Il colore
ti suscita
vibrazioni
nel cuore:
sei tu


per il progetto Segni e Suoni
mostra pittorica di


Stefania Sammartino

Verso il 2000 - Tela ad olio            
   

Da martedì 9 a venerdì 19 novembre 1999

 

Presentazione di Andrea Ivan Ballocchi

Biografia artistica

 
 
 
 
 
 
Biografia artistica
 
Stefania Sammartino nasce nel 1974 a Magenta, dove vive e lavora.
 
Dopo una formazione umanistica si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Brera, a Milano, dove la passione pittorica prende forma e matura sotto la guida dei maestri Da Lozzo e Addamiano.
 
Allieva di Gamal Gad Meleka, pittore di fama internazionale, è approdata ad uno stile pittorico naturalistico e simbolico che si manifesta attraverso una sperimentale tecnica a spatola, divenuta la "firma" personale dell'artista.
 
 
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Presentazione (di Andrea Ivan Ballocchi)
 
"Il quadro è lo spazio vissuto in cui io sono presente all'interno, nell'ombra, ad osservare la luce e lo spettatore". Così Stefania Sammartino delinea la sua pittura.
 
Quadri densi di materia, dove i colori vengono plasmati e obbediscono all'artista attraverso il 'flauto magico' della sua spatola da 'muratore', uno strumento rozzo, quasi primitivo, che riesce, nelle abili mani della pittrice, a divenire strumento adatto a materializzare i suoi pensieri.
 
Il nuovo indirizzo dell'artista è orientato prevalentemente allo studio della natura. Una natura ritratta mediante una tecnica uniforme, osservata e manifestata nelle sue infinite sfacettature.
Stefania ha una visione 'fotografica', che utilizza per immortalare i paesaggi che vengono poi stesi di getto.
 
Un esempio? La prospettiva grandangolare di Alberi, dove le cime dei pioppi si curvano per essere racchiuse partecipando alla coralità selvaggia del dipinto. Oppure il taglio ravvicinato di Ginestre, dove il punto di vista è dal basso verso l'alto, confuso nelle fronde dei fiori mossi dal vento. In Montella, la pittrice 'impressiona' la tela con una vista del bosco a lei caro, quello montano, dove i ricordi d'infanzia si compongono nei caldi riflessi materici propri dell'autunno.
 
Il colore, autentico protagonista nei quadri di Stefania, diviene strumento per visualizzare il tempo o simbolizzare atmosfere e dimensioni. Questo è l'esempio fornito da Oltre il Duemila, dove la figura trasfigurata del tempo passato si poggia ad osservare il futuro. Un futuro dai colori freddi, al neon, stesi sulla tela in maniera rigorosamente orizzontale o verticale, che prefigurano una metropoli hi-tech. Mentre l'anziana sagoma del tempo remoto vive in una dimensione fatta di colori caldi, terrei, che trasmettono una sensazione di conosciuto.
Infine, ne L'attesa, lo spazio plumbeo e geometrico del portale proietta lo spettatore verso un punto di fuga luminoso, ignoto ma rassicurante, che induce a pensare ad una dimensione sovrannaturale.
 
 
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