MARIO GUARRACINO
GESÙ
di TOMMASO APOSTOLO
IL REGNO E LA PSICANALISI
 
FILELFO EDITORE
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NOTE:
("Il principale compito dell'uomo è dare alla luce se stesso"
                                                                              ERICH FROMM)
 
("Il vero valore di un uomo si determina esaminando in quale misura ed in che senso
egli è giunto a liberarsi dell'IO."
                                                                                                                    ALBERT EINSTEIN)
 
(La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo.
                                                                                 Salmi: 117/18-22)
 
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Traduzioni (dal copto) da:
Mario Erbetta (*)
Marcello Craveri
Mario Pìncherle
Elain Pagels
 
(*)
Da: "REVUE BIBLIQUE", 1970.
Recensione su "Gli apocrifi" di Mario Erbetta:
    "Il pubblico italiano, più fortunato del lettore francese a cui purtroppo manca un'opera del genere, ha a disposizione uno strumento di lavoro che sembra fatto molto bene e che offrirà grandi servizi".


IL VANGELO DI TOMMASO,
nell'interpretazione di Mario Guarracino

    Testo trovato nella biblioteca copto-gnostica, di Nag. Hammadi,
ancora scritto in lingua originale copta, nel 1946

TRODUZIONE (da Tommaso)

1)Log.1  
Sono queste le parole segrete che Gesù, il vivente, ha proferito e Didimo Giuda Tommaso ha messo in iscritto. Egli ha detto:  chi troverà la spiegazione di queste parole, non gusterà la morte
(Mt 5/15 - 7/7 - 10/26 - 13/12 - 13/35  + Mc 4/23  + Lc 8/10 - 8/18  + Gv 8/32 - 14/22 -20/24)         

Commento "libero" (c. "l")
1) Log.1   
Gesù, da buon psicoanalista, sa bene che le nozioni e gli ammaestramenti non vanno mai dati, ai propri discepoli, in forma semplice e diretta, perché siano essi stessi, col porsi le problematiche,  ad avviarsi a capire davvero (o, meglio, a capire il proprio sentire). Un maestro Zen, al riguardo, disse al suo allievo quando, finalmente, questi giunse all'illuminazione: "Se non ti avessi fatto lottare, in ogni modo possibile, per trovare il significato (dello
Zen) e non ti avessi condotto, alla fine, ad uno stato di non-lotta e di non-sforzo, da cui puoi vedere con i tuoi stessi occhi,  sono sicuro che avresti perso ogni possibilità di scoprire te stesso".

Commento interlineare:
1) Log.1 
Sono queste le parole segrete (dette segretamente) che Gesù, il vivente (interiormente), ha proferito e Didimo (fratello gemello) Giuda Tommaso ha messo in iscritto. Egli (Gesù) ha detto: chi troverà la spiegazione di queste parole, non gusterà (assaporerà amaramente) la morte (cioè: lo stato d'angoscia ...  giacché, per capire, dovrà egli essere già maturo  in problemi psicoanalitici, per averli vissuti.   Confr. Dante, Inferno, C. I.: "...tant'è amara che poco è più morte").

5)Log.24   
I suoi discepoli dissero: istruiscici circa il luogo donde tu sei, giacché noi dobbiamo cercarlo. Egli disse loro:  chi ha orecchi per intendere, intenda! C'è luce dentro a uomo di luce ed essa illumina il mondo tutto.Quando essa non risplende, c'è oscurità. (Mt 6/22-23 + Mc 4/21 + Lc 11/34 + Gv* 8/21 - 9/5 - 14/5)
 

Comm. "lib."
5)Log.24   
Per andare nel 'luogo' indicato da Gesù, non vi è che una strada: andare verso se stessi. Ma come capire ciò, se non se ne conosce la strada?

Comm. interl.:
5)Log.24   
I suoi discepoli dissero: istruiscici circa il luogo donde tu sei, giacché  (tu dici che) noi dobbiamo cercarlo (facci capire meglio!). Egli disse loro: chi ha orecchi per intendere, intenda! C'è luce dentro a uomo di luce ed essa illumina  il mondo tutto. Quando essa non risplende (quando, non pervenendo al conscio, l'inconscio non traspare), c'è oscurità. (- v. 3/Log.70 -).

