Note
biografiche dell'artistaAngelo Romanò,
che trova i suoi natali nel mondo dell'Arte all'inizio
degli anni '80
intraprende
l'impervio cammino dell'intima ricerca di un proprio e
definito senso artistico
con
opere figurative semplici ma pregne di sguardi sul mondo
reale.
La
sua evoluzione percorre l'intricato labirinto delle
sintesi che abbracciano l'intera sfera emotiva,pur non
disdegnando, in alcune opere, un freddo aggancio alla
cruda sfera della razionalità,
che
a volte pare strappare l'interiorità dell'Artista dagli
empirici voli della fantasia pura.
Dopo
una prima fase interlocutoria, in cui l'occhio si espande
attraverso tutte le sfaccettature del "visibile",
ricercando
la realtà più immediata, si può chiaramente rilevare l'avvento
di una seconda fase
ben
più complessa e ramificata, in cui l'Artista Romanò si
trova di fronte ad un empirico sillogismo:
Natura
oppure Architettura?
Forse
ingenuamente tenta l'accostamento di due tipi di "perfezioni"
di antipodica natura,
la
Nascita e la Costruzione; si crea così nel suo intimo un
profondo conflitto ed una dolorosa frattura che,
suo
malgrado, lo scaraventa nel "vuoto artistico"
che lo costringe, suo malgrado, ad affrontare una nuova
fase.
Questa
terza fase comincia quasi in sordina, ma rapidamente
assune proporzioni incontenibili.
L'ossessiva
ricerca dell'Antico... un mondo sconosciuto ai più ma
che stimola nell'anima dell'Artista
l'orgoglio
della riscoperta di scritti dimenticati, della scienza
artistica della calligrafia ormai scomparsa,
soffocata
dal tecnologismo dei nostri giorni.
Le
opere di questo periodo sono caratterizzate da pallidi
cromismi,
da
violenti accostamenti di frammenti di opere perdute nelle
spirali del tempo,
da
caratteriali accenni del puro calcolo matematico.
Sovente
questo calcolo si scontra con la ferma dolcezza di una
piccola sfumatura sovrapposta
su
un pallido velo tendente ad evidenziare timidamente un
chiaro-scuro medievalesco
che
tenta di fondersi con il tutto artistico.
Le
Opere ultime si sono impreziosite con effetti di rilievo,
come
se la pressione applicata al supporto potesse tradursi in
un grido di incredulità
scagliato
contro l'indifferenza nei confronti di tecniche
dimenticate.
La
ricerca di simbologie quasi esoteriche denota un animo
profondo anche se contrastato,
che
arricchiscono tutte le opere di un'aura quasi mistica,
fiera sorella di un'Arte ricercata e voluta.
Giuseppe Oddonetto
Esposizioni
personali
1991.Palazzo
Rusconi, Castano Primo (Mi)
1998.Saletta Conte Turati, Busto Arsizio (Varese)
2000.libreria
La Memoria del Mondo, Magenta
Esposizioni
collettive
1983.Rassegna
Giovani Incisori, Galleria d'arte Arona. Arona (Novara)
1989.Arte
Vigevano.Castello Sforzesco ex Cavallerizze.Vigevano (Mi)
1993.Centre
Jean Hardouin. Montgeron (Francia)
1995.Centro
Culturale Cesare Pavese S. Stefano Belbo (Cuneo)
1995."Ex
Voto".Galleria Acquifante.Busto Arsizio (Varese)
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