LEUCOPLACHIA

  Termine introdotto per la prima volta nel 1877 da Schwimmer.

Definizione del WHO: qualsiasi chiazza o placca di colore bianco madreperlaceo, persistente, non asportabile dopo raschiamento, di forma e grandezza variabile, indolore di consistenza duro-elastica che non può essere caratterizzata clinicamente o patologicamente come un’altra specifica malattia”. Viene inclusa tra le precancerosi del cavo orale.

Leucoplachia è un termine strettamente clinico al quale non è associato uno specifico quadro istologico. E’ pertanto fondamentale eseguire un esame istologico che ci consenta di determinare il grado della lesione.

Istologicamente la leucoplachia è caratterizzata da una cheratosi dell’epitelio di tipo quantitativo in eccesso, che le conferisce il caratteristico aspetto biancastro ed in alcuni casi rilevato dovuto all’idratazione dello strato mucoso superficiale. Si hanno dunque a livello epiteliale modificazioni che tendono ad aumentare lo spessore dei vari strati.

  1. OMOGENEA: lesione bianca con superficie liscia o corrugata.
  2. NON OMOGENEA:
    -EROSIVA O ERTITROLEUCOPLACHIA: lesione bianca che include aree rosse
    -NODULARE: lesione leggermente sollevata dal piano mucoso, rotondeggiante con escrescenze bianche e/o rosse che possono essere descritte come granuli o noduli
    -VERRUCOSA:  lesione esofitica con irregolari ed acute infiltrazioni negli strati sottostanti.

A seconda dell’aspetto istopatologico possiamo avere:

1)       acantosi: ispessimento della zona spinosa del Malpighi;

2)       GRANULOSI: comparsa di strato granuloso che nella mucosa integra non si reperta se non in minima parte;

3)       PARACHERATOSI/IPERPARACHERATOSI: ispessimento dello starto superficiale con persistenza del nucleo nelle cellule dello strato corneo, forse dovuto all’eccessiva rapidità del processo di cheratinizzazione;

4)       ORTOCHERATOSI/IPERORTOCHERATOSI: comparsa di zpna granulosa con perdita di nuclei delle cellule superficiali.

 

La possibilità che la leucoplachia evolva trasformandosi in lesione cancerosa è del 2-6 %.

 

Alcuni caratteri obiettivi delle lesioni possono essere degli indici di maggiore possibilità di trasformazione maligna rispetto alle leucoplachie caratterizzate obiettivamente dalla sola presenza di una chiazza bianca. Questi caratteri sono rappresentati da:

·          Aspetto rilevato dal piano mucoso

·          Presenza di fissurazioni

·          Presenza di ulcerazioni (tipo screziato di Pindborg)

·          Presenza di aree rosse

·          Dolore associato

·          Assenza dell’abitudine al fumo

·          Lunga durata delle lesioni

·          Localizzazione al pavimento della bocca o alla lingua

·          Storia di precedente cancro orale