IL
VANGELO DI TOMMASO,
nell'interpretazione di Mario Guarracino
Testo trovato nella biblioteca copto-gnostica, di Nag. Hammadi,
ancora scritto in lingua originale copta, nel 1946
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TRODUZIONE
(da Tommaso)
1)Log.1
Sono queste le parole segrete che Gesù, il vivente, ha proferito e Didimo
Giuda Tommaso ha messo in iscritto. Egli ha detto: chi troverà la
spiegazione di queste parole, non
gusterà la morte
(Mt 5/15 - 7/7 - 10/26 - 13/12 - 13/35 + Mc 4/23 + Lc 8/10 -
8/18 + Gv 8/32 - 14/22 -20/24)
Commento
"libero" (c. "l")
1) Log.1
Gesù, da buon psicoanalista, sa bene che le nozioni e gli ammaestramenti
non vanno mai dati, ai propri discepoli, in forma semplice e diretta,
perché siano essi stessi, col
porsi le problematiche, ad avviarsi a capire davvero (o,
meglio, a capire il proprio sentire). Un maestro Zen, al riguardo, disse
al suo allievo quando, finalmente, questi giunse all'illuminazione:
"Se non ti avessi fatto lottare, in ogni modo possibile, per trovare
il significato (dello Zen) e non ti
avessi condotto, alla fine, ad uno stato di non-lotta e di non-sforzo,
da cui puoi vedere con i tuoi stessi occhi, sono sicuro che avresti
perso ogni possibilità di scoprire te stesso".
Commento
interlineare:
1) Log.1
Sono queste le parole segrete (dette segretamente) che Gesù, il vivente
(interiormente), ha proferito e Didimo (fratello gemello) Giuda Tommaso ha
messo in iscritto. Egli (Gesù) ha detto: chi troverà la spiegazione di
queste parole, non gusterà (assaporerà amaramente) la morte (cioè: lo
stato d'angoscia ... giacché, per capire, dovrà egli essere già
maturo in problemi psicoanalitici, per averli vissuti.
Confr. Dante, Inferno, C. I.: "...tant'è amara che poco è più
morte"). |
5)Log.24
I suoi discepoli dissero: istruiscici circa il luogo donde tu sei, giacché
noi dobbiamo cercarlo. Egli disse loro: chi ha orecchi per
intendere, intenda! C'è luce dentro a uomo di luce ed essa illumina il
mondo tutto.Quando essa non risplende,
c'è oscurità. (Mt 6/22-23 + Mc 4/21 + Lc 11/34 + Gv* 8/21 - 9/5 - 14/5)
Comm.
"lib."
5)Log.24
Per andare nel 'luogo' indicato da Gesù, non vi è che una strada: andare
verso se stessi. Ma come capire ciò, se non se ne conosce la strada?
Comm.
interl.:
5)Log.24
I suoi discepoli dissero: istruiscici circa il luogo donde tu sei, giacché
(tu dici che) noi dobbiamo cercarlo (facci capire meglio!). Egli disse
loro: chi ha orecchi per intendere, intenda! C'è luce dentro a uomo di
luce ed essa illumina il mondo
tutto. Quando essa non risplende (quando, non pervenendo al conscio,
l'inconscio non traspare), c'è oscurità. (- v. 3/Log.70 -).
6)Log.33
Gesù ha detto: ciò che udrai con il tuo orecchio predicalo sui tuoi
tetti. Nessuno accende una lampada e la colloca sotto un moggio né la
pone in luogo nascosto. Egli la pone invece sul lucerniere, in
modo che chiunque entra ed esce scorga la sua luce. (Mt 5/15 - 10/27
+ Mc 4/21 + Lc 8/16 - 11/33)
Comm.
"libero"
6)Log.33
Nel processo di avvicinamento al 'Sé' profondo, la gioia che ne nasce
porta al desiderio di farne partecipi altri.
