceppo nord-occidentale) che ha dato origine all'ebraico Yahweh e al fenicio Yao è stato trascritto in greco da Clemente di Alessandria come "Yaoué".

Non parliamo del "Dio ebraico" ma del nome ebraico dato al dio derivante dalle credenze del popolo semita.

Le trascrizioni dalle varie lingue derivanti del semitico sono contraddittorie e imprecise, basti pensare al grave errore di nominare lo stesso dio come "Geova" da parte dei Testimoni di Geova.

Noi identifichiamo Yahweh come Yaoué alla luce di questi semplici ragionamenti.

Solo in  seguito si è "fantasticato" per avvolgerlo ancor più nel mistero”,  sulla proibizione di scrivere questo nome e nel tempo anche la vocalizzazione giusta si è persa..

La proibizione dello scrivere non è mai esistita, quella della pronuncia si, perché i sacerdoti avevano imposto la possibilità di vocalizzarlo solo al sommo sacerdote, una volta all’anno, quando egli entrava nel luogo santissimo del Tempio ebraico; tutto ciò per avere il controllo delle coscienze del popolo ed ergersi a mediatori fra il popolo ed il divino…….purtroppo ciò accade in tutte le religioni; i capi religiosi hanno sempre controllato l’informazione da fornire al popolo, in modo che esso dipendesse da loro….. i “sacer-doti” ovvero si sono auto nominati depositari del sacro, nascondendo la verità per il controllo delle coscienze……e quindi del loro portafoglio !

È di tutta evidenza che queste 4 lettere, YAOUE’, indicano sia l’Uomo quale Dio in stato di Manifestazione, sia l’Insieme di tutti gli esseri che esistono, sia lo Spirito, il Pensiero Universale che è OMniPresente (sempre ed ovunque presente in ogni forma creata e quindi anche nell’uOMo); la parola OMni deriva dalla radice sanscrita AUM od OM e questa radice ha generato anche la parola italiana uOMo e la parola AMen (nome di una grande divinità Egizia); questa parola è stata e viene usata dagli Ebrei e dai Cristiani ogni volta che pregano senza rendersi conto che essi evocano il nome del dio Egizio e che essa esprime la forza del Dio/Uomo; da questa parola è derivata anche la parola inglese MEN o MAN (tedesco) che significano sempre Uomo.

Inoltre questa parola/verbo YAOUÈ indica nel suo insieme anche l’Eternità: IO SONO (presente), IO ERO (passato), IO SARÒ (futuro), in parole povere indica l’ESSENTE, il Partecipante, COLUI che ha PERCEZIONE di SE, l’Esistenza Totale: Presente - Passato - Futuro, cioè: Tutto ciò che vive ed ha percezione di SE; in parole semplici: l’Ego/IO e Dio sono sinonimi; l’Essere Uomo, è un Dio in fase di manifestazione ed il più delle volte non lo sa e non fa onore al proprio titolo di “Divino”, ecco i 2 lati della stessa medaglia !!

In altre parole, l’Infinito si specchia nel Finito, per avere percezione di Sé e degli altri tendenti all’Infinito Sé; essi per definirsi si pongono nel Limite, per potersi sentire Vivi, Essenti e Partecipanti.

La parola “Infinito” nei suoi vari significati etimologici ha la verità inscritta nella parola stessa: dal dizionario di italiano....ciò che non ha limite..., ma ciò che si trova nelle sue varieggiate forme (scritte e sonore) nelle lingue antiche latino e greco aggiunge altre definizioni utili per meglio comprendere questa “potente” parola: vedi dal latino = “in-finitus” (in,  negazione di finitus), in greco è “apériron” e “aparé-phatos”, che sono divenute le radici della parola italiana “apparire”, ma introduce anche il concetto del “fato” = destino, ciò che è stato annunziato, pre-destinato, ma che con un aggiunta di una “t” diviene “il fatto”, ciò che è fatto e quindi il fare, agire, creare.....e quindi il “fati-care”.  Ancor più, la parola latina “fatum”, deriva da “fari” che in italiano è un punto emanante luce, il faro, quindi energia...........

