Il Messina non ripete la stagione precedente, comunque con un fenomenale finale di stagione (9 punti nelle ultime 5 partite) riuscirà ad accedere agli spareggi salvezza e poi a  salvarsi.

Nella pausa estiva del '36 si commette l'errore di valutare il 4° posto come un fallimento e la squadra, accusata di aver subito molti goals,  viene smantellata nel settore difensivo e nella mediana: vanno via Picciga al Brescia; Buonocore in serie A all'Ambrosiana-Inter; Conte, Calzolari e Di Gennaro e le riserve Alfio Ferretti, Armando Montalto ed Isidoro Voinich.

Va via anche l'allenatore del quasi miracolo Angelo Mattea,  ad allenare, con poca fortuna,  il Napoli in serie A; il suo posto viene preso dall'ungherese Richard Klug .

Molti giocatori vengono acquistati in Toscana.

Arrivano:

- il portiere Bonamartini dalla squadra Le Signe (il portiere titolare diverrà Miglio, riserva di Picciga nella stagione di grazia);

-  il terzino Del Torto dalla Fiorentina,  in sostituzione di Buonocore;

- il terzino Zanasi dal Forlimpopoli in luogo di Conte: sarà una riserva, il posto da titolare sarà preso da Zamboni;

- il mediano Adolfo Dusi dal Siena che prenderà il posto di Calzolari;

- il mediano Querci che prenderà il posto di Zamboni retrocesso sulla linea dei difensori;

Come riserve vengono acquistati l'attaccante Andreini dall'Anconetana e il mediano Viani I dal Viareggio, mentre ritorna l'attaccante Villotti dal prestito all'Aquila.

Inizia molto male il campionato del Messina: il 13 settembre 1936, dopo 3 anni, una squadra, il Modena, viola per 3-1 il campo di Gazzi.

La squadra si riprende la domenica successiva vincendo 2-1 sempre in casa col Verona ed alla terza giornata ottiene un buon pareggio 1-1 sul campo dello Spezia.

La squadra sembra in ripresa, ma il 4 ottobre deve inchinarsi per 2-0 sul campo del Venezia; rimedia poi in casa 1-0 col Viareggio raggiungendo il centroclassifica.

Quel giorno doveva disputarsi anche Verona-Aquila (rinviata poi al 4 dicembre): durante la trasferta per Verona la comitiva aquilana venne coinvolta, fra Rieti e Contigliano, in un incidente ferroviario che provocò la morte dell'allenatore Attilio Buratti ed il ferimento grave dei giocatori Gravisi, Bon e Martini.

Il campionato dei peloritani segue con 2 sconfitte: a Catania per 2-1 ed in casa 2-3 contro la non irresistibile Catanzarese; è piena bagarre salvezza.

Dall'ottava alla dodicesima giornata la squadra ottiene 8 punti, frutto di 3 vittorie (1-0 all'Aquila; 2-1 interno col Pisa e 2-0 a Brescia) e 2 pareggi interni (0-0 col Palermo e 1-1 contro l'Atalanta): viene raggiunto il 4° posto in classifica (in compagnia di Spezia, Venezia e Palermo) dietro l'Atalanta, il Livorno e la Cremonese; sembra proprio sia arrivato il momento della riscossa.

Alla tredicesima giunge la severa lezione 6-1 a Cremona, rimediata in parte dal 2-0 interno successivo, contro la Pro Vercelli.

Quattro sconfitte consecutive (2-0 a Livorno; 2-1 a Modena; 2-0 a Verona e 0-4 contro lo Spezia) sanciranno il cambio della guardia, dall'ungherese Klug allo svizzero Einrich Bachmann (la stagione precedente al Siena); intanto la squadra è inopinatamente precipitata in zona retrocessione.

Le cose non vanno meglio con Bachmann: 1-1 interno col Venezia all'esordio; sconfitta 1-0 a Viareggio; sconfitta interna 1-2 col Catania; sconfitta 3-1 a Catanzaro; un buon pareggio 2-2 a Palermo non consentono sogni di gloria.

La retrocessione sembra sempre più probabile quando giunge la vittoria interna 2-1 contro l'Aquila e quella esterna, 15 giorni dopo,  3-1 a Pisa, intervallata dalla sconfitta 6-2 a Bergamo.

La zona salvezza è ancora lontana: con 21 punti,  insieme alla Catanzares, precede solo l'Aquila e il Viareggio; la Pro Vercelli è la squadra più a portata di mira con 22 punti mentre il Catania con 26 punti sembra godersi una salvezza quasi raggiunta, ma il destino a volte aiuta gli audaci.

Inizia la rimonta: 2-1 interno col Brescia; 3-0 sempre in casa contro la Cremonese; 0-0 a Vercelli in una sfida terribile per entrambi. 

Ad una giornata dal termine la coda della classifica è così composta: 28 punti  Catania e Verona; 27 punti il Venezia; 26 punti il Messina e la Pro Vercelli; ormai retrocesse Aquila, Catanzarese e Viareggio.

Rimane quindi da assegnare un altro posto all'inferno.

All'ultima giornata il Verona pareggia in casa 0-0 col Palermo e diventa irraggiungibile in quanto c'è lo scontro diretto Pro Vercelli-Catania vinto dai Piemontesi 2-1; mentre il Venezia non riesce ad andare oltre l'1-1 a La Spezia contro una squadra senza più interessi di classifica.

Il Messina dal canto suo si trova ad affrontare in casa il già promosso Livorno in una partita che dal sicuro 4-0 (nonostante l'infortunio di Ferretti sul 2.0) si trasforma in un rocambolesco thrilling finale: a 20 minuti dalla fine il portiere Miglio si frattura un dito ed il posto in porta viene prese dal mediano Querci; col Messina in nove il Livorno inizia ad attaccare e segna 3 goals ed il finale, con quattro minuti ancora da giocare, diventa al cardiopalmo; poi finalmente il sospirato fischio finale.

Venezia, Pro Vercelli, Messina e Catania con 28 punti dovranno giocarsi la salvezza con una di queste che dovrà retrocedere in serie C: dopo un primo girone all'italiana,  in cui tutte le squadre vincono le partite in casa, si rendono necessarie delle partite ad eliminazione: il Messina vince 2-0 contro il Catania il 4 luglio 1937 a Palermo e la Pro Vercelli 3-2 contro il Venezia, lo stesso giorno a Brescia; la vittoria 2-0 del Venezia sul Catania l'11 luglio a Roma sancirà l'amara retrocessione dei cugini etnei.

Gli anni a seguire e gli imminenti venti di guerra creeranno tante difficoltà in seno alle squadre siciliane.

Campionato:

01^a giornata: Messina-Modena 1-3             Modena-Messina 2-1

02^a giornata: Messina-Verona 2-1             Verona-Messina 2-0

03^a giornata: Spezia-Messina 1-1              Messina-Spezia 0-4

Spareggi salvezza:

02^a giornata: Messina-Venezia 2-1             Venezia-Messina 3-1

03^a giornata: Catania-Messina 2-1              Messina-Catania 4-3