Comm.
interl.:
6)Log.33
Gesù ha detto: ciò che udrai con il tuo orecchio (rendendo cosciente il
tuo inconscio) predicalo sui tuoi tetti (parlane a chi ti sta
intorno). Nessuno accende una lampada (la lampada della
scoperta del 'sé') e la colloca sotto un moggio né la pone
in luogo nascosto. Egli la pone invece sul lucerniere (oggi
egli verrebbe chiamato: 'agevolatore'), in modo che chiunque
entra ed esce scorga la sua luce.
(Chi -"entra ed esce"- è colui che ascolta chi si
espande e ne viene sul momento coinvolto, per poi uscirne, essendo egli
arbitro dei propri ritmi di crescita).
7)Log.15
Gesù ha detto: quando vedrete quegli che non è stato generato dalla
donna, prostratevi sulla vostra faccia e adoratelo, quello è vostro
padre. (Is 66/2)
Comm.
"l."
7)Log.15
Il momento di 'illuminazione' è cosa preziosa: non si abbia a sprecarlo!
Comm.
interl.:
7)Log.15
Gesù ha detto: quando vedrete (in voi, portandolo al conscio -v.
3/Log.70-) quegli che non è stato
generato dalla donna (l'inconscio), prostratevi sulla vostra faccia e
adoratelo (mettetevi umili, in atteggiamento interiore d'ascolto), quello
è vostro padre ("padre" come educatore da dentro -v.
8/Log.61b-). |
8)Log.61b
Salomè disse: chi sei tu, o uomo? ... sei salito sul mio letto e hai
mangiato alla mia tavola. Gesù le disse: io sono l'esistente da colui che
è uguale e mi è stato dato di ciò che è di mio Padre. -Ella disse:
io sono tua discepola. Gesù disse:
perciò ti dico che quando il "letto" è vuoto, si riempirà di
luce; quando invece è diviso, si riempirà di oscurità. (Dt 18/18 + Is
42/1 + Mt 12/18 + Gv 14/28) c.
"l."
8)Log.61b
Non ci si può appoggiare a nessun altro, per il lavoro di ricerca di
sintonia col 'Sé'. Ma occorre raggiungere tanta umiltà (il "letto
vuoto"), per iniziarne il processo.
Comm.
interl.:
8)Log.61b Salomè disse: chi sei tu, o
uomo? ... sei salito sul mio letto (sulla mia anima, affascinandomi -v.
26/Log.21a: "... su un campo che ..."-) e hai mangiato alla mia
tavola (quella dei miei interessi -v. 53/Log.10_11: "... voi mangiavate
ciò che..."-). Gesù le disse: io sono l'esistente (tramite la
meditazione) da colui che è uguale
(essendo proporzionato alla mia maturità del momento) e mi è stato dato
(tramite la meditazione) di ciò che è di mio Padre. -Ella disse: io sono
tua discepola-.
Gesù disse: perciò (a questo riguardo) ti dico che quando il
"letto" (della tua 'mente') è vuoto (disponibile e libero
da pregiudizi), si riempirà di luce (tramite la meditazione);
quando invece è diviso (v. 53/Log.10_11 e 55/Log.47), si riempirà di
oscurità (v. 3/Log.70) (non cercare, dunque, di apprendere da me, ma
attingi dal tuo interno: il
"Padre" parla anche in te!).
9)Log.57
Gesù ha detto: il regno del Padre è simile a uomo che ha buon seme.
Il suo nemico giunse nella notte e seminò loglio tra il buon seme. L'uomo
non permise loro di strappare il loglio.
Disse loro: può darsi che, andando voi per strappare il loglio,
strappiate con esso il grano. Nel dì della mietitura il loglio
sarà manifesto; verrà strappato e bruciato.(Mt 13/24)
C. "l."
9)Log.57
Educare un giovane in crescita è compito difficilissimo, perché il
suo 'io' ("loglio") gli sarà indispensabile affinché,
nel suo processo di formazione come individuo, gli sia di aiuto.