L’InFinito (ciò che contiene il tutto) è In Potenza d’Essere e questo in tutti i suoi Punti matematici (Enti) che divengono eternamente Esseri/Essenti per caratteristica intrinseca propria dell’InFinito; la parola enTe significa anche “dentro di Te”.

L’InFinito quindi, non può che manifestarsi in InFiniti  Enti o modi e MAI in uno solo ! quindi o Dio è in tutte le forme, cioè è in ogni tipo di manifestazione dell’InFinito nel Finito oppure non è OmniPresente, né OmniSciente.

Ciò significa semplicemente che l’InFinito è il “Dio” dei religiosi ed Egli è manifestato in TUTTO ed in TUTTI gli esseri creati. Quindi l’Infinito è la Potenzialità della capacità di Essere, (il Moto, la Vita) cioè di esistere, di Comprendere di essere (quindi è anche l’Intelletto) e di Percepire di non essere soli, quindi è anche la Coscienza, e di vivere in ComPartecipAzione con gli altri Infiniti Esseri all’Infinito.

Come potrete osservare le varie edizioni moderne della Bibbia contengono molti errori di traduzione del testo scritto in Ebraico antico, la qual cosa ha portato una grande divisione tra gli uomini, in materia di religione e sul termine Dio.

Questi libri sono stati mal tradotti da persone che trasmettevano nei nuovi segni grafici solo alcuni concetti e non tutti quelli che gli antichi alfabeti contenevano; è molto probabile che non conoscessero bene quei simboli/segni ed i loro profondi significati spirituali/concettuali.

Dunque il nostro Ego/IO è una parte (un Punto/Ente) integrante dell’Infinito, del Grande “Vuoto”, Eternamente  inStabile ovvero in continuo moto; egli forma il proprio Spazio/Tempo, per avere un nuovo punto dal quale osservare la Manifestazione Infinita.

Un grande scienziato contemporaneo ha detto: l’Universo è come un circuito auto eccitato, esiste per essere osservato ed osservandolo lo si fa esistere”.

Quindi ciò significa che “Dio”, l’InFinito, ha bisogno di tutti NOI per manifestare il Creato e vivendo, osservando, cioè facendo ciò che DOBBIAMO fare, in Armonia con le Leggi della Manifestazione, lo facciamo ESISTERE e quindi lo si rende Comprensibile, Visibile a TUTTO.

Le religioni moderne e sopra tutto quelle cosiddette monoteiste, hanno dimenticato quanto sopra esposto e hanno perso i veri significati di quel Sacro Nome che invece le religioni antiche (oltre i 2.500 anni or sono), conoscevano.

Queste nuove religioni hanno completamente dimenticato anche gli “dei/forze” della Natura e diviso, allontanato l’uomo da essa inventando un “dio” invisibile, impalpabile, incontrollabile e lontano, di conseguenza irraggiungibile (cioè illusorio), infatti essi dicono che dio è nei cieli e mai anche “qui”, dentro ogni cosa creata; così facendo hanno perso giustamente il contatto intimo, l’unione, il rispetto ed anche il timore degli dei/forze della Natura.

Ecco dove sta il seme dello sfruttamento e dell’inquinamento della Natura …..che solamente oggi vediamo concretizzarsi, ma che è stato insegnato, esportato, sopra tutto dalle nazioni “civilizzate e moderne” con religioni dominanti “monoteiste”.

Ci sono voluti 3.000 anni circa per vedere i nefandi aspetti di una profonda deviazione spirituale dell’uomo; altro che civiltà, questa è profonda ignoranza, perché farsi del male da soli distruggendo il proprio habitat è la massima stupidità, nessun animale si comporta così.

