Il tema della Tesi di Laurea in oggetto riguarda uno studio sul cosiddetto "Mausoleo di Tor di Quinto", un piccolo monumento funerario situato lungo il tratto urbano della via Nomentana, all'altezza di Villa Blanc in prossimità della Basilica di Sant'Agnese, da svolgere in modo integrato tra Rilievo, l'analisi storica e la modellazione grafica informatizzata.
Sarà oggetto di studio l'anomalia urbana che, nello stato attuale, caratterizza la configurazione di questo reperto archeologico, a seguito dell'isolamento dal contesto della villa Blanc, di cui faceva parte, imposto dall'apertura negli anni sessanta dello scorso secolo della corsia laterale carrabile della via Nomentana.

L'analisi storica cercherà di far luce sulle vicissitudini che hanno determinato l'attuale consistenza del monumento, sull'attuale localizzazione, sull'originario contesto e sulla correttezza scientifica dell'operazione di ricomposizione attuata nel 1896, parzialmente per anastilosi, dall'archeologo Giacomo Boni. Si riterrà utile, a tal fine, un confronto con le similari architetture celebrative, della stessa epoca e delle medesime caratteristiche tipologiche.

Il rilevamento metterà a confronto le acquisizioni conoscitive fornite dalle tradizionali metodologie del rilievo diretto, con le indicazioni emergenti dal rilievo strumentale (o indiretto), con gli approfondimenti descrittivi e tematici della fotogrammetria architettonica e, non ultime, con le elaborazioni grafiche ottenibili mediante l'impiego delle nuove tecnologie di scansione-laser tridimensionale, utili per la costruzione di un modello informatizzato.

La modellazione grafica informatizzata avrà il compito di elaborare e produrre una documentazione critica dell'organismo che, attraverso le simulazioni tridimensionali, proponga una lettura comparabile tra le ipotesi ricostruttive ritenute congrue con la sensibilità contemporanea nei confronti dei monumenti dell'antichità romana.

La Ricerca Tematica è finalizzata ad un approfondimento di un aspetto del suddetto tema . Si intende, per quanto possibile, costruire un "Sistema di documentazione interattivo" o "Sistema multimediale ipertestuale" simile, nello specifico, a quello costruito dalla Soprintendenza Archeologica di Roma in occasione del restauro di 8 piccoli sepolcri di epoca romana (I secolo a.C. - V secolo d.C.) sulla via Appia effettuato tra il 1998 e il 1999. Il restauro è stato l'occasione per studiare un metodo di archiviazione e restituzione dei dati in forma digitale, in grado di supportare direttamente la progettazione e che, anzi, costituisse parte integrante del progetto stesso, cosicché al terrmine dei lavori è stato facilmente documentato il nuovo stato nel medesimo sistema informativo.