ASSOCIAZIONE CALCIO RIUNITE MESSINA 1949-50

CAMPIONATO DI SERIE C - GIRONE D

Il Messina, nonostante i risultati negativi della precedente stagione, sente che è il momento degli eventi decisivi e intende battere il ferro prima che diventi freddo.

E nella fretta di fare le cose in grande, si combina una certa confusione.

Mancano i soldi e mentre Lombardo, tornato al timone della squadra in coppia con il ragioniere Restifo, studia come cavar moneta da contributi che riuscirà ad avere da alcune categorie di commercianti, Restifo fa la parte del miliardario, mostra il portafoglio pieno di banconote e poi firma cambiali in nome dell’ACR Messina.

Non si bada a spese.

Con l’avvento della nuova Commissione straordinaria la stella di Levratto tramonta verso la Cittadella, e l’ex nazionale viene assunto dall’Arsenale, dove forma un trio affiatatissimo con Mazzotta e il sempre prezioso Luigi Moschella.

Nel Messina sono di parere discorde circa il tecnico al quale affidare la squadra.

La fazione facente capo a Lombardo sostiene la candidatura Pugliese; la fazione opposta non ne vuole sentire.

Si assume un tecnico jugoslavo, un tal Balacic, il quale, pur avendo delle buone doti, per il fatto che li annega nel vino, finirà con il rimetterci il posto.

Pugliese viene riassunto, prelevandolo dal Barcellona.

Naturalmente il furbo Oronzo sa di potersi giocare il sempre allegro Balacics, che ben presto viene messo da parte.

Senza preoccupazioni finanziarie immediate, si può passare al potenziamento della squadra che in effetti viene integrata con elementi di ottima levatura, anche se la loro scelta è stata operata tramite intermediari. 

E’ il tempo della “Pignolata”.

Con un vassoio del caratteristico dolce messinese, gli inviati del Messina riuscivano ad aprire le porte dei santoni del calcio italiano, sempre sensibili ai segni di devozione dei “sudditi” del Sud.

Umorismo a parte, arrivarono a Messina giocatori di indiscusso valore: Zanzottera, Bassi, Calzavara, Maran, Fabbri, Della Casa, Opisso, Pietta, Vellutini.

I confermati sono: Avellani, Silingardi, Gennaro, Pistorino, Moro, Gazzari, Moroni, Voglino, Bertolin, Marchetto, Spadavecchia, D’Argenio.

Una rosa di tutto rispetto.

La squadra si allena al campo dell’Arsenale e già si vede che, se ben guidata, potrà produrre un gioco eccellente.

Il Messina comincia bene, quasi a dimostrare che non ammette discussioni e che la sua marcia sarà senza intoppi.

In partenza si crede di avere il più tenace rivale nello squadrone reggino, invece verrà fuori alla distanza un Cosenza incredibile.  

Cronaca del campionato:

Nella prima giornata i biancoscudati esordiscono al Celeste contro il Barcellona, che senza un animatore come Pugliese, viene regolato di stretta misura. E’ il primo derby che il Messina si aggiudica ed è anche un promettente inizio.

Neanche il tempo di riprendere il fiato, ai biancoscudati tocca una difficile trasferta a Catanzaro, dove ancora vi è un’atmosfera pesante per i fatti del campionato precedente. Invece a Catanzaro si svolge tutto bene nel segno della più schietta cavalleria e il Messina vince per 2-1.

La squadra ha quindi una partenza lanciata e  si appresta a tornare al Celeste per affrontare un Marsala che non presenta credenziali…. Allarmanti. Sotto una pioggia fitta il Messina, sostenuto dal tifo del pubblico, si lancia a capofitto all’attacco e subisce tre gol in contropiede. Sembra la disfatta: perdere per 3-0 in casa è demoralizzante. Invece nessuno fa i conti con un certo Bertolin “spaccatutto”, uomo dalle situazioni disperate. Nello scorcio finale della partita il Messina è sotto la rete del Marsala. I calci d’angolo fioccano. In uno di questi, Bertolin di testa insacca: 3-1. Palla al centro e di nuovo sotto la rete del Marsala. Altro calcio d’angolo per il Messina. Tiro di testa di “Spaccatutto” e gol: 3-2. Mancano pochissimi minuti al termine. Il pubblico è in piedi e il Messina preme disperatamente. Nuovo calcio dalla bandierina, nuovo colpo di testa di Bertolin e terzo gol del Messina: pareggio !. Si scatena il finimondo e se l’arbitro non avesse dato il segnale di chiusura quel diavolo di Bertolin avrebbe certamente messo a segno il quarto colpo di testa. Una partita indimenticabile!.