La vera Conoscenza porta l’Uomo e la Natura verso l’evolversi di entrambi, non verso la propria o la altrui estinzione; infatti l’uomo cosiddetto “religioso” ha diviso se stesso da Dio e teso a dividere l’intera umanità e la Natura dal vero Dio cioè da Tutto ciò che Vive, portandolo verso la pazzia dell’auto distruzione e della divisione fra credenti ed atei, fra religioni Orientali e quelle Occidentali o fra quelle del Nord o del Sud del mondo e fra esse stesse, fra Cristiani e Musulmani od Ebrei od Induisti, ecc.

Aboliamo queste stupide divisioni e ritorniamo alla fratellanza universale espressa nelle definizioni concettuali estratti dalle 4 lettere di questo sacro nome YAOUE’

Dio è Amor, quindi amiamoci gli uni e gli altri, anche con coloro che non la pensano come noi……rispettiamoci, partecipiamo in ogni situazione per poterla risolvere con il minor danno e per il bene di tutti……., aboliamo le religioni che dividono e torniamo subito alla purezza di queste meravigliose espressioni spirituali, perché Dio è Spirito, quindi pensiero……..

A questo punto vediamo anche di “osservare” la parola YAOUÈ da un altro Punto di Vista... (potreste in questo caso, volendo, sostituirla con il vostro nome proprio); questa parola è composta da più segni formati ognuno da più segmenti di linea, che si intersecano fra di loro e formanti un segno convenzionale chiamato lettera.

Che cosa è una LINEA ? (vedi dizionario): “Essa è una figura Geometrica (cioè spaziale) che si estende solo in lunghezza ed è costituita dall’insieme di tutte le posizioni successive occupate da un PUNTO mobile”.

Ma che cosa è un Punto? (vedi dizionario): “Il più semplice degli ENTI geometrici PRIVO di DIMENSIONI, cioè con spazio e tempo tendenti all’Infinito”.

Che cos’è un Ente ? (vedi dizionario): “Qualsiasi Essere REALE o POSSIBILE”.

Siamo ritornati attraverso un altro “punto di vista” alla stessa definizione della radice AOUE, voce del verbo Essere (verbo intransitivo, con tempo/spazio Infinito), il quale coniugato al Presente suona così:

IO SONO, TU SEI, EGLI È, NOI SIAMO, VOI SIETE, ESSI SONO !

Abbiamo di nuovo la certezza che il nostro IO è un punto di osservazione dell’Infinito !

Una delle migliori definizioni postulate fino ad ora sull’Infinito è: Definiamo Infinito quel qualcosa o quell’Idea, che ha od avrà spiegazione di Sé, in Sé, in ogni punto di Sé.

Ricordiamo che NON si può raggiungere Dio nello spazio o nel tempo, ma SOLAMENTE nei piani di Coscienza, di Consapevolezza, che sono i piani dello Spirito, Anima, Pensiero, cioè quelli dell’Ego/IO; infatti la parola InFinito significa anche “dentro nel Finito”; in una frase del vangelo dei Cristiani sta scritto lo stesso concetto: “Il regno dei cieli è Dentro di VOI”.

Ovviamente la traduzione, l’interpretazione e la spiegazione del Corano e della Bibbia, come quella di tutti gli scritti detti “sacri” delle varie religioni, andrebbero riviste alla luce di seri studi di semantica; la loro rivisitazione porterebbe sicuramente le varie religioni a rivedere i loro rapporti con se stesse e con le altre religioni, con il beneficio che l’oDIO che esse hanno nei confronti di coloro che non sono loro seguaci….scomparirebbe……ed ritorneremmo ad una sola identità di vedute e quindi ad una sola “religione” meglio definita come filosofia della vita….. a……MEN…all’uOMo.

Per finire esaminiamo sempre la stessa parola da un altro “punto di vista”, ma potreste anche sostituirla con il vostro nome proprio.