6)Log.33   
Gesù ha detto: ciò che udrai con il tuo orecchio predicalo sui tuoi tetti. Nessuno accende una lampada e la colloca sotto un moggio né la pone in luogo nascosto.  Egli la pone invece sul lucerniere,  in modo che chiunque entra  ed esce scorga la sua luce. (Mt 5/15 - 10/27 + Mc 4/21 +  Lc 8/16 - 11/33)

Comm. "libero"
6)Log.33    
Nel processo di avvicinamento al 'Sé' profondo, la gioia che ne nasce porta al desiderio di farne partecipi altri.

Comm. interl.:
6)Log.33    
Gesù ha detto: ciò che udrai con il tuo orecchio (rendendo cosciente il tuo inconscio)  predicalo sui tuoi tetti  (parlane a chi ti sta intorno).  Nessuno accende una lampada  (la lampada della scoperta del 'sé')  e la colloca sotto  un moggio né la pone in luogo nascosto.  Egli la pone invece sul lucerniere  (oggi egli verrebbe chiamato: 'agevolatore'),  in modo che chiunque  entra ed esce scorga la sua luce.  (Chi  -"entra ed esce"-  è colui che ascolta chi si espande e ne viene sul momento coinvolto, per poi uscirne, essendo egli arbitro dei propri ritmi di crescita).

7)Log.15     
Gesù ha detto: quando vedrete quegli che non è stato generato dalla donna, prostratevi sulla vostra faccia e adoratelo, quello è vostro padre. (Is 66/2)        

Comm. "l."
7)Log.15     
Il momento di 'illuminazione' è cosa preziosa: non si abbia a sprecarlo!

Comm. interl.:
7)Log.15     
Gesù ha detto: quando vedrete (in voi, portandolo al conscio -v. 3/Log.70-) quegli
che non è stato generato dalla donna (l'inconscio), prostratevi sulla vostra faccia e adoratelo (mettetevi umili, in atteggiamento interiore d'ascolto), quello è vostro padre ("padre" come educatore da dentro -v. 8/Log.61b-).


8)Log.61b      
Salomè disse: chi sei tu, o uomo? ... sei salito sul mio letto e hai mangiato alla mia tavola. Gesù le disse: io sono l'esistente da colui che è uguale e mi è stato dato di ciò che è di mio Padre.  -Ella disse: io sono tua discepola.  Gesù disse: perciò ti dico che quando il "letto" è vuoto, si riempirà di luce; quando invece è diviso, si riempirà di oscurità. (Dt 18/18 + Is 42/1 + Mt 12/18 + Gv 14/28) c. "l."

8)Log.61b      
Non ci si può appoggiare a nessun altro, per il lavoro di ricerca di sintonia col 'Sé'. Ma occorre raggiungere tanta umiltà (il "letto vuoto"), per iniziarne il processo.

Comm. interl.:
8)Log.61b       Salomè disse: chi sei tu, o uomo? ... sei salito sul mio letto (sulla mia anima, affascinandomi -v. 26/Log.21a: "... su un campo che ..."-) e hai mangiato alla mia tavola (quella dei miei interessi -v. 53/Log.10_11: "... voi mangiavate ciò che..."-). Gesù le disse: io sono l'esistente (tramite la meditazione) da colui che è uguale (essendo proporzionato alla mia maturità del momento) e mi è stato dato (tramite la meditazione) di ciò che è di mio Padre. -Ella disse: io sono tua discepola-.
Gesù disse: perciò (a questo riguardo) ti dico che quando il "letto"  (della tua 'mente') è vuoto (disponibile e libero da pregiudizi),  si riempirà di luce  (tramite la meditazione); quando invece è diviso (v. 53/Log.10_11 e 55/Log.47), si riempirà di oscurità (v. 3/Log.70) (non cercare, dunque, di apprendere da me, ma attingi dal tuo interno: il "Padre" parla anche in te!). 

