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Falerna diventa multiculturale
Da il Quotidiano del 21/8/2004
Tanti i turisti che si fermano alle caratteristiche bancarelle del mercatino multietnico
Falerna d’estate:
sole, spiagge, lungomare e non solo... Ciò che contribuisce a dare colore alla
passeggiata falernese è, infatti, il piccolo centro multiculturale che ogni
sera
accende in turisti e non il gusto di comprare
etnico: quasi adiacente alla lunga isola pedonale che costeggia il mare
falernese esplode, fra colori e profumi orientali, il mercatino multietnico
centro propulsore di un commercio che ha diffuso nuove tendenze nella nostra
tradizionale idea di fare shopping.
Aperto.a tutti, e concreta espressione di un gemellaggio municipale, il vivo
spazio multiculturale di Falerna ripropone, in dimensioni misurate, una realtà
che si è da tempo diffusa nelle piazze più importanti d’Italia: a Roma, infatti,
sono oltre un centinaio i siti multiculturali già individuati. Cina, Marocco,
India: che cosa vuoi dire comprare etnico e perché piace?
Ai non pochi frequentatori del mercatino multietnico stuzzica l’idea di poter
tranquillamente osservare sul banco la colorata mercanzia, scegliere tra una
vasta gamma di novità etniche, le uniche in grado di rompere la vista e rivista
monotonia dei prodotti in serie tradizionalmente esposti nei grandi
magazzini e che costringo- no le nostre
passeggiate estive per le afose vie delle città.
Si riscopre insomma il fascino di comprare all’aperto, respirando le suggestive
atmosfere di altre terre, sposandone felicemente gli usi ma soprattutto i
costumi: grande successo riscontrano fra gli avventori dell’etnico le statue
scolpite e lavorate in legno molte delle quali riproducono icone e simboli
d’altri tempi destinati, oggi, ad arredare le nostre moderne case: “ogni anno-
confessa una signora, habituè del mercatino multietnico- compro e porto a casa
un po’ d’orientale, un tocco in più per arredare qualche angolo di casa in modo
originale e diverso; statue, maschere, anfore, drappi e tessuti hanno sempre
attirato la mia attenzione, mi piace venire qui anche solo per passeggiare
curiosando”.
Insomma ci sarebbe da scoprire tutto l’Oriente e l’Africa più nera a prezzi
tutto sommato considerati accessibili “il
gusto sta anche nell’intrigo commerciale di poter trattare- confida un ragazzo
che vuole regalare un trasparente parso alla sua bella compagna scalando di
qualche euro dal prezzo “imposto”
-
non che i prezzi siano eccessivi ma se ci si viene
incontro!”
Ma tra I fascini suggestivi della preziosa mercanzia d’oriente si aggira anche
una nota di colore nostrano, il visitatore italiano che non rinuncia alla
convenzionalità: “preferisco comprare nei negozi, per me sono garanzia di
qualità, il prezzo è quello e non si perde tempo, vengo al mercatino
multietinico per il piacere di fare una passeggiata, do un’occhiata ma poi
compro in negozio.. mi piace essere assistito negli acquisti”.
Chi invece si lascia catturare dal multietnico è generalmente colui che apprezza
l’artigianalità e l’originalità dei manufatti tipici delle terre d’oriente:
“tutto fatto a mano” assicurano i commercianti; sandali indiani, sculture
senegalesi, alta tecnologia cinese: più di ogni altra cosa sorprende riscoprire
come siano state soprattutto le mode la passerella privilegiata che ha unito le
culture orientali con quelle occidentali”
Mariagiovanna Saladino