Questa parola è composta dalle sole vocali YAOUÈ; le vocali sono anche suoni, cosa sono i suoni ? sono l’espressione sonora di attività dell’INTELLETTO.

Cos’è l’Intelletto? (dal dizionario): “è la capacità di Distinguere, Comprendere, cioè di Conoscere, Osservare”.

Siamo arrivati a scoprire anche lo scopo della VITA, dell’Essere; la Conoscenza è utilizzata dall’Essere, per “giocare”, “conoscendo” attraverso Percezioni, Postulati, Considerazioni, nell’Infinito spazio/tempo con l’Eterna Manifestazione e così sentirsi Vivo, Essente e quindi Godere !

Tra parentesi ricordiamo che la prima lettera dell’alfabeto Eblaita, Egizio, Fenicio, Ebraico, che era composto da 22 Lettere, Segni, Archetipi, è l’Alef e questa è disegnata in un certo modo ed a seconda di come si orienta il disegno di questo segno grafico, la lettera aumenta o meno di significato, esempio: in verticale, esso indica la testa del toro, potenza creatrice; in orizzontale: un occhio visto di lato od un angolo; infine capovolta divenne la nostra lettera A; infatti questa lettera indica: la potenza Creatrice e Trasformante del Punto di Vista.

Questo antico alfabeto terminava con la TAU; quest’ultima lettera è il disegno di 2 linee che si intersecano e formanti un “punto”; essa era il simbolo del Sacrificio e della Continuità della Vita con le continue Riaggregazioni, Reincarnazioni, Rinascite o palingenesi, che l’Essere deve assurgere divenendo così l’incarnazione del Divino.

La Croce è divenuta l’emblema della morte nel mondo occidentale, ma questo simbolo NON significa assolutamente l’annullamento dell’Ego/IO, ma solo uno spostamento dello Spazio/Tempo dal quale l’Ego/IO osserva o partecipa all’Infinita manifestazione della Vita nell’UniVerso.

Per inciso, la parola “Alfabeto” deriva dall’antico Akkadico, Egizio, Fenicio, Ebraico: “Alef-Beit”; quest’ultima parola è l’insieme delle 2 prime lettere di quegli alfabeti: Alef + Beit.

Queste 2 lettere significano anche: Alef il punto di vista, Beit la casa, la nostra parola “baita” deriva proprio da questa “Beit”, la casa, la forma; ciò che dà forma ai punti di vista e li contiene; oppure la casa delle idee, ecco cosa significa la parola Alfabeto.

Infatti anche la parola “padre” in quegli antichi linguaggi è scritta così: ABBA (parola composta dalle lettere Alef-Beit-Beit-Alef) e significa anche: “il punto di vista” prende forma nel contenitore, il corpo, per ottenere una nuova informazione che arricchirà il suo punto di vista; oppure l’unità si moltiplica, attraverso il passaggio nella forma, in una nuova unità (nel figlio); ecco anche i significati delle loro funzioni: Unire, Contenere, per riunire.

In quegli alfabeti era anche scritta la storia dell’Uomo la quale inizia da un Punto di Osservazione il nostro, simbolicamente rappresentato dalla lettera A, l’Alef, dal quale mediante Percezione, Postulati, Considerazioni, trasformiamo ed osserviamo l’UniVerso se ne siamo capaci, cioè se siamo causa piuttosto che effetto e per essere causa bisogna assolutamente porsi delle finalità sempre più perfette in modo che la finalità o scopo proveniente dal futuro, modifichi il presente, fenomeno che chiamiamo SINTROPICO.

Questo sacro Alfabeto termina con la lettera TAU che è il simbolo della morte/resurrezione; analogicamente ricordiamo che quando nasciamo, tutti noi pronunciamo la metà del nome sacro: OUÈ e quando invece esaliamo l’ultimo respiro pronunciamo l’altra parte del sacro nome: YA.