Spetterà poi a lui, nel pieno della sua maturità,
imparare a detronizzare se stesso, per essere sempre pronto a
migliorarsi e ad apprendere con serenità.
Comm.
interl.:
9)Log.57
Gesù ha detto: il regno del Padre (cioè: del contatto interiore col
"Padre") è simile a uomo che ha buon seme (l'inconscio). Il
suo nemico (l' 'io') giunse nella notte
(si formò nell'infanzia e nell'adolescenza: "notte" per la
coscienza umana) e seminò loglio (fece nascere l' 'io', col suo naturale
egoismo) tra il buon seme. L'uomo non permise loro (l'adolescente si
ribella a tutto ciò che angustia il suo 'io' in sviluppo) di strappare il
loglio.
Disse loro: può darsi che, andando voi per strappare il loglio,
strappiate con esso il grano (frutto della meditazione, e questa è più
sottile se si avvale di una capacità razionale preformata da vecchie storie
di 'io' -v. 11/Log.109-). Nel dì della mietitura
(giunti alla maturità -v. 56/Log.21b-) il loglio sarà manifesto
(all'adulto sarà chiaro che la sua vera crescita avverrà proprio avendo
il coraggio di revisionare continuamente
il proprio 'io'); verrà strappato e bruciato (continuamente -v. 19/
Log.71-).
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10)Log.106
Gesù ha detto: quando farete i due uno, diverrete figli dell'uomo; e se
direte: monte, spostati, esso si sposterà.C.
"l."
10)Log.106
Essere in simbiosi col 'Sé' è cosa difficile e difficilissimo è
mantenervisi. La difficoltà equivarrà a quella del "monte
spostati"!
Comm.
interl.:
10Log.106
Gesù ha detto: quando farete i due ( l' 'io' e l'inconscio) uno (v.
16/Log.22) diverrete figli dell'uomo (di voi stessi, e non
dell'educazione ricevuta); e se direte: monte, spostati, esso si
sposterà (avrete raggiunto, allora, il massimo
dell'aspirazione per l'uomo: la pace interiore. Essa non
conoscerà desideri inappagabili, perché avrà in se stessa la propria
realizzazione).
11)Log.109
Gesù ha detto: il regno è simile a uomo con un tesoro nel suo campo,
nascosto, di cui non sa nulla. Quando morì, lo lasciò
a suo figlio, il quale pure non sapeva. Questi prese il
campo e lo vendette. Chi lo comprò,
giunse. Arando, trovò il tesoro e cominciò a dare denaro a interesse a chi
voleva. (Mt 13/44)
C. "l."
11)Log.109
Da fanciulli si è fusi, inconsapevolmente, col proprio inconscio e lo si
gode spontaneamente; da giovani lo si "vende" volentieri (la
coscienza è un freno!); da adulti veri lo si "compra"
lavorando a ripulire, via via, gli errori educativi acquisiti. Alleggeriti,
poi, da zavorre inutili, ci si espande. Non verso tutti, però...,
molti non capirebbero!
Comm.
interl.:
11)Log.109
Gesù ha detto: il regno (della pace interiore) è simile a uomo con un
tesoro (l'inconscio) nel suo campo (nella sua psiche -v. 51/Log.21a-),
nascosto, di cui non sa nulla
(l'inconscio al tempo dell'infanzia e dell'adolescenza). Quando morì
(quando finì l'adolescenza), lo lasciò a suo figlio (la giovinezza),
il quale pure non sapeva. Questi prese il
campo e lo vendette (la coscienza, che frena
il giovane, da dentro, lo infastidisce nella sua fase di necessario
sviluppo, ed è buttata via -"venduta"- volentieri).
Chi lo comprò (l'uomo, divenuto adulto), giunse (col passare degli anni).
Arando (la revisione del proprio modo di pensare costa lavoro), trovò
il tesoro (prese coscienza dell'inconscio) e cominciò a dare denaro
(messaggio luminoso, nell'espandersi) a interesse (la gioia della luce
riflessa, dall'altro) a chi
voleva (per recepire, infatti, il messaggio psicoanalitico
occorre della maturità e del coraggio -v. 77/Log.23 e 78/Log.93-).