Quarta partita a Benevento. La squadra sannita è tra le più forti, ma il Messina gioca con giudizio e pareggia 1-1.

Quinta partita a Brindisi. Il Messina straripa infliggendo una severa punizione ai padroni di casa: vince 6-2. Ormai la squadra sa di poter puntare alla promozione.

Al rientro al Celeste contro la Nocerina il pubblico è in delirio e il Messina sfoggia un gioco brillante e segna tre gol.

Alla settima giornata, sul campo della Juve Alfa è un netto successo per 2-0.

Più stentata la vittoria casalinga con la Torrese per 2-1.

Alla nona giornata a Trapani vi è una partita spigolosa e difficile, ma la squadra può uscire indenne e con un prezioso risultato di parità.

Alla decima giornata si interrompe la serie positiva. Arriva al Celeste il Cosenza. Il Messina parte in tromba e segna nel primo tempo due gol. Il gioco sembra fatto per i giallorossi, ma così non è. In porta gioca Silingardi, la cui prestazione è assolutamente negativa. Sarà perché è un ex (giocava prima nel Cosenza) – sta di fatto che egli si lascia infilare in maniera imperdonabile quattro volte. Il Cosenza espugna così il Celeste nella maniera più facile. Si scrive molto su questa strana partita, nella quale il portiere del Messina non riesce a fermare un solo tiro scagliato dagli uomini di Del Morgine. Si distingue all’attacco Begnini.

Si parla di portiere facile. Si esagera certamente, perché a tutti può capitare una giornata nera, ma la fantasia dei tifosi corre. Sta di fatto comunque che dopo questa partita il Messina acquista appunto Renzo Vellutini.

La squadra riprende il suo cammino e si schiera vincendo sul campo dell’Acireale. Si rifà dei due punti persi in casa.

Nuovo successo interno sul Crotone per 2-1 alla dodicesima giornata.

Alla tredicesima giornata, sfortunata trasferta a Foggia dove il Messina perdendo per 3-2 non si può dire che sia stato fortunato.

Della buona condizione della squadra ne fa comunque fede la vittoria interna contro lo Stabia, battuto per 3-0 in una giornata nella quale il vento la fa da padrone.

Nel derby stracittadino con l’Arsenale, dopo una accanita battaglia, tra due squadre ottimamente in forma, si chiude sullo 0-0.

Quando si avvicina l’incontro con la Reggina al Celeste, penultima giornata del girone, sembra vi siano tutte le probabilità di aver ragione dell’accanita rivale. Invece gli uomini di mister Zamberletti vincono 1-0 con gol di Korostolev.

Il pareggio a Lecce viene giusto in tempo per calmare le acque.

Alla 1^a di ritorno pareggio a Barcellona.

Alla 2^a di ritorno vittoria di stretta misura sul Catanzaro.

La serie positiva continua con il pareggio a Marsala, le vittorie interne su Benevento e Brindisi e quella esterna a Nocera ed ancora in casa con la Juve Alfa, segue pareggio a Torre Annunziata e vittoria interna con il Trapani.

Alla ventisettima giornata, rivincita a Cosenza. E’ quasi uno spareggio e il Cosenza si aggiudica i due punti di stretta misura: 1-0.

Il Messina trema, ma si riprende battendo l’Acireale, mentre la Reggina, che è ancora in lizza vede sfumare le proprie possibilità proprio a Crotone, dove perde per 1-0.

Alla 29^a giornata, tocca al Messina giocare a Crotone dove vince strepitosamente per 3-0.

Le azioni del Messina tornano a salire e crescono ancora quando al Celeste piega il Foggia e pareggia successivamente, in trasferta, con lo Stabia.

