MESSINA FOOTBALL CLUB 1908: 3a ed. Whitaker Challenge Cup

Presidente: Sanderson William Robert

Formazione Tipo:

Allenatore: Huleatt Charles Bousfield

Mills - Ciaccio - Zaccone - Salomone - Brown - Gregorio R. - Skinner - Cannistraci M. - Hulleatt - Wood - Cannistraci A.

Altri giocatori: Arena A. - Arena F. - Ferrario - Gismondo - Gregorio S. - Kociol - Marullo - Mollica - Oates I -  Oates II - Salvadore - Smith - Stagno.

Sede Sociale:  
Campo di Gioco: San Raineri

La rosa dei giocatori

Cognome

Nome

Pres.

Reti

Ruolo

Luogo di nascita

Data di nascita

Provenienza
Arena A.       Messina   Messina
Arena F.       Messina   Messina
Brown Harold George     Half-back (Inghilterra)   Messina
Cannistraci Abele     Forward Messina 05.08.887 Messina
Cannistraci Mario     Forward Messina   Messina
Ciaccio F.     Full-back Messina   Messina
Ferrario Artemio     Half-back Messina   Messina
Gismondo Giuseppe     Full-back Messina   Messina
Gregorio Rosario     Half-back Messina   Messina
Gregorio Stellario     Forward Messina   Messina
Huleatt Charles Bousfield     Forward Folkestone (Ing)   Messina
Kociol Ernesto           Messina
Marullo Domenico       Messina   Messina
Mills Charles     Goal-keeper (Inghilterra)    
Mollica         Messina   Messina
Oates I Walter     Forward (Inghilterra)   Messina
Oates II Herbert      Forward (Inghilterra)   Messina
Salomone       Half-back Messina   Messina
Salvadore         Messina   Messina
Skinner William B.     Forward (Inghilterra)   Messina
Smith I.     Goal-keeper (Inghilterra)   Messina
Stagno Enrico       Messina   Messina
Wood Frank     Forward (Inghilterra)    
Zaccone Alfredo     Full-back Messina   Messina

Le partite del Messina nella coppa Whitaker

Risultato

Data

F.C. Messina F.C. Palermo 0-3 15.02.1908
Palermo vincitore della 3a edizione della Whitaker Challenge Cup

Le partite amichevoli del Messina

Risultato

Data

F.C. Messina F.C. Palermo 3-0 20.12.1908

Terremoto del 1908: stralci degli articoli del Corriere della Sera e della Gazzetta del Popolo.

L'ultima partita tra il Messina e il Palermo per la Challange Cup Whitaker veniva giocata sabato 15 febbraio 1908, alle ore 15,30 nello spiazzale di San Raineri, così riportato dalla Gazzetta di Messina del 14-15 febbraio 1908. Alla partita assistevano molti spettatori: infatti, "quantunque il tempo fosse molto contrario (spirava un forte vento di tramontana), lo spiazzale era gremito di numeroso pubblico" e tra quanti assistevano all'incontro "si notava anche un gruppo di gentili signore palermitane".

La Gazzetta del 15-16 febbraio 1908 riportava: questa volta il Palermo vinse la partita e la coppa in palio con un risultato molto lusinghiero: "La vittoria arrise ai palermitani, riportando costoro tre goals contro zero". Alla fine dell'incontro "i soccombenti offrirono la sera ai vincitori un banchetto al Caffé Nuovo e vi regnarono la massima cordialità e buon umore". 

La squadra messinese era formata da W. Skinner, M. Cannistraci, C.B. Huleatt (capitano), Wood, A. Cannistraci, Salomone, Brown, Gregorio, A. Zaccone, F. Ciaccio, Mills.

Messina-Palermo 0-3

Messina

Palermo
Mills Sergio
Ciaccio  Colombo V.
Zaccone Corrao
Salomone Barbera
Brown Colombo C.
Gregorio R. Vitale
Skinner Maggiacomo
Cannistraci M. Schimicci
Hulleatt Tizle
Wood Bonanno
Cannistraci A. Di Benedetto

Marcatori: ? - ? - ?

Arbitro: 

Altre fonti riportano una vittoria del Palermo per 3-1 ed altre ancora per 2-1.

Il 29 novembre 1908 la seconda squadra del Messina perse 4-0 contro la Regia Nave Piemonte.

Il 20 dicembre 1908 il Messina sconfisse il Palermo (rinforzato dai nazionali svizzeri Titzle e White e da l'inglese Lencher) per 3-0 in un derby giocato all'ultimo sangue.

Messina-Palermo 3-0 in amichevole

Messina

Palermo
 
   
  White
   
   
   
   
  Lencher
  Titzle
   
   

Marcatori: ? - ? - ?

Arbitro: 

Purtroppo il terrificante terremoto del 28 dicembre 1908 (tra le vittime Walter Oates ed altri 7 giocatori della prima squadra) pose fine ad una squadra stellare che aveva acquisito un perfetto schema di gioco ed era diventata quasi imbattibile; infatti i marinai degli equipaggi inglesi,  che affrontavano in quegli anni il Messina , l'avevano denominata "l'armata invincibile".

Il ricordo di questi campioni (che la sera prima del disastro, in vestito di gala, erano a gustarsi l'Aida di Verdi nel nostro splendido Teatro Vittorio Emanuele) dovrebbe rimanere per sempre scolpito nella memoria dei messinesi. 

