THE MERSEY SECT

Intervista in "The Cave" (Radio R.P.M.), 6/3/98

Le note di "Alfa Romeo Giulietta" dei Link Quartet introducono negli studi di R.P.M. e nell'aere milanese Gianluca e Francesco, rispettivamente batteria e voce dei Mersey Sect, pronti per una chiacchierata in diretta con Little Twister e The Mod Doctor.
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Little Twister: E' un pezzo che non c'entra niente con quello che suonate…
Gianluca e Francesco (all'unisono): No, va bene lo stesso, è un bel pezzo…
L.T.:…perché voi siete un gruppo...
F.:…un gruppo...
L.T.:...che suona cosa...
F.:…che suona il beat anni '60, anzi per certi versi il pre-beat degli anni '60, il Merseybeat, che veniva suonato nelle cantine di Liverpool nel nord dell'Inghilterra nei primi anni sessanta, quando i Beatles non i erano i BEATLES come li conosciamo adesso. C'era tutta una selva di gruppi e di atmosfere particolari che poi più avanti negli anni '60 diedero forma ed esistenza a quello che è stato poi più propriamente definito il beat.
L.T.: Sei stato chiarissimo!
F.: Spero, perché non mi sono capito! Comunque il nostro gruppo si chiama the Mersey Sect ed è quello che siamo venuti qui a propagandare...graziosamente con voi...(ndr: voce e tono da entertainer professionista, che poi sono la sua voce ed il suo tono!). In totale siamo in cinque, formazione classica: due chitarre, basso e batteria, più due cori a sostegno della mia misera voce. Abbiamo iniziato da poco a fare concerti dopo un lungo periodo di prove; stiamo iniziando a capirci sempre di più sul palco ed a rendere il live set qualcosa di simpatico.

Tanto per far capire cosa sia il Merseybeat parte "Lies" di Johnny Sandon e The Remo Four, un pezzo che i Mersey Sect propongono spesso dal vivo.

Mod Doctor: Come è nato il gruppo? Chi sono i primi-movers?
G.: Io e Claudio, il bassista, abbiamo deciso di intraprendere questo avventura. Io avevo sempre in mente di mettere su un gruppo che suonasse questa musica. Ero già stato in un gruppo che faceva musica anni sessanta demenziale, suonavamo twist demenziale (ndr: scopriremo poi che il gruppo in questione erano i Gente da Spiaggia & The Holidays) e questa idea era stata un po' cassata. Quando il gruppo si è sfasciato completamente, io ed il bassista ci siamo messi a cercare le persone adatte per portare avanti questa idea, e le persone adatte sono arrivate: prima Dominic poi Francesco e così, recuperato anche il chitarrista ritmico del gruppo in cui suonavamo, il progetto è partito.

A sottolineare l'alternanza di sfrenati r'n'r/r&b e ballate nel primo beat inglese, trasmettiamo "Every Little Once In A While" degli Shakeouts, band legata la giro di Joe Meek. Segue "You Better Move On" in una versione suonata dagli stessi Mersey Sect in un locale milanese, il BinarioZero. Tra le tante cover di questo brano, Francesco ricorda quella degli Hollies, un suo gruppo culto. Come avete capito, Liverpool per i Mersey Sect è solo la base di partenza per un viaggio nel primo beat inglese, un genere che attualmente pochi suonano (vengono citati in trasmissione i grandissimi Kaisers, mentre colpevolmente mi scordo dei giovanissimi King Normals da Folkestone) e che potrebbe costituire un ponte tra le scene legati ai 50s ed ai 60s (un po' come i Cosmics con il loro Las Vegas Grind/Strummin' Mental style).

