ABORTO SI, o NO

Se siete stati attenti osservatori, leggendoci, avrete compreso sicuramente il nostro pensiero in merito.

Desideriamo comunque soffermarci per precisare diverse motivazioni sull’argomento.

Innanzi tutto bisogna saper che cosa è un “aborto”; sul dizionario di Italiano trovate questa definizione: “Interruzione nella donna, spontanea o provocata della gravidanza prima del 180 giorno”.

Si dice anche in senso figurato: Di opera non riuscita o non portata al necessario compimento, con senso di miserevole e sconcertante fallimento “. Come possiamo vedere, esistono diversi tipi di aborto:

1) l’aborto delle “Idee” che NON prendono forma, azione o corpo.

2) nella donna, l’aborto spontaneo della gravidanza, quello provocato per qualsiasi causa, intenzionale e non.

Il problema della scelta sull’aborto investe ogni donna; quasi tutte prima o poi se hanno rapporti sessuali completi con un maschio, si troveranno, se rimarranno gravide non desiderando avere un figlio/a, a dover scegliere se abortire o meno.

Per il maschio, se è a conoscenza del problema, cioè se la femmina lo mette al corrente della propria gravidanza, dovrà esservi una partecipazione alla scelta sull’aborto.

Scegliere nel modo giusto, significa per la coppia o per la donna, assumersi grandi responsabilità nei due casi, per il sì o per il no. E’ di tutta evidenza che da parte della coppia, la miglior scelta è la “prevenzione” cosciente,  cioè compiere atti sessuali nei momenti nei quali la donna non presenta fertilità. Per conoscere i momenti i fertilità e quindi di non fertilità, vi sono tecniche naturali ben prcise da conoscere e praticare, con le quali si hanno le indicazioni necessarie.

In Medicina Biologica o Naturale insegniamo come fare per prevenire un concepimento; ma nel caso ci si trovasse a dover scegliere se abortire o meno, la prima cosa da fare è mettere al corrente il proprio partner, in modo che la coppia si assuma la completa partecipazione alla scelta, in piena libertà di coscienza.

Non interrompere la maternità, significa accettare di formare una famiglia: assumersi la responsabilità di Padre, di Madre, per il futuro figlio/a. Interromperla invece, significa assumersi la responsabilità impedendo di partecipare a questa Vita, ad un altro Essere identico a NOI.

La Vita E’, non solo era, ma anche sarà per tutti noi, anche per il figlio/a, nella placenta in grembo alla propria madre. Il voler dire, per voler abortire: “è un essere non ancora nato”, “è un feto, non è un essere umano” è fuggire al problema, è aver paura di affrontare la realtà, la quale è molto semplice, nel caso dell’aborto si tratta di sopprimere una Vita, quindi di omicidio.

Perché diciamo questo ? Per diversi motivi che vi esponiamo; sappiamo che un Essere Umano, dal momento del concepimento alla nascita, ha 56 moltiplicazioni cellulari e dalla nascita alla morte ne ha solo 50.

La “nascita” rappresenta quindi e di fatto biologicamente, più della META’ della Vita di ogni essere umano.

E’ chiaro che la vera età biologica si misura diversamente da quella “anagrafica”; infatti utilizzando particolari  apparecchiature Bio elettroniche, si è in grado di definire abbastanza bene l’età biologica di un essere appena nato, il quale può avere in certi casi il corpo biologico cellulare come quello di un vecchio di 90 anni, infatti quel bimbo non vivrà molto; se invece la sua età biologica sarà quella di un bimbo appena nato, vuol dire che godrà buona salute.

Nei capitoli susseguenti dimostriamo anche come tutto ciò che è Vivente è anche Pensante, cioè auto cosciente di Essere. Quando un Essere è concepito, esso E’, ed in quanto VIVENTE, NON può, né DEVE essere soppresso.

Chiamiamo per nome la realtà: desiderereste essere soppressi ? Non crediamo assolutamente che rispondiate si, a questa domanda, ed allora perché voler sopprimere qualcun altro ? La legge dell’Uomo definisce la soppressione premeditata di un altro Essere: Assassinio, Omicidio, Omicidio colposo.

