NIKON SERVO-EE  DS-1 , DS-2 , DS-12 :

L' AE a priorità di tempi a funzionamento meccanico

 

 

Nikon DS-12 e DS-1  , rispettivamente per Nikon F2 AS DP-12 e Nikon F2 S DP-2

 

 

I curiosi e misconosciuti accessori anni '70 dei quali stiamo per disquisire potranno fare sorridere in un'epoca nella quale l'elettronica applicata su vasta scala a basso costo permette piccoli miracoli quotidiani, ormai dati per scontati , ma non è così , c'è un background diciamo filosofico che li rende molto significativi.

I servomotori EE  Nikon DS-1 , DS-2 e DS-12 vengono concepiti e prodotti dalla Nippon Kogaku rispettivamente nel 1972 , 1975 e 1977 e sono destinati alle coeve Nikon F2S , Nikon F2SB e Nikon F2AS  : in pratica si tratta di accessori che trasformano la Nikon F2 , splendida fotocamera meccanica e solo manuale, in un apparecchio automatico a priorità di tempi , e quì stanno i risvolti filosofici di cui sopra : si tratta del canto del cigno della meccanica, l'ultimo estremo tentativo di non arrendersi all'evidenza, di perseguire con i consueti artifizi di splendida meccanica fine quello che ormai l'elettronica forniva con un semplice integrato a costo irrisorio .

Questi servo EE si applicavano alla filettatura presente nella presa PC per il flash , sul lato destro del corpo macchina, e si stabilizzavano grazie ad una forchetta che scivolava sotto il manettino di riavvolgimento ; appositi contatti si interfacciavano al mirino Photomic dedicato ( Photomic DP-2 con il DS-1  , DP-3 con il DS-2  e DP-12 con il DS-12 ) per ricevere le adeguate indicazioni esposimetriche.

In pratica , una volta acceso, lo strumento riceveva dal Photomic le indicazioni esposimetriche , e ruotava meccanicamante la ghiera del diaframma (tramite un  motore alimentato a batteria ) finchè l'esposizione collimava ; a quel punto il Photomic informava il DS EE della corretta esposizione ed il motore si fermava ; un apposita ghiera con pulsante coassiale permetteva un azionamento singolo (premendo il pulsante) o continuo (premendo il pulsante e ruotando la ghiera in senso orario per bloccarlo ) , una rotazione in senso antiorario della ghiera attivava invece un test della batteria grazie ad una piccola lampada rice grain gialla posta sopra al DS.

L'accoppiamento con l'obiettivo era macchinoso e prevedeva un protocollo di operazioni da non dimenticare ; al montaggio, una ghiera metallica si collocava attorno al bocchettone del corpo macchina ; tale ghiera conteneva anche il sistema di interfaccia al diaframma che era sostanzialmente diverso fra DS-1 / DS-2  e l'ultimo modello DS-12 : infatti i primi due erano destinati ad apparecchi pre-Ai dove l'accoppiamento al diaframma avveniva tramite la mitica forcella, ed anche il servo EE utilizzava la forcella come presa di forza ; occorreva posizionare il diaframma su f/5,6  , ruotare a fondo corsa in senso orario una camma a forma di culla sul DS ed infine montare l'obiettivo ; in questo modo la forcella finiva nell'abbraccio di questa "culla" sul DS, che era comandata direttamente dal motore .

la culla che riceve la forcella degli obiettivi F e che comanda il diaframma su DS-1 e DS-2

 

 Sull'ultimo DS-12 , invece, le cose cambiano : è destinato alla Mitica F2AS che dispone di accoppiamento Ai, ed anche se la forcella è presente anche in questi obiettivi, Nikon non garantendone in eterno il montaggio sugli obiettivi futuri ha preferito dotare la ghiera del diaframma dei nuovi Ai di una piccola presa di forza sporgente che si interfaccia ad una camma sulla ghiera coassiale al bocchettone obiettivi ; occorreva chiudere completamente il diaframma dell'ottica, spingere verso l'alto a fondo corsa la camma del DS e montare il tutto: in questo modo perno e camma si interfacciano.

la minuscola camma del DS-12 che riceve il pernino presente su tutti gli obiettivi Nikon dal 1977 in poi

 

Ulteriore complicazione per il DS-12 : montandolo sulla F2AS occorre prima sollevare il pernino Ai che scende dal Photomic DP-12 , poi montare il DS-12 ed infine fare discendere di nuovo il perno di accoppiamento Ai dal mirino tramite l'apposita levetta di sblocco ; in caso contrario il perno Ai impedirebbe fisicamente il montaggio.

Le unità DS erano alimentate da una batteria ricaricabile al NiCD da 3,6V e 400 mAh prodotta dalla Yuasa giapponese e denominata DN-1 ; tale batteria era costituita da tre pastiglie NiCD da 1,2V montate a pacchetto , ed era possibile ricaricarla col caricabatterie rapido Nikon DH-1 , accessorio di pregevole fattura e grosse dimensioni ; oggi è ancora possibile reperire batterie equivalenti presso grossi distributori di materiale elettrico-elettronico

la batteria originale Yuasa da 3,6v 400 mAh e le equivalenti che ho trovato in tempi moderni

 

Altre piccole differenze di contorno fra i 3 servomotori riguardano la presa sincro-flash (non dimentichiamo che il montaggio dell'accessorio avviene proprio occupando i contatti necessari) , assente nel primitivo DS-1 e riportata come presa PC nei successivi DS-2 e DS-12.

l'orgoglio del mio corredo Nikon d'antàn : Nikon F2AS  + motore MD-1 + servo DS 12 ; Nikon F2S + servo DS-1

 

Le aperture gestibili dal sistema sono f/1,2 - 16 ; l'apparecchio in azione emette un curioso ronzio meccanico, legato al motore elettrico che aziona la ghiera tramite ingranaggi ed una cremagliera ; naturalmente fa sorridere la rudimentalità del principio, ma conferma la validità del concetto di fotocamera-sistema varato dalla Nippon Kogaku : grazie alla totale intercambiabilità delle parti è possibile applicare upgrading in corsa, fino a questa estrema evoluzione, nata più per fotografie a distanza in appostamento tramite telecomandi che per la foto d'azione ; è tuttavia comodo e divertente utilizzare i DS ad impulso singolo, velocizzano realmente la regolazione dell'esposizione : si centra la parte importante da misurare, si seleziona il tempo desiderato, un colpo di pulsante ed il diaframma necessario è già impostato.

Possiamo considerare il complesso di cui alla foto sotto il culmine della meccanica, il punto massimo cui l'operatività di sistema si è spinta negando il facile ricorso all'elettronica selvaggia ; oggi resta il piacere della precisione, del gusto raffinato per un montaggio quasi da orologeria, per una filosofia di costruzione che è stata abbandonata per facili profitti, ma che ha lasciato rimpianti , come l'amatore crea facilmente un distinguo fra un cronometro meccanico ed un orologio al quarzo di poche pretese.

                                                                                                                       (MARCO CAVINA)

PANZERKAMERA : ecco come venivano ribattezzate - a ragione - dai reporter le Nikon F2 completamente bardate con questi accessori ; ecco gli apparecchi in versione operativa con un appropriato obiettivo coevo. Ritengo che la configurazione a sinistra , Nikon F2AS + motore MD-1 + portabatterie MB-2 + servo EE DS-12 + obiettivo Noct-Nikkor 58/1,2 rappresenti l'apice della produzione meccanica Nippon Kogaku prima delle inevitabili scelte di compromesso; non mi priverei di questi gioielli per tutto l'oro del mondo.