Il Cosenza tiene magnificamente il ritmo ed è un punto avanti al Messina. La lotta è terribile anche perché il Messina dovrà affrontare prima l’Arsenale, poi recarsi a Reggio e quindi ospitare il Lecce, quarto in classifica. Il Cosenza con un punto di vantaggio ha un certo margine. L’Arsenale viene battuto nettamente per 2-0.

A Reggio è il trionfo per i biancoscudati, e la fucilazione immaginaria per alcuni amaranto. Il Messina passa per 3-0 e le ultime speranza della Reggina crollano. Il pubblico è inferocito e grida venduti agli amaranto. Alcuni di essi presi da paura, scappano nottetempo. Il Messina viene accolto da una folla delirante al traghetto.

Prima dell’ultima partita Cosenza e Messina sono alla pari. Giocano l’ultima partita, vincono entrambi e devono disputare gli spareggi.

Per gli spareggi il Messina chiede la Sede di Roma o di Milano.

La Lega decreta Salerno, cioè a quattro passi da Cosenza. 

A Salerno si parla cosentino, il tifo è tutto per i rossoblu.

La partita è trasmessa per telefono in piazza Cairoli.

Folla enorme.

All’11° del primo tempo Zanzottera scivola sul terreno bagnato, Polacchi ha via libera e realizza per il Cosenza.

I rossoblu si chiudono in difesa.

Accade che il dirigente del Messina, Restifo si pone dietro la porta di Gisberti, il quale a 20’ dal termine corre dall’arbitro e grida che il dirigente peloritano aveva tentato di corromperlo, esibendogli un assegno.

L’arbitro fa allontanare Restifo dal campo, ma non gli risulta (come non risulta ai segnalinee) che Restifo abbia fatto quel che sostiene Gisberti.

Restifo dice che stava li a propiziare il gol del Messina che non veniva. 

Tutto sembra perduto quando al 39’ un gran tiro di Della Casa si insacca all’incrocio dei pali. 

E’ pareggio. 

Finiti i tempi regolari, si passa ai supplementari che si concludono senza ulteriori segnature.

La partita si deve rifare

Il Messina , visto quanto era accaduto a Salerno chiede un campo settentrionale e un arbitro d’oltre linea gotica.

Viene designato il campo di Como.

Dirigerà il milanese Valsecchi. 

A Como in treno speciale vanno cosentini e messinesi. 

I sostenitori delle due parti danno spettacolo di compostezza, fraternizzando fuori del campo. 

Il Messina sembra avere le ali ai piedi, il Cosenza appare svuotato di energie, il suo gioco è lento e sterile. 

Al 13’ Bassi fa viaggiare Fabbri, che s’incunea al centro, brucia in velocità i terzini e segna.

La reazione del Cosenza è violentissima e Vellutini compie tre interventi prodigiosi che consentono al Messina di puntare al raddoppio sfruttando il colpo d’incontro. 

Al 30’ Della Casa, su suggerimento di Marchetto, tira dal limite e Gisberti è battuto per la seconda volta. 

Al 43’ Della Casa ricambia la cortesia di Marchetto e mette quest’ultimo in condizioni di realizzare la terza rete.

Il Cosenza pare groggy.

Al 4’ del secondo tempo Bassi porta a 4 i gol del Messina. 

Sette minuti dopo i lupi accorciano le distanze con un penalty di Begnini. 

Passano appena 13’ e Calzavara ristabilisce le proporzioni con un gran tito da fuori area.

 Infine ancora Marchetto porta a sei i gol del Messina al 39’.

Spareggi Promozione:a

a Salerno: Cosenza-Messina 1-1 d.t.s.        a Como: Messina-Cosenza 6-1

Successe dopo il campionato:

Il verdetto del campo viene impugnato dalla società silana presso la Lega Calcio alla quale vengono esibite presunte prove di casi di corruzione, al punto che la Lega ritiene di retrocedere il Messina all’ultimo posto e  promuovere il Cosenza.

Il Messina si appella alla Caf.

Sono settimane di ansiosa attesa, tra ipotesi, affermazioni e smentite.

Finalmente, dopo il verdetto negativo della Lega il 4 settembre, la Caf invece riforma la sentenza e riporta il Messina al primo posto, non giudicando il sodalizio responsabile di alcun tentativo di corruzione , e squalifica a vita il dirigente Restifo per comportamento scorretto.