Ogni soppressione di vita ha sempre le sue motivazioni: può essere legittima difesa; può essere colposa (senza premeditazione); può essere premeditata, cioè scelta; anche nel caso dell’aborto possono essere invocate queste 3 motivazioni.

Comunque la decisione se abortire o meno, è e deve essere sempre solo nelle mani del padre e della madre del figlio creato, dal concepimento fino al momento della nascita, in quanto l’essere umano in quello stato, non è ancora partecipe della società umana, egli NON è ancora un soggetto sociale, perciò deve essere considerato parte integrante ed esclusiva della madre e del padre.

Fino al momento della nascita, sono solamente i genitori che possono  decidere sul dare la vita o meno al nascituro; solo essi  hanno deciso inconsapevolmente o consapevolmente di richiamarlo nel nostro mondo, cioè di concepirlo, generarlo, dargli la vita, quindi solo essi hanno il diritto esclusivo di vita e di morte su di lui; pertanto solo ed unicamente essi, possono decidere se abortire o meno il frutto, della loro creazione e la società o lo Stato NON può, né devono intervenire.

Dal momento della nascita, con l’uscita dall’utero materno, l’essere diviene partecipante alla società della quale diviene e quindi solo in quel momento soggetto sociale, di conseguenza anche la società se ne deve prendere carico ed quindi essa ha anche il diritto ed il dovere di tutelarlo per garantire la sua migliore sopravvivenza nella comunità sociale; di conseguenza lo Stato ha la possibilità ed il dovere da quel momento solamente, di condannare fisicamente ogni tipo di uccisione.

Ovviamente nel contesto dell’aborto, la madre ha più voce in capitolo del padre in quanto pur essendo tutti e due i generatori della creatura, è solo la madre che lo porta nel suo seno, pertanto essa deve necessariamente avere più voce in merito, nella decisione eventuale sull’aborto.

Già la legislazione Italiana è impostata in questo senso, (Codice Civile), nel Libro Primo al Titolo 1:

Delle persone fisiche 1-: “La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita “. 

Le leggi sull’aborto di tutte le nazioni del mondo DEVONO essere in linea con questa semplice, naturale e GIUSTA deduzione, senza lasciarsi prendere la mano da estremismi o da false morali da essi derivanti.

La Natura, nostra madre, segna i giusti limiti che gli uomini si devono porre.

Infine i genitori e lo Stato, DEVONO anche giustamente ed assolutamente informare sul sesso i loro figli o cittadini.  Non si tratta di fare “educazione” ma informazione sessuale fin dalla tenera età, per lo Stato fin dalle prime classi elementari e questo per tutti i cittadini, che tutti quanti sono nati attraverso il sesso, al fin di aiutarli nel crescere per diventare autosufficienti prevenendo l’aborto, che va effettuata con l’opportuna contraccezione, sia essa di tipo naturale od innaturale, secondo il detto: “Autosufficienza in tutto, con il minor danno”. Se la famiglia è inadempiente nell’informazione, è lo Stato che la DEVE sostituire.

Abbiamo già parlato dell’apertura dei “Templi della Cultura” ove si dovrà insegnare anche l’informazione (teorica e pratica) sul Sesso, fin dall’età puberale per maschi e femmine, come si effettuava già nell’antichità.

Purtroppo oggi assistiamo nelle scuole, ad una pratica che si contrabbanda per informazione sessuale; in realtà NON si fa informazione sul sesso, ma bensì si effettua informazione sui “genitali”, sull’anatomia degli stessi.

L’informazione sessuale è un’altra cosa: inizia con quella sui genitali, passa per l’insegnamento delle posizioni sessuali dell’atto amoroso della penetrazione del pene nella vagina ed arriva a spiegare i  significati della penetrazione (cioè i perché dell’atto stesso), per condurre infine ai significati Spirituali più profondi e sacri del sesso e della proCreazione, cioè il senso della Natura; più avanti troverete altri particolari su questo argomento che chiariranno questi concetti.