9)Log.57       
Gesù ha detto: il regno del Padre è simile a uomo che ha buon seme.  Il suo nemico giunse nella notte e seminò loglio tra il buon seme. L'uomo non permise loro di strappare il loglio.  Disse loro:  può darsi che,  andando voi per strappare il loglio,  strappiate con esso il grano. Nel dì della mietitura il loglio sarà manifesto; verrà strappato e bruciato.(Mt 13/24) C. "l."

9)Log.57       
Educare un giovane in crescita  è compito difficilissimo, perché il suo 'io' ("loglio") gli sarà indispensabile affinché,  nel suo processo di formazione come individuo, gli sia di aiuto. Spetterà poi a lui, nel pieno della sua maturità,  imparare a detronizzare se stesso,  per essere sempre pronto a migliorarsi e ad apprendere con serenità.

Comm. interl.:
9)Log.57       
Gesù ha detto: il regno del Padre (cioè: del contatto interiore col "Padre") è simile a uomo che ha buon seme (l'inconscio).  Il suo nemico (l' 'io') giunse  nella notte (si formò nell'infanzia e nell'adolescenza: "notte" per la coscienza umana) e seminò loglio (fece nascere l' 'io', col suo naturale egoismo) tra il buon seme.  L'uomo non permise loro (l'adolescente si ribella a tutto ciò che angustia il suo 'io' in sviluppo) di strappare il loglio.
Disse  loro: può darsi che, andando voi per strappare il loglio,  strappiate con esso il grano  (frutto della meditazione, e questa è più sottile se si avvale di una capacità razionale preformata da vecchie storie di 'io'  -v. 11/Log.109-).  Nel dì della mietitura  (giunti alla maturità -v. 56/Log.21b-)  il loglio sarà manifesto  (all'adulto sarà chiaro che la sua vera crescita avverrà proprio avendo  il coraggio di revisionare continuamente il proprio 'io'); verrà strappato e bruciato (continuamente -v. 19/ Log.71-).

10)Log.106     
Gesù ha detto: quando farete i due uno, diverrete figli dell'uomo; e se direte: monte, spostati, esso si sposterà.C. "l."

10)Log.106      
Essere in simbiosi col 'Sé' è cosa difficile e difficilissimo è mantenervisi. La difficoltà equivarrà a quella del "monte spostati"!     

Comm. interl.:
10Log.106       
Gesù ha detto: quando farete i due ( l' 'io' e l'inconscio) uno (v. 16/Log.22) diverrete figli dell'uomo  (di voi stessi, e non dell'educazione ricevuta);  e se direte: monte, spostati, esso si sposterà (avrete raggiunto, allora, il massimo dell'aspirazione per l'uomo:  la pace interiore. Essa  non conoscerà desideri inappagabili, perché avrà in se stessa la propria realizzazione).

11)Log.109      
Gesù ha detto: il regno è simile a uomo con un tesoro nel suo campo, nascosto,  di cui non sa nulla.  Quando morì,  lo lasciò a suo figlio, il quale pure  non sapeva.  Questi prese  il campo  e lo vendette.  Chi lo comprò, giunse. Arando, trovò il tesoro e cominciò a dare denaro a interesse a chi voleva.
(Mt 13/44) C. "l."

11)Log.109     
Da fanciulli si è fusi, inconsapevolmente, col proprio inconscio e lo si gode spontaneamente; da giovani lo si "vende" volentieri  (la coscienza è un freno!); da adulti veri lo si "compra" lavorando a ripulire, via via, gli errori educativi acquisiti. Alleggeriti, poi, da zavorre inutili, ci si espande.  Non verso tutti, però..., molti non capirebbero!