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12)Log.111
Gesù ha detto: i cieli si ritireranno e così la terra davanti a voi
e il vivente per mezzo del Vivente non vedrà morte né timore, ché Gesù
dice: il cosmo è nulla di fronte a lui.
(Gv 12/35-36)
Comm.
"l."
12)Log.111
Chi vivrà in armonia e consapevolezza del proprio sentire uscirà dalle
leggi del tempo, perché il suo tempo sarà l'attimo vissuto il più
intensamente possibile!
Comm.
interl.:
12)Log.111
Gesù ha detto: i cieli si ritireranno (la nozione del tempo, misurata
tramite "i cieli", sparirà, per l'analista, perché
l'uomo si concentrerà sul suo istante vissuto) e così la terra (gli
interessi terreni) davanti a voi e il vivente (interiormente) per mezzo del
Vivente (luce interiore) non vedrà morte né timore (giacché spari
ranno gli stati angosciosi), ché Gesù dice: il cosmo è nulla di fronte a
lui (che è -e lo sa- la misura di quanto gli capita sotto i sensi, e che
domina).
13)Log.83
Gesù ha detto: le immagini sono manifeste all'uomo, ma la luce che è
in esse è nascosta. Essa sarà manifesta tramite l'immagine
della luce del Padre e la sua immagine è nascosta per mezzo della sua luce.
Comm.
"l."
13)Log.83
Dove la verità? L'uomo fuso con la propria luce interiore ("luce del
Padre") non si lascerà ingannare dalle apparenze. Ma anche la sua
verità sarà relativa al proprio grado
di maturità (v. 8/Log.61b). Averne di più significherebbe non sapercisi più
raccapezzare, per i troppi dati ("luce") da dover vagliare, e
perdersi!
Comm.
interl.:
13)Log.83
Gesù ha detto: le immagini (cioè: le azioni) sono manifeste
all'uomo, ma la luce (la motivazione 'vera' che porta alle azioni) che è in
esse è nascosta. Essa
("luce": Verità) sarà manifesta (di riflesso) tramite
l'immagine della luce del Padre ("luce" presente in
ogni uomo che ha fatto dei "due uno" -v. 10/Log.106-)
e la sua immagine (quella della 'verità totale') è nascosta per mezzo
della sua luce (ognuno può recepire una 'verità' proporzionata al proprio
grado di comprensione raggiunto. Dargli di più significherebbe accecarlo).
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L'
"IO":
GRANDE OSTACOLO PER LA RICERCA DELLA PACE INTERIORE
Volutamente non si fa distinzione tra "io" e "Superio"
(intendendo per "io", sempre, la somma dei due), così come
vorrebbe una terminologia appropriata e "moderna" del linguaggio
psicoanalitico.
14)Log.98
Gesù ha detto: il regno del Padre è simile a un uomo che vuole
uccidere una persona di riguardo. Estratta la spada in casa sua, trapassò
la parete. Voleva sapere se la sua mano avesse resistito. Quindi uccise la
persona di riguardo
(Mt 16/24 + Mc 8/34 + Lc 9/23 - 14/28-31)
Comm. "l."
14)Log.98
Dice A. Einstein: "Il vero valore di un uomo si determina
esaminando in quale misura ed in che senso egli è giunto a liberarsi
dell' 'Io' ".
Comm. interl.:
14)Log.98
Gesù ha detto: il regno del Padre (del contatto interiore col
"Padre") è simile a un uomo che vuole uccidere una persona di
riguardo (l' 'io'). Estratta la spada in casa sua (nella propria psiche),
trapassò la parete. Voleva sapere se la sua mano avesse resistito
(saggiò la propria forza: il lavoro sull' 'io', infatti, è prova di
grande coraggio). Quindi uccise la persona di riguardo (e solo allora poté
incamminarsi verso la propria pace interiore).