La repressione sessuale fino ad ora insegnata e praticata dalla famiglia, sopra tutto quella di tipo “fanatico/religioso” e dallo Stato permeato da idee derivanti dalla religione, sono la vera “vergogna ed impudicizia”; infatti è questa repressione che ha scatenato nell’uomo moderno la cosiddetta “pornografia”; è perché l’uomo è represso sull’argomento sesso, che egli lo ricerca sempre ma di nascosto, perché lo vive in maniera “sporca” ed esclusivamente trasgressiva.

La famiglia e lo Stato dovrebbero, dopo aver informato sul Sesso i giovani ed i Cittadini, chiarire che l’aborto è: l’uccisione ovvero Omicidio di un Essere Vivente, che ha lo stesso diritto alla vita di coloro che sono “fuori” dalla placenta della madre.

Si pone il problema di come legiferare in materia, ma almeno che “colui” che amministra la Giustizia, lo Stato, sia chiaro e sempre più aderente alla realtà ed alla Verità, se così non è, quale Giustizia può amministrare ? ......NESSUNA.

Ognuno comunque è sempre libero di fare ciò che crede ed in ciò sta il nostro immenso potere di decisione e di libertà di scelta, che il sistema tenta sempre di togliere o di reprimere; ma impariamo comunque a definire con chiarezza ogni nostra scelta ed ad assumercene TUTTE le responsabilità, senza essere ipocriti, tanto NON si sfugge alla LEGGE della VITA: Chi la fa l’aspetti, che in parole diverse suona così:

“ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, non nel medesimo istante; oppure occhio per occhio, dente per dente; legge di causa ed effetto”.

In merito all’aborto lo Stato dovrebbe modificare la sua posizione e ben definire ciò che è questo atto, ed educare a prevenire l’aborto con una coerente campagna di informazione sul sesso, dato che la famiglia di oggi ha abdicato già da tempo in tal senso; speriamo che la famiglia del futuro riprenda questo legittimo diritto/dovere.

I padri e le madri, sposati, conviventi e non, dovrebbero essere comunque coscienti del fatto che essi sopprimono una parte di Se stessi quando effettuano un aborto.

Dopo che la famiglia o lo Stato avranno informato la coppia o la singola persona che desidera abortire, sul fatto che l’aborto è un omicidio, questi ultimi potranno decidere se persistere nella decisione presa; ma comunque NON dovranno, né potranno essere condannati dalla società o dallo Stato, se essi decideranno di abortire.

Comunque ogni persona che decide di farlo, lo potrà effettuare solamente dopo essere stata bene educata anche sul come prevenire l’aborto e se decide per il sì, dovrà pagare la struttura medico/sanitaria (pubblica o privata) che ha effettuato l’aborto.

La libertà di scelta anche su questo argomento è il “diritto divino” che diviene un dovere/diritto umano; quindi volere e sapere scegliere (non importa quale strada si sceglie) è fondamentale per la propria evoluzione Spirituale, anche perché ogni prova è matrice di possibilità e dovere di scelta, quindi è un “male” relativo (è un bene potenziale) che porta al bene, la conoscenza.

Solo con le procedure sociali sopra elencate, la persona comprenderà veramente cosa significa togliere un essere dalla Vita per la propria stupidità o disinformazione oppure per libera scelta, salvo i casi particolari come lo stupro; per le persone meno abbienti (se non possono pagare l'aborto), esse dovranno lavorare gratuitamente per un periodo concordato, per risarcire la struttura che li ha aiutati.

NON è giusto ed è anzi diseducativo, che si aiutino “gratuitamente” anche per l’aborto, attraverso organismi statali, l’INPS (Ist. Naz. Previdenza Sociale) coloro che sbagliano Etica, essi vanno in primis informati sul problema. Non è giusto che attraverso le tasse, coloro che non sono in accordo con tale NON etica, “paghino” gli errori, le stupidità o le scelte altrui.

Lo Stato DEVE stipulare convenzioni o assumere degli operatori sanitari occorrenti per il buon funzionamento di tutti i servizi di medicina e sanità. Devono essere coinvolti anche il Ministero della Sanità e quello della Pubblica Istruzione ed obbligare le TV, Radio, Giornali a fornire spazi a tariffe preferenziali convenzionate, prima per il servizio sociale di Informazione sulla Salute e poi per quella Sanitaria.