Comm. interl.:
11)Log.109     
Gesù ha detto: il regno (della pace interiore) è simile a uomo con un tesoro (l'inconscio) nel suo campo  (nella sua psiche -v. 51/Log.21a-), nascosto, di cui non sa nulla  (l'inconscio al tempo dell'infanzia e dell'adolescenza).  Quando morì (quando finì l'adolescenza), lo lasciò a suo figlio (la giovinezza),  il quale pure non sapeva. Questi prese il campo e lo vendette (la coscienza, che frena il giovane, da dentro,  lo infastidisce nella sua fase di necessario sviluppo,  ed è buttata via -"venduta"- volentieri).  Chi lo comprò (l'uomo, divenuto adulto), giunse (col passare degli anni). Arando  (la revisione del proprio modo di pensare costa lavoro), trovò il tesoro  (prese coscienza dell'inconscio) e cominciò a dare denaro (messaggio luminoso, nell'espandersi)  a interesse (la gioia della luce riflessa,  dall'altro)  a chi voleva  (per recepire, infatti,  il messaggio psicoanalitico occorre della maturità e del coraggio -v. 77/Log.23 e 78/Log.93-).                         


12)Log.111     
Gesù ha detto: i cieli si ritireranno  e così la terra davanti a voi e il vivente per mezzo del Vivente non vedrà morte né timore, ché Gesù dice: il cosmo è nulla di fronte a lui. (Gv 12/35-36)

Comm. "l."
12)Log.111      
Chi vivrà in armonia e consapevolezza del proprio sentire uscirà dalle leggi del tempo,  perché il suo tempo sarà l'attimo vissuto il più intensamente possibile!

Comm. interl.:
12)Log.111       
Gesù ha detto: i cieli si ritireranno (la nozione del tempo, misurata tramite "i cieli", sparirà,  per l'analista,  perché l'uomo si concentrerà sul suo istante vissuto) e così la terra (gli interessi terreni) davanti a voi e il vivente (interiormente) per mezzo del Vivente (luce interiore)  non vedrà morte né timore (giacché spari ranno gli stati angosciosi), ché Gesù dice: il cosmo è nulla di fronte a lui (che è -e lo sa- la misura di quanto gli capita sotto i sensi, e che domina).

13)Log.83          
Gesù ha detto: le immagini sono manifeste all'uomo,  ma la luce che è in esse è nascosta. Essa  sarà manifesta tramite l'immagine della luce del Padre e la sua immagine è nascosta per mezzo della sua luce.                         

Comm. "l."
13)Log.83         
Dove la verità? L'uomo fuso con la propria luce interiore ("luce del Padre") non si lascerà ingannare dalle apparenze. Ma anche la sua verità sarà relativa al proprio grado di maturità (v. 8/Log.61b). Averne di più significherebbe non sapercisi più raccapezzare, per i troppi dati ("luce") da dover vagliare, e perdersi!

Comm. interl.:
13)Log.83         
Gesù ha detto:  le immagini (cioè: le azioni) sono manifeste all'uomo, ma la luce (la motivazione 'vera' che porta alle azioni) che è in esse è nascosta.  Essa ("luce": Verità)  sarà manifesta (di riflesso) tramite l'immagine  della luce del Padre  ("luce" presente in ogni uomo che ha fatto dei "due uno"  -v. 10/Log.106-) e la sua immagine (quella della 'verità totale') è nascosta per mezzo della sua luce (ognuno può recepire una 'verità' proporzionata al proprio grado di comprensione raggiunto. Dargli di più significherebbe accecarlo).

L' "IO":
GRANDE OSTACOLO PER LA RICERCA DELLA PACE INTERIORE


Volutamente non si fa distinzione tra "io" e "Superio" (intendendo per "io", sempre, la somma dei due), così come vorrebbe una terminologia appropriata e "moderna" del linguaggio psicoanalitico.

14)Log.98      
Gesù ha detto:  il regno del Padre è simile a un uomo che vuole uccidere una persona di riguardo. Estratta la spada in casa sua, trapassò la parete. Voleva sapere se la sua mano avesse resistito. Quindi uccise la persona di riguardo
 (Mt 16/24 + Mc 8/34 + Lc 9/23 - 14/28-31)                        

Comm. "l."
14)Log.98       
Dice A. Einstein:  "Il vero valore di un uomo si determina esaminando in quale misura ed in che senso egli è giunto a liberarsi dell' 'Io' ".
                        