15)Log.37
I suoi discepoli dissero: in qual giorno ti manifesterai a noi e in
che giorno ti vedremo? Gesù disse: quando vi svestirete della vostra
vergogna, prenderete i vostri abiti e li metterete sotto i vostri piedi,
come fanno i bambini
piccoli, e li calpesterete, allora vedrete il Figlio del Vivente e non
avrete paura.
(Mc 16/24 + Mc 8/34 + Lc 9/23 + Gv 3/4 - 14/22)
Comm. "l."
15)Log.37
Solo quando, stanco (e stufo) del proprio modo di pensare, l'uomo sarà
disposto a mettere il proprio "abito" (mentale)
"sotto" i suoi "piedi" e, dunque, si renderà
disponibile, in umiltà, a lasciarsi correggere, solo allora potrà
esservi un processo di illuminazione interiore /ed egli diverrà
"figlio del Vivente" -v.4)Log.50-/ che lo porterà sulla strada
già percorsa da Gesù -v. 8) - Log.61b- e non vi sarà motivo di
spaventarsi, ma di gioire.
Comm.
interl.:
15)Log.37
I suoi discepoli dissero: in quale giorno ti manifesterai a noi e in che
giorno ti vedremo? (Come potremo riuscire a capirti?) Gesù disse: quando
vi svestirete della vostra vergogna (la difesa dell' 'io'), prenderete i
vostri abiti (mentali) e li metterete sotto i vostri piedi, come fanno i
bambini piccoli (quando sono stufi di qualcosa), e li calpesterete,
allora vedrete (in voi) il Figlio del Vivente (la luce
interiore) e non avrete paura (perché il messaggio che vi
raggiungerà sarà proporzionato alla vostra maturità del momento
-v.8/Log.61b-).
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16)Log.22
Gesù vide bambini che ricevevano il latte. Disse ai suoi discepoli: questi
piccoli che vengono allattati sono simili a quelli che entrano nel regno.
Gli dissero: se noi siamo piccoli, entreremo nel regno? Gesù disse
loro: quando farete dei due una cosa sola, l'interno come l'esterno,
l'esterno come l'interno e la parte sopra
come quella inferiore; quando ridurrete il maschio e la femmina a
un unico individuo, così che il maschio non sia maschio e la femmina
non sia femmina; quando farete occhi in luogo di occhio, mano in luogo di
mano, piede in luogo di piede, immagine in luogo di immagine, allora
entrerete nel regno. (Mt 18/3 + Mc
9/35 - 10/13 + Lc 9/48* - 10/21 - 18/17 + Gv 3/4)
Comm.
"l.":
16)Log.22
Si entrerà nel "regno" della pace interiore quando, spogli da
ogni difesa del proprio modo di pensare, si tenderà all'obiettività con
spontaneità e vero in teresse.
Comm.
interl.:
16)Log.22
Gesù vide bambini che ricevevano il latte. Disse ai suoi discepoli:
questi piccoli che vengono
allattati (chi ha sete di verità 'beve' da ogni fonte di interesse) sono
simili a quelli che entrano nel regno (dell'autogoverno). Gli
dissero (non capivano): se noi siamo piccoli, entreremo nel regno? Gesù
disse loro:
quando farete dei due una cosa sola (v. 10/Log.106), l'interno come
l'esterno, l'esterno come l'interno e la parte sopra come quella inferiore (quando
sarete limpidi, trasparenti, soprattutto a voi stessi); quando ridurrete il
maschio e la femmina a un unico individuo, così che il maschio non
sia maschio e la femmina non sia femmina
(quando riuscirete a vedere nell'altro uno in cui specchiarvi e crescere,
indipendentemente dal suo volto esteriore); quando farete occhi in
luogo di occhio (obiettività), mano in
luogo di mano, piede in luogo di piede, immagine in luogo di immagine,
allora entrerete nel regno (il desiderio dell'obiettività porta alla
analisi. E l'analisi è una strada obbligatoria per il conseguimento della
pace interiore).