L.T.: Per quanto riguarda le esperienze pre-Mersey Sect, ricordiamo che Dominic ha suonato per un breve periodo nei Crashmen mentre tu Francesco...
F.: C'è da dire una cosa a proposito di Dom, è lui che ha preso le redini del gruppo, anche per il suo background più vicino a questo genere di musica, pure localmente visto che lui c'è nato e vissuto in Inghilterra. E' quello che propone i brani, soprattutto all'inizio si è sforzato più di tutti per rendere fattiva la situazione. E' una pedina importante, come tutti noi, nell'economia del gruppo. Io personalmente avevo un gruppo in Sicilia, prima di trasferirmi qui a Milano,che si chiamava François e le Coccinelle. Avevamo preso il nome dal pezzo di Ghigo, il mitico rocker di Milano, uno dei first rockers milanesi. In Sicilia eravamo molto conosciuti, abbiamo suonato in molto situazioni, a Roma, in Liguria...Anche nell'ambito di "Tempi Beat", la rassegna organizzata al Blues House dal sedicente Comitato 66 alias Bob Scotti, c'è stato un bell'incontro (5 marzo): i Mersey Sect hanno suonato con Ghigo e i Goghi e ci siamo divertiti molto…

Zac, gli ascoltatori si beccano pure "Coccinella" nella versione François e le Coccinelle, una chicca dal loro 45.

F.: Quella sera noi abbiamo proposto "Coccinella" e "Banana" (un altro pezzo di Ghigo) e Ghigo sul palco ha improvvisato di nuovo questa "Coccinella" e l'ha fatto alla grande!

Segue un lungo excursus su Ghigo, di cui Francesco/François è un grande fan, e la sua carriera, inframezzata da "I Got A Woman" dei Black Knights e "Watcha Say" dei Kaisers.

M.D.: Vi piacciono i Kaisers?
G.: Certamente Sono ottimi musicalmente. Ho il loro secondo disco. Sono molto preparati, filologici. Propongono la musica in modo molto simile ai gruppi originali.
L.T.: Progetti futuri...dischi...scriverete pezzi vostri?
G.: Per ora soprattutto concerti per rendere ben oliato il live act, in ogni esibizione tendiamo ad inserire sempre 2/3 pezzi nuovi...

François invece scuote la testa ridendo e viene chiamato in causa.

F.: Io non è che nicchio e tentenno. Brani originali ci sono. Io stesso ho in cassetto dei pezzi beat che facevo col mio vecchio gruppo che prima o poi tirerò fuori. Per quanto riguarda il discorso dischi, è tutto da vedere; per fare dei dischi ci vuole un pubblico che li recepisca, penso non sia una cosa da fare per puro piacere personale. L'obiettivo principale per ora sono i concerti: veniteci a vedere perché ci darà/vi farà piacere!!! I Mersey Sect sono con voi!!! E ho detto la mia stronzata quotidiana!!!

Pertanto "That's My Plan" dei Beat Boys e poi, dal demo live dei Mersey Sect, "Dance Baby Dance", un vecchio pezzo del '64 di Chick Graham & The Coasters.

M.D.: A proposito di concerti, il Merseybeat, e più in generale il primo beat inglese con il suo alternarsi di pezzi veloci e ballate, sempre molto orecchiabili, mi sembra una proposta che possa incontrare anche il favore di un pubblico non esperto, che magari non conosce i singoli brani ma è in cerca solo di una serata divertente.
G.: Devo darti ragione. Dei conoscenti che sono venuti a vederci senza essere appassionati di beat hanno avuto la stessa impressione...il pubblico, esperto o meno, finora ha sempre risposto bene ai nostri concerti.
F.: Il rock & roll è sinonimo di star bene insieme, in modo semplice, easy, senza chiedersi troppo. Il discorso di andare in un club, birreria, locale dove suoniamo e trovare un genere che non si è mai ascoltato non è poi tanto verso visto che sono 40 anni che il rock & roll imperversa per il mondo ed ormai è dentro di noi, se non come singole canzoni, almeno come suono. E poi c'è un discorso che vale per qualsiasi tipo di musica: le canzoni possono non essere conosciute ma se sono fatte con piacere, quel piacere che noi proviamo nel suonarle, ecco...questo piacere viene sicuramente trasmesso al pubblico.

E con questo saggissime parole di quell'animale da palcoscenico (più animale o più palcoscenico? A voi la risposta!) di François finisce, accompagnato da "Bad Boy" tratta da un loro demo in studio, l'intervista di Mersey Sect.

Little Twister/The Mod Doctor
 
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