Comm. interl.:
14)Log.98       
Gesù ha detto: il regno del Padre (del contatto interiore col "Padre") è simile a un uomo che vuole uccidere una persona di riguardo (l' 'io'). Estratta la spada in casa sua (nella propria psiche), trapassò la parete.  Voleva sapere se la sua mano avesse resistito  (saggiò la propria forza: il lavoro sull' 'io', infatti, è prova di grande coraggio). Quindi uccise la persona di riguardo (e solo allora poté incamminarsi verso la propria pace interiore).
                         
 15)Log.37        
I suoi discepoli dissero:  in qual giorno ti manifesterai a noi e in che giorno ti vedremo? Gesù disse: quando vi svestirete della vostra vergogna, prenderete i vostri abiti e li metterete sotto i vostri piedi, come fanno i bambini
piccoli, e li calpesterete, allora vedrete il Figlio del Vivente e non avrete paura.
(Mc 16/24 + Mc 8/34 + Lc 9/23 + Gv 3/4 - 14/22)
                                        
Comm. "l."
15)Log.37        
Solo quando, stanco (e stufo) del proprio modo di pensare, l'uomo sarà disposto a mettere il proprio  "abito" (mentale)  "sotto" i suoi "piedi" e, dunque, si renderà disponibile, in umiltà, a lasciarsi correggere, solo allora potrà esservi  un processo di illuminazione interiore  /ed egli diverrà "figlio del Vivente" -v.4)Log.50-/ che lo porterà sulla strada già percorsa da Gesù -v. 8) - Log.61b- e non vi sarà motivo di spaventarsi, ma di gioire.   

Comm. interl.:
15)Log.37         
I suoi discepoli dissero: in quale giorno ti manifesterai a noi e in che giorno ti vedremo? (Come potremo riuscire a capirti?) Gesù disse: quando vi svestirete della vostra vergogna (la difesa dell' 'io'), prenderete i vostri abiti (mentali) e li metterete sotto i vostri piedi, come fanno i bambini piccoli  (quando sono stufi di qualcosa), e li calpesterete,  allora vedrete  (in voi)  il Figlio del Vivente (la luce interiore) e non avrete paura  (perché il messaggio che vi raggiungerà sarà proporzionato alla vostra maturità del momento -v.8/Log.61b-).  

16)Log.22     
Gesù vide bambini che ricevevano il latte. Disse ai suoi discepoli: questi piccoli che vengono allattati sono simili a quelli che entrano nel regno.  Gli dissero:  se noi siamo piccoli, entreremo nel regno? Gesù disse loro: quando farete dei due una cosa sola, l'interno come l'esterno, l'esterno come l'interno e la parte sopra come quella inferiore; quando  ridurrete il maschio e la femmina a un unico individuo, così che il maschio non sia maschio e la femmina non sia femmina; quando farete occhi in luogo di occhio, mano in luogo di mano, piede in luogo di piede, immagine in luogo di immagine,  allora entrerete nel regno.  (Mt 18/3 + Mc 9/35 - 10/13 + Lc 9/48* - 10/21 - 18/17 + Gv 3/4)                

Comm. "l.":
16)Log.22      
Si entrerà nel "regno" della pace interiore quando, spogli da ogni difesa del proprio modo di pensare, si tenderà all'obiettività con spontaneità e vero in teresse.

Comm. interl.:
16)Log.22       
Gesù vide bambini che ricevevano il latte. Disse ai suoi discepoli:  questi piccoli che vengono                           allattati (chi ha sete di verità 'beve' da ogni fonte di interesse) sono simili a quelli che entrano nel regno  (dell'autogoverno).  Gli dissero (non capivano): se noi siamo piccoli, entreremo nel regno? Gesù disse loro: 
quando farete dei due una cosa sola (v. 10/Log.106),  l'interno come l'esterno, l'esterno come l'interno e la parte sopra come quella inferiore (quando sarete limpidi, trasparenti, soprattutto a voi stessi); quando ridurrete il maschio e la femmina a un unico individuo, così che  il maschio non sia maschio e la femmina non sia femmina (quando riuscirete a vedere nell'altro uno in cui specchiarvi e crescere, indipendentemente dal suo volto esteriore);  quando farete occhi in luogo di occhio (obiettività), mano in luogo di mano, piede in luogo di piede, immagine in luogo di immagine, allora entrerete nel regno (il desiderio dell'obiettività porta alla analisi. E l'analisi è una strada obbligatoria per il conseguimento della pace interiore).