Alla fine di tutte queste considerazioni, tutto porta ad un attento “osservatore partecipante”, capace di Percepire, Postulare e Considerare, alle vere spiegazioni dei problemi che egli si pone.

Considerazioni: Dio ESISTE perché: IO SONO, TU SEI, EGLI È, NOI SIAMO, VOI SIETE, ESSI SONO; lo si VEDE in ME, in TE, in LUI, in NOI, in VOI, negli ALTRI e nella NATURA.

Lo si TOCCA in Me, in Te e nella Natura il Creato, nello stesso modo lo si AMA, lo si GODE, lo si TOCCA, lo si penetra, lo si vede, lo si bacia, lo si lecca, gli si dà da mangiare, gli si dà da bere, ecc...; potreste sostituire questi Verbi con tutti gli altri verbi, in quanto come disse uno scrittore del vangelo: il VERBO è Dio.

Per poter entrare in Armonia con Se Stessi, con la Natura e gli altri cioè con Dio, tutti i nostri VERBI le Azioni, dovrebbero assumere questa nuova espressione nella realtà pratica:

L’Uomo è un Dio Vivente (colui che vive), Creante (colui che crea), Amante (colui che ama), Toccante (colui che tocca), Godente (colui che gode), ecc.

Ora che conosciamo l’esatta etimologia della parola “Dio” vediamo di comportarci di conseguenza !

AMATE DIO (VOI STESSI, GLI ALTRI, GLI IDEALI VERI ed ASSOLUTI, la Natura e tutta la Manifestazione, con le sue Finalità, gli Scopi Giusti) SOPRA OGNI COSA ed AMATE IL VOSTRO PROSSIMO COME VOI STESSI (né più né meno, occorre cioè avere rapporti con Giustizia, che portino Amore, cioè Ordine ed Armonia).

In parole diverse significa che si ama Dio solamente attraverso gli altri ed attraverso la Manifestazione, la Natura; se non si è nei Giusti rapporti con se stessi, con gli altri o con la Natura, NON si può dire di “amare Dio”.

Bellissime frasi che stanno ad indicare i traguardi da raggiungere per mezzo della ricerca dell’ordine nei giusti rapporti fra noi ed il Creato; questi scopi devono essere la nostra meta da raggiungere !

Amare significa anche dare al prossimo la libertà di osservare la Manifestazione dal “Suo Punto di Vista” in modo che tutti possano Postulare, Considerare, Percepire, sempre più Perfettamente, con Giustizia e con tutti gli altri Punti di Vista. Ecco la VERA ETICA per ognuno di noi !

Ecco il comportamento dell’Uomo/Dio Incarnato,” Il Verbo si fa Carne e la Carne proclama il Verbo” !

Il verbo (frutto del pensiero/Spirito), l’azione si materializza…si fa carne/materia.

Abbiamo cercato di “riDefinire” l’Infinito attraverso le sue Funzioni:

Quel qualcosa o quell’Idea che ha od avrà spiegazione di Sé in Sé ed in ogni punto di Sé !

Ecco perché non accettiamo le altre definizioni di questa parola in quanto esse sono parziali, cioè diaboliche, perché definiscono un dio limitato, posizionato solo “là” o nei “cieli”, non in tutti anche e sopra tutto non in quelli dello Spirito, il Pensiero che è “dentro” la CoScienza, vestito dalla Mente/organo (Energia plastica/olografica) che sta nel Suo “luogo” Santissimo Naturale, cioè dentro i cervelli fra i 2 cherubini e fin dentro la materia stessa negli aggregati cellulari, molecolari, atomici, elettronici, Quantici (Tachionici), e quindi energetici, ecc.

