BREVE INTRODUZIONE AL BONSAI
di Andrea Melloni




"Il karate insegna che le avversità
colpiscono quando c'è rinuncia".
(M. Gichin Funakoshi "Shoto Nijyukkun")

Devo ammettere che non è per nulla facile introdurre l'argomento bonsai in maniera organica e chiara per chiunque, soprattutto in un breve excursus che prevede un successivo, necessario approfondimento.
Risulta difficile per la vastità dell'argomento e per il fatto che diversi sono i punti di vista e diversi sono i motivi per cui ci si avvicina a questa pratica. Si può apprezzare un bonsai per sue fattezze o perchè ci avvina alla natura in maniera esotica, possiamo essere stati costretti ad avvicinarci ad esso perchè ci hanno regalato uno di questi "cosi" di cui vorremmo ritardare il più possibile la morte che, per sentito dire, sappiamo essere inevitabile quanto imminente.
C'è chi, invece, può essere contagiato da questa passione, o semplicemente incuriosito da un feeling particolare con "l'oggetto bonsai" o con la cultura che sta dietro questi "affari".
Preso a sè un bonsai è un albero in miniatura che conserva tutte le caratteristiche dei parenti più grandi che non vivono in cattività. Viene sottoposto a tecniche particolari volte a simulare l'intervento della natura (neve, frane, vento, etc.) che i suoi simili sono costretti a fronteggiare, assumendo nel corso di svariati anni quelle stesse forme a cui ci si ispira educando un esemplare in vaso.
Il bonsai ha origini lontane nel tempo e nello spazio.
E' principalmente in Cina che il Bonsai si è originato ed è diventato una pratica "artistica" (per quelle culture) che si è sviluppata in diverse scuole, alcune delle quali tuttora esistenti.
Quello che noi conosciamo, però, è il bonsai giapponese, arrivato a noi con le prime esposizioni del XIX secolo.
Rispetto al bonsai cinese (da cui i giapponesi hanno, come loro solito, tratto inspirazione) quello giapponese è più perfezionato nelle tecniche e nell'estetica, e più chiari sono i rimandi a quella filosofia che lo accomuna ad altre pratiche che accompagnano il percorso spirituale di un numero sempre minore di giapponesi e di un numero sempre maggiore di occidentali.
Anche il bonsai giapponese vive una evoluzione continua, per la scoperta di nuove tecniche, per il susseguirsi delle mode e delle figure carismatiche che danno sempre nuovi stimoli a chi pratica questa attività.
Sono state elaborate regole e canoni estetici che, volti all'armonia ed alla semplicità delle forme tentano di regolare una creatività che si deve muovere nel rispetto della natura. Esistono stili fondamentali che suddividono i vari bonsai a seconda di forma e dimensione, e guidano l'appassionato dettando suggerimenti che semplificano la coltivazione nel rispetto della tradizione che ha dettato queste regole.

Nel bonsai l'aspetto più spirituale, più meditativo, traspare in diversi momenti.

Esiste una ritualità che permea l'atto stesso dell'educare una pianta già nel momento in cui si comincia a srotolare, concentrandosi e rilassandosi, il panno che avvolge gli attrezzi che vengono utilizzati, ognuno col proprio specifico compito, per potare e trasformare l'albero che abbiamo di fronte e termina con una tazza di tè sorseggiata davanti ad un buon esemplare esposto secondo le regole, parlando di coltivazione, di zen, di affari o semplicemente della propria giornata.
Anche la legatura dei rami con filo metallico (oggi necessaria per determinare la direzione) richiede concentrazione e spontaneità nell'esecuzione.
Quando poi una pianta viene coltivata ciò viene fatto adattando i propri ritmi a quelli dell'albero, che segue il normale ciclo delle stagioni senza badare alla frenesia del fare quotidiano; attendendo con serenità anche lunghi anni prima di ottenere i risultati sperati.
La ricerca delle forme e dei disegni dei vari alberi deve essere volta al rispetto di armonia, di equilibrio fra pieno e vuoto, di dignità della pianta, la quale esprime in ogni momento della sua vita quella tranquillità austera insaporita dalla patina del tempo che tanto è cara alla cultura zen. Il fatto che un esemplare degno di questo nome esprima in ogni momento la sua impermanenza, il wabi ed il sabi è fondamentale affinchè si possa parlare vermaente di bonsai.


per informazioni rivolgersi alla Palestra Nakayama - via digione 14
42100 Reggio Emilia - Tel. 0522 - 434756

Se volete scriverci cliccate qui!


Metzukè
  Pagine d'oriente   Arti Marziali  

Attualita'   L'associazione  Contributi  Rubriche