Occorre ricordare che lo Stato non può né DEVE assumersi il mantenimento dell’assistenza sanitaria di quei cittadini (anche di quelli non abbienti che hanno l’assistenza sanitaria gratuita) che non vogliono istruirsi sulle regole che mantengono la Perfetta Salute, e che continuano per loro stupidità e di conseguenza per loro scelta, a trasgredire quelle Leggi fondamentali, pensando: ...tanto ci pensa lo Stato !

Questi dovrebbero essere obbligati a pagare le loro cure e contemporaneamente ed obbligatoriamente rieducati alle regole principali sull’Educazione alla Salute, aiutando anche gli altri gratuitamente nell’applicazione pratica di quegli insegnamenti, negli ospedali od in centri appositamente costituiti ed attrezzati.

Ogni trasgressione alle regole della Salute, NON deve essere solo punitiva, perché ci pensa la malattia stessa a punire, ma DEVE essere fonte di Rieducazione della persona.

NON è Giusto che si paghino attraverso l’Inps, medicinali e posti letto in strutture ospedaliere a persone che per DOVERE personale e sociale dovrebbero imparare ad auto gestire la propria Salute, cioè dovrebbero essere responsabili evitando di cadere malati e così evitare di gravare finanziariamente sulla collettività.

Inoltre è fortemente diseducativo pagare la “malattia” ad una persona che non si è educata alla salute, questa persona non tenderà mai ad auto gestirsi nell’ambito della Salute, ella penserà che: “tanto lo stato paga le mie stupidità ed i miei vizi, nel mangiare, nel fumare, nel bere, così potrò gestirmi come mi pare e senza nessuna etica”. Non è neanche giusto partecipare, con il pagamento delle tasse all’Inps, allo sperpero finanziario che si effettua in materia di Sanità.

Per colui che paga le tasse all’Inps e si mantiene in buona Salute, è offensivo che si sprechi anche il suo denaro, che si spenda denaro pubblico per ingrassare le industrie farmaceutiche che vendono farmaci tossici; finanziare certe strutture mediche per fare ricerca sulle malattie che sono invece indotte da vaccini e farmaci appositamente commercializzati per creare il mercato dei malati e quello della ricerca fasulla; foraggiare con tangenti certi individui che possono decidere se commercializzare o meno certi farmaci o vaccini; acquistare certe apparecchiature medicali, che poi alle volte non verranno neanche utilizzate per i malati, come purtroppo avviene spesso oggigiorno.

Spendiamo saggiamente le nostre tasse attraverso una Sana e Vera Prevenzione che è solamente l’INFORMAZIONE sulla SALUTE secondo i princìpi della Autogestione attraverso la Medicina Biologica che non è basata sulla “repressione farmacologica della malattia”.

Solo così avremo vera Prevenzione. Certo è molto più semplice strumentalizzare la terapia per i propri fini siano essi speculativi o “religiosi”, magari per dei “principi” di comodo.

Le malattie come abbiamo già più volte affermato, sono la conseguenza dei conflitti Spirituali (vedi cap. 7 nel 2° vol.) che “scendono dal cielo dello Spirito” nella ”terra fisiologica” e quando trovano il terreno adatto (vedi vol. 1, cap. 3, voce Bio elettronica), proliferano generando il corpo del conflitto, la malattia, ovvero l’azione del male, cioè dell’ignoranza. Ciò significa che ogni conflitto irrisolto quindi, tende a scendere nel corpo fisico ed a fissarsi nell’organo bersaglio collegato all’archetipo conflittuale.

Gli errori Spirituali fanno compiere al soggetto azioni sbagliate che alterano SEMPRE l’autoregolazione ormonale ed il potere acido/basico (pH) ossido/riducente (rH) e quello dielettrico (rò) di tessuti e cellule, quindi i processi omeostatici si alterano e anche la Termica corporea, producendo moria della flora batterica intestinale, alterazioni Nutrizionali e quindi intossicazione di tutti i liquidi corporei, il terreno.