Questi “i-dei” parziali (quindi diabolici) esistono anche nella CoScienza Umana e sono frutto dell’insegnamento di “preti che non sono SacerDoti (coloro che hanno la “dote del sapere e conoscere il Sacro”); essi stessi NON conoscono, non sanno, perché a loro volta figli dell’ignoranza, in quanto questi iDei da loro insegnati, essendo solo “là” non si possono raggiungere mai, essi  sono frutto mentale della non Conoscenza, dell’illusione della mente/organo che alle volte “mente”, cioè racconta verità parziali che assomigliano, ma sono frottole.

Su questi “i-dee” noi siamo iconoclasti, cioè li dissacriamo e cerchiamo di far capire a coloro che vogliono ascoltare e comprendere, che essi sono solo degli iDei con parziale potere reale, anche se essi hanno un larghissimo seguito da parte di uomini che ignorano la semplice realtà delle cose.

In genere le varie religioni della terra sopra tutto quelle monoteiste, sono portatrici di questi “iDei” parziali che occorre assolutamente rivedere e completare nella mente/organo UMana (simile ad OM/UM), per comprendere bene l’UniVerso e la sua Etica dell’Amore e nell’Amore; oltre al fatto che i vari nomi degli “dei” di questi religiosi parziali, creano purtroppo la divisione (la parzializzazione) fra gli uomini ed innalzano barriere, per esempio: i Cristiani a seconda delle loro credenze adorano “Dio” o “Cristo” o la “Madonna” ed al di fuori di questi loro “dei” essi dicono non vi è salvezza; i Musulmani invece dicono che al di fuori di “Allah” non vi è verità; gli Ebrei in genere insegnano che il loro “Iavé” è l’unico dio, ecc.

Tutto ciò è vero per loro stessi ma non è reale per l’Uomo in quanto questi iDei sono una parte della Verità e ciò fa si che l’Umanità si ritrova purtroppo divisa per colpa di questi “dei” ovvero nomi diversi ed incompleti, che con la loro parzialità rendono antagonisti fra di essi gli uomini che vi credono e fanno fare proselitismo più o meno violento ai Loro fedeli psico dipendenti, arrivando infine ma sempre a ghettizzare od uccidere chi non la pensa come loro.

Ecco la riprova che questi “fedeli” religiosi “fanno dio a loro immagine e somiglianza” e non viceversa e così facendo essi ed i loro “dei” dividono diabolicamente gli uomini invece di Unirli nella legge dell’Amore applicato con Giustizia e che quindi crea Armonia.

Se invece riDefinissero i concetti espressi dalle parole dei nomi dei loro stessi dei, essi comprenderebbero la realtà Unica della Vita, della sua Etica e finalmente conoscerebbero l’Unico vero Dio, l’InFINITO: Tutto ciò che esiste, che Vive ed ha percezione di Sé; perciò essi potrebbero divenire simili a Lui, ......si farebbero ad immagine e somiglianza Sua, partecipando alla manifestazione (dell’Unione, dell’Amore Giusto), quale corpo di Dio; inoltre comprenderebbero che il vero e completo Dio NON ha mediatori di Nessun tipo, né preti, né santi, né madonne, né cristi, né altri che si possa inventare, né farmaci, né medicinali ecc., ma che l’Essere è, è Stato e Sarà, se egli partecipa alla Manifestazione dell’Amore nell’UniVerso; siamo solamente NOI STESSI in Dio e Dio in Noi Stessi e nella Natura, la Manifestazione dell’inFinito.

Sin dall’antichità si disse che il nome di Dio deve essere “evocato, lodato” (sinonimi di “chiamare fuori”) cosa significa questo ? Non è certo il continuare a ripetere pedestremente il nome di Dio con preghiere, litanie o con “mantra” come lo fanno in Oriente, che si ottiene il vero effetto (rispetto), ma è chiamando OGNI COSA Creata con il Suo Nome, quello che sta “dentro” cioè il Dio Cosciente e presente nella forma delle varie forme create ed avendo il Giusto Rispetto, Amandolo, toccandolo, gustandolo, godendo le cose o le situazioni che troveremo con i Giusti e veri rapporti verso noi stessi, gli altri, l’UniVerso e l’InFinito.