17)Log.53
Gli dissero i suoi discepoli: giova o no la circoncisione? Disse loro: se
essa giovasse, il loro Padre li genererebbe dalla lora madre circoncisi. La
vera circoncisione nello spirito è
diventata utile sotto ogni aspetto. (Mt 16/24 + Mc 8/34 + Rm 2/29 + Gal 5/6)
Comm.
"l.":
17)Log.53
Non i segni esteriori potranno cambiare l'uomo, ma la sua disponibilità
interna a rinnovarsi ("vera circoncisione").
Comm.
interl.:
17)Log.53
Gli dissero i suoi discepoli: giova o no la circoncisione? Disse loro:
se essa giovasse, il loro Padre li genererebbe dalla loro madre circoncisi.
La vera circoncisione nello spirito è
diventata utile sotto ogni aspetto (v. psicoanalisi).
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18)Log.54
Gesù ha detto: Beati i poveri, ché vostro è il regno dei cieli. (Mt 5/3 +
Mc 9/35 + Lc 6/20)
Comm. "l.":
18)Log.54
Beati coloro che hanno capito che solo la disponibilità assoluta
all'apprendere (cioè i fattisi "poveri"), senza idee preconcette,
rende l'uomo vivo e sereno (padrone del suo "regno dei cieli"
interiore).
Comm. interl.:
18)Log.54
Gesù ha detto: beati i poveri (che si son fatti "poveri" di 'io'
da difendere) ché vostro è il regno dei cieli (della pace interiore).
19)Log.71
Gesù ha detto: distruggerò questa casa e nessuno potrà riedificarla.
(Gv* 2/19)
Comm. "l.":
19)Log.71
Nell'uomo maturo il desiderio di revisione, per migliorarsi, dovrà essere
un' impegno ("distruggerò") costante.
Comm. interl.:
19)Log.71
Gesù ha detto: distruggerò questa casa (la casa del mio orgoglio: l' 'io')
e nessuno potrà riedificarla (giacché io farò in modo di odiare il mio
risentimento, se gli altri vorranno provocarmi).
20)Log.77b
Spaccate un legno; io sono lì. Sollevate il sasso e mi troverete. (Mt
16/24 + Mc 8/34 + Lc 9/23)
Comm. "l.":
20)Log.77b
Il processo di revisione inizia, sempre, con una prima presa di coscienza di
qualche errore d'impostazione mentale di cui, un attimo prima, non si aveva
consapevolezza.
Comm. interl.:
20)Log.77b
Spaccate(*) un legno (rompete per la prima volta un'abitudine profondamente
radicata in voi); io sono lì (è quella la strada per raggiungermi).
Sollevate il sasso (il peso di tutti gli automatismi acquisiti con
l'educazione e le reazioni ad essa connesse) e mi troverete (giacché,
una volta ripuliti interiormente, avremo, dall'interno, lo stesso educatore
-v. 8/Log.61b-). (*): v. 21/Log.46 "... così che i suoi occhi non si
rompano".
21)Log.46
Gesù ha detto: da Adamo a Giovanni Battista tra i nati
dalle donne non c'è chi è superiore a Giovanni Battista, così che i
suoi occhi non si rompano. Io, però, ho
detto: chi tra voi diverrà piccolo, conoscerà il regno e sarà più
elevato di Giovanni. (Mt 11/11 - 11/12 + Mc 8/34 - 9/35 - 10/15
- 10/44 + Lc 7/28 - 9/23 - 9/48* - 18/17).
Comm. "l.":
21)Log.46
Fino a Giovanni, infatti, nessuno aveva mai indicato, all'uomo, la strada
della introspezione (per la quale "gli occhi si rompono") da
dover percorrere.
