Scoperto
e dissotterrato nel 1945, questo è forse il più antico manoscritto
vicino al tempo del vero Gesù il nazareno, quell’uomo (rabbino dei
nazirei/esseni) vissuto circa 2000 anni fa in Palestina.
Un vangelo di natura gnostica non molto marcata, citato dai padri della
chiesa cristiana del III secolo come eretico, ritrovato in una traduzione
copta 50 anni fa; contiene quasi con certezza include il vero pensiero di
Gesù il nazareno, setta giudaica vicina agli esseni di Masada, che
vivevano nel deserto del mar morto.
………..”Gesù
disse: Se coloro che vi guidano vi diranno, 'Sì, il Regno è nei cieli', allora
gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i
pesci saranno in vantaggio su di voi. Il Regno è invece dentro voi e fuori di
voi. Quando conoscerete voi stessi, allora sarete consci, e comprenderete di
essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora dimorerete
nella povertà, e sarete la povertà stessa”……. http://users.iol.it/aetos/index.html
Clemente
Alessandrino (morto ne 215 d.c.) fornisce un indizio forte sulla antichità del
testo di Tommaso:
[1] Come pure sta scritto nel vangelo secondo gli Ebrei: "Chi si stupisce
regnerà. E chi regnerà si riposerà" (CLEMENTE ALESS., Strom., 2, 9).
[2] Parole che equivalgono a queste:
"Chi cerca non smette fino a tanto che abbia trovato; quando avrà trovato
si stupirà, ed essendosi stupito, regnerà; ed avendo raggiunto il regno si
riposerà" (CLEMENTE ALESS., Strom., 5, 14).
Basta comparare il testo con Tommaso:
Tom 2.) Gesù disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finché non trova¹
e quando troverà sarà commosso, e quando sarà stato commosso contemplerà e
regnerà sul Tutto². per rendesti conto che Clemente ha davanti proprio
Tommaso.
E' interessante notare che Clemente lega il testo al Vangelo, cosiddetto, degli
Ebrei.
Da Clemente il brano, riferito, però, al Vangelo degli egiziani (ricordo
che Tommaso é stato ritrovato a Nag Hammadi località dell'altro Egitto)
[5] Quando Salome interrogò sul tempo in cui le cose da lei domandate sarebbero
state rese note, il Signore rispose:
"Quando calpesterete l'abito della vergogna, quando i due saranno uno e il
maschio con la femmina non sarà né maschile né femminile".
Ma, in primo luogo, questa frase non l'abbiamo nei quattro vangeli che ci sono
stati tramandati, bensì si trova nel vangelo degli Egiziani. In secondo luogo,
mi sembra di capire che nell'impulso maschile si abbia da intendere l'ira e in
quello femminile la passione (CLEMENTE ALESS., Strom., 3, 13).
Compariamolo con Tommaso:
42.) I discepoli dissero: - Quando ti manifesterai a noi, e quando ti vedremo?¹
Gesù rispose: - Quando vi spoglierete senza provare vergogna, e vi toglierete
gli abiti e li deporrete ai vostri piedi come i bambini e li calpesterete.
Allora vedrete il Figlio dell'Essere Vivente e non avrete paura².
Ancora una volta non ci sono dubbi: Clemente ha davanti un brano simile se non
identico.
reativamente al Vangelo degli egiziani troviamo:
[6] Ogni momento attendiamo, nell'amore e nella giustizia, il regno di Dio,
giacché non sappiamo quando sarà il giorno della sua apparizione. Una volta
che lo interrogarono quando sarebbe giunto il suo regno, lo stesso Signore
rispose:
"Quando i due saranno uno, e l'esterno come l'interno, e il maschio e la
femmina non sarà né maschile né femminile" (2 Clem., 12, 1-2).
Inutile dire che il brano é tratto pari pari da Tommaso:
27.) Gesù vide dei bambini che stavano poppando. Egli disse ai suoi discepoli:
- Questi bambini che stanno poppando sono simili a coloro che entrano nel Regno.
Essi allora gli domandarono: - Se saremo piccoli, entreremo nel Regno?¹ Gesù
rispose loro: - Quando farete in modo che due siano uno, e farete si che
l'interno sia come l'esterno e l'esterno come l'interno, e l'alto come il basso,
e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio
non sia più maschio e la femmina non sia più femmina², e quando metterete un
occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto
di un piede, un immagine al posto di un immagine, allora entrerete³.
Per aggiungere carne al fuoco già ardente vi segnalo anche quest 'altro
interessante brano tratto da Origene:
[4] Se uno accetta il vangelo secondo gli Ebrei, resterà perplesso, giacché
qui lo stesso Salvatore afferma:
"Poco fa mia madre, lo Spirito santo, mi prese per uno dei miei capelli e
mi trasportò sul grande monte Tabor" (ORIGENE, In Johan., 2, 6 e In Jerem.,
15, 4).
Il confronto con il Rotolo dell'Angelo (misterioso documento ritrovato a Qumran
cui ilprof.Jiucci ha dedicato un lavoro che vi consiglio caldamente e che ho
ripreso dietro suo consenso sul mio sito http://digilander.iol.it/sabato/documenti/bpadiah.htm)
é interessante: traggo da tale studio quanto segue :
Il testo descrive una visione che Yeshua ben Padiah avrebbe ricevuto a Ein
Elgatain, un sito collocato sulla costa orientale del Mar Morto. Accompagnato
dall'angelo Panameia (o Pnimea, secondo altri resoconti), avrebbe attraversato
le porte di un palazzo celeste18 entrando nei cieli.19 Naturalmente si
sottolinea nei resoconti che Yeshua è l'equivalente ebraico di Gesù, ma ciò
ha, evidentemente, un valore ben limitato poichè Yeshua era un nome ampiamente
diffuso. Ma, nel caso di un falso, l'uso di questo nome potrebbe essere stato
scelto appositamente per colpire di più l'attenzione del pubblico. Anche nel
nome ben Padiah, qualcuno sottolinea la somiglianza col nome di Ben Pandera, che
in alcune fonti giudaiche viene attribuito a Gesù20. Di nuovo potrebbe
trattarsi di un'assonanza cercata ad arte, comunque anche Padiah (o meglio
le sue varianti) è un nome noto già nella
Bibbia.
Il testo descrive una visione che Yeshua ben Padiah avrebbe
ricevuto a Ein Eglatain, un sito collocato sulla costa orientale del
Mar Morto.
Il rotolo sarebbe databile al I sec. d.C. (ma quella di Pfann
è in questo caso una testimonianza indiretta)
La lingua del rotolo sarebbe un ebraico post biblico con
prestiti dall'aramaico e dal greco.
ed in relazione al contenuto:
Ascensione al cielo di Yeshua ben Padiah, in compagnia dell'angelo Panameia.
Attraversamento delle porte di un palazzo celeste (hekal) e visita delle regioni
celesti. (Pfann non è in grado di precisare se si tratti di un unico palazzo o
se nelle sezioni da lui non esaminate si parli di più palazzi, secondo la
tradizione conservata in altre fonti).
Mi pare interessante constatare che il nome Pnimea o Pamenia dell'angelo
somiglia tanto a Pneuma e quindi Spirito.
In relazione alla posizione geografica del Tabor segnalo:
http://www.holylight.gr/guide/4en.html
http://www.giga.co.il/hatavor/map.jpg
Sabato Scala
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