17)Log.53        
Gli dissero i suoi discepoli: giova o no la circoncisione? Disse loro: se essa giovasse, il loro Padre li genererebbe dalla lora madre circoncisi. La vera circoncisione nello spirito è diventata utile sotto ogni aspetto. (Mt 16/24 + Mc 8/34 + Rm 2/29 + Gal 5/6)

Comm. "l.":
17)Log.53        
Non i segni esteriori potranno cambiare l'uomo, ma la sua disponibilità interna a rinnovarsi ("vera circoncisione").

Comm. interl.:
17)Log.53        
Gli dissero i suoi discepoli: giova o no la circoncisione?  Disse loro: se essa giovasse, il loro Padre li genererebbe dalla loro madre circoncisi.  La vera circoncisione nello spirito è diventata utile sotto ogni aspetto (v. psicoanalisi).          


18)Log.54    
Gesù ha detto: Beati i poveri, ché vostro è il regno dei cieli. (Mt 5/3 + Mc 9/35 + Lc 6/20)                 

Comm. "l.":
18)Log.54     
Beati coloro che hanno capito che solo la disponibilità assoluta all'apprendere (cioè i fattisi "poveri"), senza idee preconcette, rende l'uomo vivo e sereno (padrone del suo "regno dei cieli" interiore).         

Comm. interl.:
18)Log.54      
Gesù ha detto: beati i poveri (che si son fatti "poveri" di 'io' da difendere) ché vostro è il regno dei cieli (della pace interiore).       

19)Log.71       
Gesù ha detto: distruggerò questa casa e nessuno potrà riedificarla.  (Gv* 2/19)              

Comm. "l.":
19)Log.71       
Nell'uomo maturo il desiderio di revisione, per migliorarsi, dovrà essere un' impegno ("distruggerò") costante.                    

Comm. interl.:
19)Log.71       
Gesù ha detto: distruggerò questa casa (la casa del mio orgoglio: l' 'io') e nessuno potrà riedificarla (giacché io farò in modo di odiare il mio risentimento,  se gli altri vorranno provocarmi).

20)Log.77b    
Spaccate un legno; io sono lì. Sollevate il sasso e mi troverete. (Mt 16/24 + Mc 8/34 + Lc 9/23)

Comm. "l.":
20)Log.77b     
Il processo di revisione inizia, sempre, con una prima presa di coscienza di qualche errore d'impostazione mentale di cui, un attimo prima, non si aveva consapevolezza.                     

Comm. interl.:
20)Log.77b    
Spaccate(*) un legno (rompete per la prima volta un'abitudine profondamente radicata in voi);  io sono lì (è quella la strada per raggiungermi). Sollevate il sasso (il peso di tutti gli automatismi acquisiti con l'educazione e le reazioni ad essa connesse) e mi troverete  (giacché, una volta ripuliti interiormente, avremo, dall'interno, lo stesso educatore -v. 8/Log.61b-). (*): v. 21/Log.46 "... così che i suoi occhi non si rompano".

  
21)Log.46      
Gesù ha detto:  da Adamo  a Giovanni Battista  tra i nati dalle donne  non c'è chi è superiore a Giovanni Battista, così che i suoi occhi non si rompano. Io, però, ho detto: chi tra voi diverrà piccolo, conoscerà il regno e sarà più elevato di Giovanni.   (Mt 11/11 - 11/12 + Mc 8/34 - 9/35 - 10/15 - 10/44 + Lc 7/28 - 9/23 - 9/48* - 18/17).                

Comm. "l.":
21)Log.46       
Fino a Giovanni, infatti, nessuno aveva mai indicato, all'uomo, la strada della introspezione (per la quale "gli occhi si rompono") da dover percorrere.