Comm. interl.:
21)Log.46
Gesù ha detto: da Adamo a Giovanni Battista tra i nati dalle donne
(cioè non trasformati interiormente così da divenire -v. 10/Log.106- figli
dell'uomo) non c'è chi è superiore a Giovanni Battista, così che i suoi
occhi non si rompano (tra coloro che agiscono per automatismi acquisiti
-v. 53/Log.10-11-). Io, però, ho detto:
chi tra voi diverrà piccolo (chi saprà distruggere
gli errori della propria impostazione mentale -v. 15/Log.37-),
conoscerà il regno (la pace) e sarà più elevato di Giovanni
(perché più capace di apprendere, in conoscenza di sé -v. 'analisi'- e più
consapevole del proprio sviluppo interiore).
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LA
PACE INTERIORE NON È UNA
CONQUISTA "ETERNA": ESSA VA
CONTINUAMENTE RIAFFERRATA.
22)Log.18
I discepoli dissero a Gesù: dicci come avverrà la nostra fine. Gesù
disse: avete dunque svelato l'inizio per domandare circa la fine?
Nel luogo, infatti, dove c'è l'inizio, colà ci sarà la fine.
Beato colui che si leverà all'inizio e conoscerà la fine e non gusterà
morte. (Mt* 24/3 + Mc* 13/4 + Lc* 21/7)
Comm.
"l." :
22)Log.18
Chi impara a conoscere e, quindi, gestire il proprio sentire, sa che
mai dovrà lasciare che esso gli sfugga completamente di mano.
L'attenzione a questo personale governarsi è "inizio" e
"fine", perché occorre che questo atteggiamento
dell'uomo sia costante e non abbia mai attimi di
cedimento.
Comm.
interl.:
22)Log.18
I discepoli dissero a Gesù: dicci come avverrà la nostra
fine (non capivano, perché ancora novizi in prassi, la sostanza dei
discorsi). Gesù disse: avete dunque svelato l'inizio per domandare
circa la fine? Nel luogo, infatti, dove c'è l'inizio (desiderio
profondo, operante, di pace), colà ci sarà la fine (degli stati
angoscio si ... sempre che non sfugga mai alla mente l'
"inizio"). Beato colui che si leverà (si 'sveglierà' al
desiderio costante e operante di essere in pace) all'inizio e conoscerà la
fine (degli stati angosciosi) e non gusterà (assaporerà l'amarezza
della ) morte (interiore). /*/ /*/ (Da: S. B. Kopp,
"Se incontri il Buddha per la strada uccidilo", pag.117...:
"Il regno è qui, per coloro che desiderano afferrarlo, ma in
ogni momento va riafferrato, e poi nel momento seguente riafferrato
di nuovo. La disponibilità alla salvezza va riasserita più
e più volte. L'unico modo per essere salvato è passare tutta la
vita in un pellegrinaggio".).
23)Log.49
Gesù ha detto: beati i solitari ed eletti, ché voi troverete il regno;
dato che voi siete usciti di lì e di nuovo ne ritroverete l'entrata. (Mt
19/29 + Mc 10/29 + Lc 18/29 + Gv 14/23)
Comm.
"l.":
23)Log.49
La strada della ricerca del 'Sé', è un itinerario da dover percorrere
completamente da "soli". Prima di impararne i segreti, però, vi
saranno momenti di pace raggiunti e pericolose cadute. La pace raggiunta,
comunque, proprio perché intimamente assaporata, sarà di stimolo ai
successivi "rientri".
Comm.
interl.:
23)Log.49
Gesù ha detto: beati i solitari (e alla solitudine giunge, sempre, chi,
avendo qualcosa in 'più' -ed "eletto" per questo- si accorge,
col tempo, di non poter essere capito dagli altri) ed eletti, ché voi
troverete il regno (che proviene dal contatto col proprio
inconscio); dato che voi (a furia di cercare, in solitudine -v. Buddha!-)
siete usciti di lì (dalla percezione della pace interiore, conquistata
con la meditazione) e di nuovo (sapendo, ormai, cosa davvero cercare) ne
ritroverete l'entrata (v. 6/Log.
33 "... chiunque entra ed esce"). |
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