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Confronto tra pezzi rinvenuti
a Tor di Quinto
e pezzi
utilizzati su via Nomentana



<Dal confronto coll'inventario di scavo risultano così mancanti i 4 pezzi di bugnato rettilineo del basamento, il capitello, la statua, la testa di altra statua, l'iscizione, la lastra di porfido: tutti pezzi, esclusi i primi quattro, da ritenere venduti sul mercato antiquario. Lo stesso Boni già constata la perdita della statua, e lamenta quella, più grave, dell'iscrizione, di cui non riuscì nemmeno a rintracciare il testo. Dalla documentazione del Ministero della Pubblica Istruzione, a proposito dei pezzi rinvenuti a Tor di Quinto, risulta quanto segue:
il 24 Aprile 1876  
(stima valore dei marmi)
22 pezzi di bugnato, 4 dell'attico, 8 della cornice, 5 del fregio, 6 della cornice di basamento;
il 28 Marzo 1876
(dal Commissario G.Rosa al Ministro Direttore Fiorelli)
1 cippo, un numero consistente di bugne che formano il paramento esteriore del monumento, frammenti di cornice dello stilobate per m. 7.50, 5 frammenti del fregio dello sviluppo di m. 8.00, 14 pezzi di cornice di coronamento a segmenti circolari che misurano m. 14, 1 capitello di pilastro frammentato;
il 20 Dicembre 1895
(il Ministro Castelli chiede al Sig. Direttore dell'Ufficio regionale pei Monumenti di Roma una ripresa degli scavi a Tor di Quinto)
Un cippo e la statua mulìebre risultano dispersi, circa 50 i pezzi in totale;
il 23 Aprile 1896
(resoconto della ripresa degli scavi a Tor di Quinto dall'Architetto Direttore G.B. Giovenale al Sig. Ministro della P.I.)
Recuperati altri 5 frammenti di piccolo volumeI, i 4 pezzi di bugnato rettilineo risultano dispersi, si accerta che le bugne non presentano un raggio di oltre 15 metri di diametro, come si asseriva nella Ministeriale del 20 Dicembre 1896, bensì di metri 3.08, pari ad un diametro di metri 6.16>.



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Il Monumento ricostruito .... da Giacomo Boni .... nel 1896