Nel disastro persero la vita alcuni protagonisti della storia dei primi anni del Messina F.C., tra questi ricordiamo:

-     - il mercante ed armatore George H. Peirce (artefice, insieme ad altri,  della rinascita economica del 1907) con la moglie e i tre figli;

-     - Walter Oates , che militò dalla prima (18.4.1901) all’ultima partita (20.12.1908) in quell’epico Messina;

-     - Frank John Carter, che disputò col Messina alcune edizioni della Coppa Whitaker:

-     - Il reverendo anglicano Charles Bousfield Huleatt,  socio fondatore e capitano del primo sodalizio, che perì con l’intera famiglia sotto le macerie della propria casa; per recuperare i loro corpi gli uomini dell’incrociatore Lancaster (composto da marinai inglesi 17enni in addestramento) dovettero scavare per 4 giorni fra i resti pericolanti dell’abitazione. 

I     Tra gli scampati alla morte ci fu Edoardo De Maria, spesso impiegato da Adolfo Marangolo come linesman; De Maria fu ritrovato 24 ore dopo, era impazzito dalla paura e per lungo tempo raccontò la sua storia: "Mi mancava il respiro e gridavo: aiuto ! aiuto !, sentivo alcuni rumori e pensavo che fosse il diavolo che veniva a prelevarmi per portarmi all'inferno". De Maria morì nel 1912 a Firenze, per un attacco cardiaco.

 

       Un breve racconto del terremoto del 1908 a Messina:

Tutto è pronto per festeggiare il capodanno 1909.

Mancano soltanto quattro giorni.

E' l'alba del 28 dicembre, un lunedí.

Per le strade la vita tace ancora.

Ieri, domenica, si è andati a letto tardi.

Un tremendo boato.

E' un attimo.

Alle 5 e 21 si ode un boato profondo.

Le case cominciano a ballare e durante la tragica danza, che dura 31 secondi, una coltre di polvere avvolge la città.

Al porto le acque si aprono, il mare si ritira di duecento metri.

In seguito, nello spazio di mezz'ora, quattro colossali ondate si abbattono sulla spianata San Raineri.

Il piroscafo Andrassy, rotti gli ormeggi, è sballottato come un fuscello contro le altre navi alla fonda.

Poi sulla superficie del mare, ricoperta di botti, di casse d'agrumi, di  rottami, piomba il silenzio, un silenzio irreale.

A terra, invece, migliaia di voci umane coprono il fragore dei calcinacci che si  staccano dalle case.

I primi soccorsi.

Ora pioviggina.

Nella città, trasformata in sepolcro, i vivi si aggirano tra le rovine piangendo.

Chi non è impazzito dalla paura porta aiuto ai feriti e scava per liberare i sepolti.

Agli ordini del maggiore Graziani 300 soldati, scampati al crollo delle caserme, prestano i primi soccorsi.

Anche sulle navi, da dove la città appare come un'immensa spianata di  macerie, non c'è tempo per la paura.

Il comandante Cerbino ha dato ordini perché le navi siano trasformate in case e ospedali.

Il capitano di  vascello Ciano è salito a bordo dell'incrociatore Piemonte per sostituire il comandante Passino perito nel disastro con la famiglia.

La torpediniera Spica, agli ordini del tenente di vascello Belleni, salpa verso le coste calabre, da dove fa partire messaggi di soccorso.

Ma anche Reggio è semidistrutta e le comunicazioni sono interrotte.

Si costeggia verso il nord e si deve giungere a Nicotera per potere spedire un dispaccio che tra mille difficoltà arriva a Roma con cinque ore di ritardo.

Il mondo è solidale.

Si fa a gara per portare aiuti ai terremotati.

Il Re si aggira per le strade avvicinato da donne e bambini.

Distribuisce soccorsi, destituisce autorità inette, chiede a Giolitti viveri e acqua, Il pontefice Pio X, che  ha elargito un milione, vorrebbe recarsi tra gli infelici, ma ne è  dissuaso per ragioni politiche dal cardinale segretario di Stato.

La solidarietà non ha confini.

A Washington il presidente Roosevelt chiede al  Congresso 100 mila dollari.

A Londra i denari si raccolgono per le strade.

A Montecarlo gli incassi del casinò vanno ai terremotati.

A Parigi gli chansonnier chiedono offerte cantando nelle piazze.

A Berlino Guglielmo Il dona baracche di legno.

A Madrid il celebre torero « Bombita » Torres dà spettacolo per aiutare i messinesi.

Le zone colpite risorgeranno.

Nei luoghi del disastro si lavora fino all'esaurimento delle forze.

Dopo diciotto giorni, i tre fratelli Minissale sono tratti in salvo dalla loro tomba.

Il governo decide i provvedimenti: 30 milioni subito e 67 ricavati dall'inasprimento delle tasse e dall'aumento delle tariffe ferroviarie.

In piú ci sono da amministrare 15 milioni giunti da tutto il mondo.

Ma saranno necessari altri stanziamenti per far risorgere le zone colpite.

Si discute anche se sia il caso, per motivi di igiene, di radere al suolo quel che resta di Messina e di ricostruirla altrove.

Ma la popolazione insorge.

Un mese piú tardi sono pronte le prime baracche: c'è il quartiere Regina Elena, il quartiere tedesco, il quartiere americano, il quartiere lombardo, a ricordo di chi ha dato i denari  per la ricostruzione della città.

Poi si fanno i bilanci.

Cifre spaventose, quasi 80.000 morti.

 


 

Si ringraziano immensamente:

 

- la Prof. Michela D'Angelo, autrice dei "Mercanti Inglesi in Sicilia"; "Comunità straniere a Messina tra XVIII e XIX secolo" "Una famiglia di mercanti-imprenditori tra Malta e la Sicilia: i Sanderson, in I Whitaker e il capitale inglese in Sicilia tra Ottocento e Novecento ed altre interessantissime opere; 

 

 

- il Dr. Giuseppe Podda, autore della Tesi "Alle origini del calcio a Messina: il Messina Football Club 1901-1908", depositata presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Messina.;