La Realtà è che il Vero Dio è la Coscienza, il Pensiero/inFormAzione nella Materia Creata come suo corpo e come tale va partecipato, Vissuto, Goduto e Custodito.

Si dice che Dio è androgino cioè non è solo maschio ma anche femmina, infatti il Pensiero ha il lato maschile e quello femminile, il corpo di Dio è la Materia che auto mantiene e si trasforma per mezzo della UnIone, manifestazione continua della propria polarità utilizzando le Energie del Campo Informazionale-Tachionico (E+ ed E-) dell’Infinito; Egli si ManiFesta in tutto ciò che esiste, quindi nel femminile e nel mascolino, quindi anche e per lo più a loro insaputa, nei maschi e nelle femmine Umane.

NON si può dividere lo Spirito dalla Materia perché la Materia è anche Pensiero, Ella è  Pensante; questa Unità è Inscindibile.

Quando l’Uomo (femmina/maschio) capirà ed avrà Consapevolezza di questo VERO DIO, Idea, Concetto e lo praticherà, l’Umanità vivrà felicemente e senza divisioni pur nella diversità delle razze e delle tradizioni.

Nella Bibbia il vangelo riferisce (Giovanni: cap.1, verso 1): “...all’inizio era il Verbo e la Parola era presso Dio”.

Nell’era presente ritraduciamo ciò in linguaggio moderno e troviamo che alla base dell’Universo vi stanno i processi  InFormaAttivi (Informatici) e la “MaterIa”.

L’INFINITO DIO ed il Figlio, cioè la Manifestazione della Materia.

L’Universo è la concretizzAzione ovvero di SostanzalizzAzione di un processo Binario volitivo di divisione/unione dell’Infinito, (il Padre); facendo “apparire” le 2 componenti del processo: la Mater-Ia (la Madre vergine che viene fecondata dallo Spirito Santo, il Sacro Pensiero, l’InFormAzione) ed il Verbo (l’azione dell’informatizzazione della CoScienza racchiusa nel Campo Energetico Informato della Mente, il figlio si fa carne, corpo/sostanza; ecco la “Sostanza (la stanza del sole, inteso come luce)” ed il Campo Elettromagnetico dell’Informazione nell’Universo (CEIU); in ognuna di queste 2 parti è presente ma non facilmente visibile, la componente “opposta” e la condizione della loro reciproca esistenza, è il continuo e mutuo passaggio dell’uno nell’altro: il Campo informandosi tende a diventare Sostanza (materia) e questa informandosi tende a diventare Campo Psico Elettro Magnetico Informato, CEIU.

L’accumularsi dei legami energetici (bio elettronici) nella Sostanza è la manifestazione del processo di trasformazione della componente “materiale” in componente inFormAttiva, cioè informatizzata.

Il processo opposto può verificarsi come un aumento della densità della Sostanza, della sua massa o come lo scaturire di un’organizzazione più complessa; non appena la Sostanza raggiunge una determinata densità, si trasforma in Informazione.

L’Universo è il particolare stato della materia concentratasi in determinati Punti dell’InFinito.

Ai livelli sottili del Campo Psico Energetico Informato (CEIU) vi è assenza di Sostanza/materia, cioè di Tempo/Spazio; ciò significa che i “livelli sottili” corrispondono al Punto matematico ed il Punto tende a trasformarsi in Infinito e l’InFinito di conseguenza nel Punto, attraverso il movimento continuo dell’instabilià intrinseca dell’Infinito.

Quindi ogni Punto dell’Infinito contiene in germe le InFormAzioni, i dati relativi al TUTTO, quindi: il Punto è l’InFinito in forma manifesta e l’Infinito è il Punto in forma non ancora manifesta.