Comm. interl.:
21)Log.46       
Gesù ha detto:  da Adamo a Giovanni Battista tra i nati dalle donne  (cioè non trasformati interiormente così da divenire -v. 10/Log.106- figli dell'uomo) non c'è chi è superiore a Giovanni Battista, così che i suoi occhi non si rompano (tra coloro che agiscono per automatismi acquisiti  -v. 53/Log.10-11-).  Io, però, ho detto: chi tra voi  diverrà  piccolo  (chi saprà  distruggere gli errori della propria impostazione mentale -v. 15/Log.37-),  conoscerà il regno (la pace) e sarà  più elevato di Giovanni (perché più capace di apprendere, in conoscenza di sé -v. 'analisi'- e più consapevole del proprio sviluppo interiore).

LA PACE INTERIORE  NON È UNA CONQUISTA "ETERNA": ESSA VA CONTINUAMENTE RIAFFERRATA.

 22)Log.18     
I discepoli dissero a Gesù:  dicci come avverrà la nostra fine. Gesù disse:  avete dunque svelato l'inizio per domandare circa la fine? Nel luogo, infatti, dove c'è l'inizio,  colà ci sarà la fine. Beato colui che si leverà all'inizio e conoscerà la fine e non gusterà morte. (Mt* 24/3 + Mc* 13/4 + Lc* 21/7)

Comm. "l." :
22)Log.18      
Chi impara a conoscere e, quindi, gestire il proprio sentire,  sa che mai dovrà lasciare che esso gli sfugga completamente  di mano.  L'attenzione a questo personale governarsi è "inizio" e "fine",  perché occorre che questo atteggiamento dell'uomo sia costante e non abbia mai attimi di cedimento.               

Comm. interl.:
22)Log.18       
I discepoli  dissero a Gesù:  dicci come avverrà la nostra fine  (non capivano, perché ancora novizi in prassi, la sostanza dei discorsi). Gesù disse: avete dunque svelato l'inizio  per domandare circa la fine?  Nel luogo, infatti, dove c'è l'inizio (desiderio profondo, operante, di pace),  colà ci sarà la fine (degli stati angoscio si ... sempre che non sfugga mai alla mente l' "inizio").  Beato colui che si leverà (si 'sveglierà' al desiderio costante e operante di essere in pace) all'inizio e conoscerà la fine (degli stati angosciosi)  e non gusterà (assaporerà l'amarezza della ) morte (interiore). /*/    /*/  (Da: S. B. Kopp, "Se incontri il Buddha per la strada uccidilo", pag.117...: "Il regno è qui, per coloro che desiderano afferrarlo, ma in ogni momento va riafferrato,  e poi nel momento seguente riafferrato di nuovo. La disponibilità alla salvezza va riasserita più e più volte.  L'unico modo per essere salvato è passare tutta la vita in un pellegrinaggio".).

23)Log.49       
Gesù ha detto: beati i solitari ed eletti, ché voi troverete il regno; dato che voi siete usciti di lì e di nuovo ne ritroverete l'entrata. (Mt 19/29 + Mc 10/29 + Lc 18/29 + Gv 14/23)

Comm. "l.":
23)Log.49        
La strada della ricerca del 'Sé', è un itinerario da dover percorrere completamente da "soli". Prima di impararne i segreti, però, vi saranno momenti di pace raggiunti e pericolose cadute. La pace raggiunta, comunque, proprio perché intimamente assaporata, sarà di stimolo ai successivi "rientri".

Comm. interl.:
23)Log.49        
Gesù ha detto: beati i solitari (e alla solitudine giunge, sempre, chi,  avendo qualcosa in 'più' -ed "eletto" per questo- si accorge, col tempo, di non poter essere capito dagli altri) ed eletti, ché voi troverete il regno (che proviene dal contatto col proprio inconscio); dato che voi (a furia di cercare, in solitudine -v. Buddha!-)  siete usciti di lì (dalla percezione della pace interiore, conquistata con la meditazione) e di nuovo (sapendo, ormai, cosa davvero cercare) ne ritroverete l'entrata (v. 6/Log.  33 "... chiunque entra ed esce").