SACRO e PROFANO

Se l’Uomo tende a separare, il Sacro dal Profano senza prima Penetrarli, Conoscerli, non capendo che essi sono UNA sola cosa, che essi sono Uniti, Inseparabili, è perché quell’uomo ha Una sola Parte della “visione” globale, un SOLO lato della Conoscenza, egli vive il lato o senso Diabolico, satanico, l’avverso.

Egli non si rende conto che con la “separazione” o visione parziale della Conoscenza, senza possedere la più completa possibile per lui, egli diventa il “dia-bolein”, il diavolo, colui che si lancia di traverso e divide ma non Distingue.

Questa Separazione la compie anche con il linguaggio, egli diventa “religioso” e chiama la LUCE il “Bene” e le TENEBRE il “male”, non sapendo che essere Religioso, significa saper Unire, Legare assieme ciò che “sembra” Diviso ! La parola male come abbiamo già detto significa, che esso è un Bene allo stato potenziale !

Ricordiamo anche che la parola Religione, deriva dal suo etimo Latino “religio” che è sinonimo di “religere” e significa: Legare assieme; oppure nel caso opposto, l’Uomo diviene Ateo che significa: Negatore di “Dio”; questa è un’altra manifestazione di Divisione da Sé, dalla parte “Divina di Sé”.

Gli uomini con questi concetti, vivono uno dei 2 lati della Separazione, della Divisione, invece di riuscire a Distinguere, questi dividono Se stessi, dagli altri e dall’Universo.

Separando, allontanando da Sé senza prima Conoscere, Penetrando, ciò che è unito ma che “sembra” diviso, l’Uomo separa Se stesso dalla Vera Conoscenza di Sé, non ha “Fede”, fiducia in Sé ed ecco che la vita diviene un NON Senso, una separazione dal Senso: dal gusto, dall’olfatto, dal tatto, dalla vista, dall’udito e dall’intuizione (6 senso); questa separazione gli impedisce di assaporare la VITA; questa diviene un’esperienza sofferta, SENZA SENSO, una “Crocifissione” sulla Croce della Vita ed in genere tali individui hanno comportamenti tipo “Fracchia” o divengono violenti e tentano di distruggere se stessi, gli altri o l’Ambiente, perché non riescono a risolvere il loro Conflitto personale.

In linguaggio cristiano diremmo che egli vive come condizione esistenziale il “cristo sofferente” che cade sotto il peso della croce, invece di vivere il “Cristo risorto” (altra condizione esistenziale) che entra nel “regno dei cieli”, nel regno del pensiero Giusto, per mezzo della “Resurrezione”, la presa di Coscienza, dove trova la “Gerusalemme celeste” o città della Pace e della Armonia, la finale presa di Coscienza di Sé (si rende Consapevole), con la distruzione di tutti gli schemi mentali separatori, quelli che non riescono a “distinguere” ad unire le varie verità, trovando il Vero Senso della Vita e di conseguenza riuscire a far scomparire la sofferenza inutile, dovuta alla ignoranza ed alla non conoscenza.

Se egli non entra nella “Città della Pace” purtroppo soffre, in quanto egli è separato da Se Stesso o meglio dalla Conoscenza e dall’Amore di Sé, dalla Natura e quindi dall’UniVerso, in sostanza egli è un diviso non crede in Sé e soffre l’indecisione, l’insicurezza in tutte le situazioni.

Come ritrovare la strada per uscire da questo “apparente labirinto” di divisione diabolica di Sé ?

Il “labirinto” è un disegno od uno oggetto, un luogo od uno stato di coscienza, che presenta diverse strade tortuose una sola delle quali porta alla soluzione, all’uscita da esso.

La parola Labirinto deriva nel suo etimo antico da “labris”, oggetto di fine acciaio utilizzato dagli Sumeri, Akkadici, Pelasgici, per unire i grossi monoliti tra di loro e pesanti centinaia di tonnellate, che servivano per le costruzioni; la fessura nella quale veniva infilato il labris era poi riempita di piombo per evitare che le intemperie ed il tempo lo facessero arrugginire (questo dimostra anche come non sia vero che 6000/7000 anni or sono non si conoscesse il ferro, anzi si produceva anche l’acciaio ed altre leghe che ancor oggi non sappiamo produrre).

Infine il significato della radice dell’etimo labris ci indica anche che è “l’unione delle apparenti contraddizioni”, che porta a trovare la strada per uscire dal labirinto.

Ecco che da queste considerazioni possiamo trarre utili informazioni per comprendere che solo ricercando le verità sempre composte da apparenti diversità per colui che segue schemi mentali particolari, possiamo arrivare ad unire ciò che sembra diviso; così facendo arriveremo a conclusioni sempre Perfette che potremo in seguito Comunicare anche al nostro prossimo se sarà interessato alle nostre nuove “scoperte” in materia di Conoscenza; sopra tutto i religiosi dovranno fare un serio sforzo per arrivare a comprendere bene questo linguaggio.

 

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