Siccome l’Infinito (Campo Informazionale-Tachionico) è il Punto od Ente tendente all’InFinito, Egli/Ente è Eternamente InStabile, cioè in continuo Moto e per mezzo del movimento, modifica arrotolando lo Spazio/Tempo attorno a Sé creando quindi in continuazione i Campi (CEI) ed aggregando l’Energia derivante dal moto di Sé, forma la Sostanza differenziandosi da Ella per la differenza dell’Informazione in essi (i 2 lati) contenuti: il Punto con l’InFinita Informazione potenzialmente contenuta e la Sostanza con la tendenza all’Infinita InFormAzione da acquisire; quindi la MaterIa tende ad Informarsi verso l’Infinito, cioè si rende sempre più complessa e si InForma sempre più per mezzo della manifestazione e della continua mutazione del Campo (CEIU).

L’Universo è in Continua ed Eterna manifestazione per mezzo del processo “dialettico” di passaggio dell’Informazione in Sostanza e quindi della Energia Informata che nei “Buchi Neri” e “Buchi Bianchi”, cristallizza, cioè si rende più complessa, si materializza in sostanza cioè materia, ovviamente utilizzando la deformazione del Campo (CEIU) in quello dei  buchi neri/bianchi, ecco come per esempio, nascono le stelle. 

La “comparsa” delle stelle è la prova del processo dialettico fra “Universo non Manifesto” ed “Universo Manifesto”; tutti i processi della manifestazione dell’UniVerso seguono in modo identico questo principio Duale e Binario; quando le differenze di informatizzazione fra i 2 principi divengono nulle, cioè si annulla la differenziazione fra il Campo e la Sostanza, inizia una nuova tappa evolutiva e questi cicli si ripetono all’Infinito; ecco dimostrata dialetticamente l’unità e l’interazione perpetua ed inscindibile Materia/Pensiero.

Nell’Infinito, essendo il “luogo” ove si manifestano infiniti Universi tutti diversi uno dall’altro, le particelle Atomiche (di tutti i tipi, fino ai Tachioni) hanno la possibilità di conoscerli tutti quanti e quindi di viverli ad ogni livello.

Dalla rivista “Scientific American” (ediz. italiana Agosto/1997): “Le equazioni della relatività di Einstein ammettono soluzioni compatibili con l’esistenza di Universi paralleli, fra i quali l’inFormAzione fluisce attraverso cunicoli spazio/temporali”; è quindi plausibile supporre che il nostro Universo sia solo uno dei tanti Universi creatisi da un substrato primordiale (gli antichi lo chiamavano Eter o Rete), ognuno con caratteristiche fisiche diverse.

L’innovativa degli studi einsteiniani è quella di ammettere la presenza di cunicoli (spazi/tempo), chiamati in inglese “wormhole”, cioè di strutture a geometria non semplicemente connessa e che formano “ponti” fra regioni diverse dello stesso Universo o fra diversi Universi; in quest’ultimo caso occorre che si viaggi a velocità superiore a quella della luce, quindi occorre per poter passare in un altro Universo, divenire “Tachioni”, TakIoni, (parola che significa: ioni immortali con forza penetrante ed un punto di vista, vedi dizionario/Archetipi/Autiut, all’inizio del cap.8).

La struttura microscopica dello spazio/tempo (cronotopo) è caratterizzata da fluttuazioni quantistiche della sua geometria in strutture caratterizzate da un intrico di cunicoli attraversabili, che collegano porzioni dello stesso Universo o di Universi paralleli; essi si manifestino come ponti attraverso i quali l’informazione a livello Atomico di tutti i livelli, (subatomico, Fotonico) può filtrare o passare da e per regioni diverse e distanti dell’Universo; lo spazio/tempo assume quindi una struttura spugnosa e permeabile quasi fossero vasi capillari nel tessuto strutturale del mondo fisico dell’Universo”.


 Significati Nome DIO