La saga dei 21mm non retrofocus :

Leica M , una madre per tutti

 

 

   

 

  Dalla fine anni '50 è stato un fiorire di obiettivi non retrofocus da 90° , la cui epopea ha terminato la sua spinta inerziale ben entro l'era delle reflex , che li adottarono per supplire alla temporanea difficoltà di calcolo di equivalenti obiettivi retrofocali adatti alla visione reflex.

     Così la Zeiss adattò l'immortale 21/4,5 Biogon della Contax in montatura Contarex, la Nippon Kogaku passò il Nikkor-o 2,1cm f/4 della telemetro Nikon S nel corredo della neonata Nikon F , esempi seguiti da Canon col 19/3,5 , da Minolta con un 21/4 , da Yashica con un 21/3,4 , da Leitz col 21/3,4 Super-Angulon di derivazione M , etc. ; tutti quanti erano caratterizzati da una montatura fortemente rientrante, una vera e propria propaggine (sounds weird ) dentro al corpo macchina : questi obiettivi , infatti, hanno uno schema normale e l'ultima lente arriva a baciare la pellicola, tipicamente 8-12mm di spazio libero... si rendeva quindi necessario sollevare lo specchio ed impiegare un mirino ed un esposimetro esterno.

     Spenta da decenni l'eco di questi ibridi pionieristici, che vantaggio possiamo ancora trarre da tali vestigia ? Gli schemi ottici di questi obiettivi, ad onta dell'anzianità , proprio in virtù della loro struttura semi-simmetrica vantano contrasto elevato , risoluzione uniforme , astigmatismo ridotto e distorsione negligibile ( a  fronte di una vignettatura un po' più elevata ) ; con le emulsioni attuali - caratterizzate da nitidezza e brillantezza entusiasmanti - possono ancora fornire risultati sbalorditivi ; risulta quindi interessante rimetterli in servizio attivo, qualora possiamo recuperarne uno.

    Tuttavia l'impiego su una vetusta reflex d'epoca con mirino esterno è poco invitante : meglio sfruttare l'ampio tiraggio delle montatura , tipico delle reflex, e adattarli su una Leica M la quale - col suo tiraggio di appena 27,8mm - lascia tolleranza abbondante per ricavare un raccordo.

     Io mi sono concentrato sullo Zeiss Biogon 21mm f/4,5 e sul Nikkor-0 2,1 cm f/4 , se vogliamo uno scontro di titani così come di geni dell'ottica, Ludwig Bertele da un lato e Zenzji Wakimoto dall'altro, che realizzò il Nikkor nel 1958 ispirandosi al Biogon nato quattro anni prima, nel 1954 ; entrambi gli obiettivi  - vignettatura a parte ( fisiologica del resto ) - hanno ottime qualità di resa sul campo .

     Per montare il Biogon 21/4,5 in attacco Contarex sulla Leica M ho realizzato un adattatore artigianale realizzato dal pieno da un tubo di alluminio , che reca da un lato la baionetta del corpo macchina C-rex e dall'altra la baionetta maschio Leica M , le cui battute sono distanziate della differenza esatta di tiraggio fra i due sistemi ; l'anello fu realizzato ad inizi anni '90 da un artigiano bolognese, Mario Tartarini ; montandolo su M6 si ottiene un'accoppiata agile di stampo retrò (vedi foto) ; avendo l'accortezza di togliere il piccolo paraluce in plastica che protegge la lente posteriore (vincolato da una semplice , piccola vite ) si riesce addirittura ad avere l'esposizione TTL su Leica M6 e successive , davvero un lusso con un grandangolo simmetrico ; la messa a fuoco è a stima su scala metrica (nessun problema con un 21mm di focale) e l'inquadratura avviene tramite il mirino Zeiss esterno applicato alla slitta ISO , o ancora meglio con il corrispondente mirino Leica, più corretto.

     Simmetricamente, per applicare il Nikkor-0 2,1 cm f/4 alla Leica M mi sono avvalso dell'anello adattatore Nikon F - Leica M prodotto a suo tempo dall'artigiano milanese Massimo Benatti ( anello tipo V125 ) ; in questo caso la lettura TTL è preclusa (troppo arretrato il gruppo ottico ) ed occorre avvalersi di un esposimetro esterno ; identiche procedure come per lo Zeiss riguardo al mirino e alla messa a fuoco.

     Preciso che tali obiettivi sono piuttosto rari ( 4.000 pezzi prodotti il Biogon 21 Contarex dal 1958 al 1962  e 7.063 pezzi il Nikkor, dal 1959 al 1967 ) e li ho adattati su M per maggiore comodità operativa i quanto già li possedevo ; per chi cercasse una alternativa economica al classico 21mm Leica , accettando le ovvie limitazioni di resa , può dirottare sul Russar 20/5,6 con apposito mirino , da utilizzare tramite l'anello vite 39x1 - Leica M (eventualmente anche Voigtlander-Cosina, costa meno).

                                                                                                     ( MARCO CAVINA )