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"La musica mi da la possibilità di esprimere le cose che ho dentro, 
un modo per comunicare e per vivere nuove emozioni"


"La storia siamo noi, nessuno si senta escluso".

In questa frase di De Gregori mi ritrovo pienamente, ognuno di noi costruisce un pezzo di storia. Mi chiamo Vito Francioso e provo a raccontarvi "il mio pezzo di storia" in rapporto alla musica e in particolare alla chitarra. L'approccio con la chitarra l'ho avuta nel 1977 quando il mio amico Rocco D'Urso iniziava a strimbellare. Ho avuto subito una voglia matta d'imparare a suonare questo strumento, ed ho dovuto aspettare un bel po' per racimolare 25.000 lire per comprare la mia prima chitarra. In quegli anni frequentavo, con Rocco e mio fratello, i gruppi parrocchiali. 


Sui gradini della Scuola Elementare

Ero uno dei più piccoli, ma con la chitarra cominciavo a cavarmela abbastanza bene. In parrocchia si viveva un clima d'impegno e di valori, quali la solidarietà, l'attenzione ai più deboli, grazie soprattutto alla grande figura di Don Angelo Colucci. Con la chitarra ci si riuniva la sera in parrocchia ma anche in piazza (specie d'estate). Ricordo tante serate seduti in 20 - 30 ragazzi sui gradini della scuola Elementare a suonare e cantare. I nostri cantautori preferiti erano De Gregori, Guccini, Bennato; le loro canzoni impegnate ci facevano vivere, in un certo senso, la contestazione del "'68" ormai passato, e ci sentivamo di appartenere ad una classe sociale ben precisa.

Alcuni di noi cominciavano a scrivere canzoni. Una molto bella la scrisse Rocco, dal titolo "Cammino", una strofa diceva: "... io continuo a camminare, lungo quella strada che, non so dove conduce, però ci arriverò".

La voglia di esprimerci attraverso la musica era tanta che si mise su un gruppo: io, Rocco e Lillino Lodeto alle chitarre, Pino Epifani al basso e mio fratello Rino Francioso alla batteria. 




Prima partecipazione ad un concorso canoro. Carovigno, anni 1979/80. Rocco D'urso, Lillino Lodeto, Rino Francioso, Michelangelo Lodeto, Vito Francioso.

 


Si cominciò con l'organizzare recital in parrocchia, poi concerti in piazza. Non c'era costanza, ci si impegnava solo in prossimità di iniziative programmate.

In quegli anni ('80) nacque a San Michele Salentino la Gioc (Gioventù Operaia Cristiana). La presa di coscienza e il protagonismo cresceva in noi; la chitarra era il mezzo per aggregare i giovani e ci accompagnava ovunque. Non era solo "passare" il tempo libero, ma esprimere con le canzoni i nostri valori e tutto il nostro essere. Formammo nuovi gruppi musicali, organizzammo serate in piazza, e partecipammo a concorsi con le nostre canzoni.




Emmaus - San Michele Salentino


Avevamo uno "stanzino" isolato acusticamente dove si provava.

Io e Rocco ricevemmo la proposta di fare piano bar e cominciò così l'avventura della "Moderato's Band" insieme a Stefano Bellanova.

Divenne un "lavoro", si faceva del piano bar ai matrimoni, serate danzanti, feste in piazza, ecc. Organizzammo per tre edizioni, a San Michele, il concorso canoro "Voglia di Cantare". In quest'occasione costituimmo un comitato per la gestione della manifestazione.



Piazza Marconi - 1982 Festa dell'AVIS



Continuammo a suonare con la "Moderato's" per alcuni anni ancora, poi per vari motivi ci fermammo.

Un'esperienza bella che ricordiamo ancora oggi, soprattutto per i rapporti instaurati e rinsaldati e per i diversi aneddoti accaduti.

Ci sono stati 4 o 5 anni di pausa musicale, nel frattempo mi sono impegnato attivamente nel volontariato.

Oggi  avverto la voglia di riprendere con la musica ed infatti sto ricominciando ad  organizzare alcune serate per lo più tra amici.

La musica mi da la possibilità di esprimere le cose che ho dentro, un modo per comunicare e per vivere nuove emozioni.

 

Vito Francioso






















Le strofe più belle che abbiamo cantato


"... Perché non visitate la notte, che dicono è due anime un tetto di capanna utile e dolce..."
Pezzi di vetro
FRANCESCO DE GREGORI



"...lui parlava piano ed io non lo capivo, però il pane con lui lo dividevo ed il padrone non sembrava poi cattivo..."
Pablo
FRANCESCO DE GREGORI


"...Legato ai suoi fianchi con un filo d'argento
un vecchio aquilone lo portava nel vento
e lei lo seguiva senza fare domande
perché il vento era amico ed il cielo era grande..."
Signora Aquilone
FRANCESCO DE GREGORI


"... a quel tempo ero un ragazzo che giocava a ramino e fischiava alle donne, credulone e romantico con due baffi da uomo, se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte, tra la vita e la morte avrei scelto l'America..."
Bufano Bill
FRANCESCO DE GREGORI

"..Io penso, che questa mia generazione è preparata, a un mondo nuovo a una speranza appena nata..."
DIO E' MORTO
FRANCESCO GUCCINI

"...io giovane avrà perso la testa, sarà stato il dubbio o il mio provincialismo, e un cazzo in culo, accuse di arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta..."
L'AVVELENATA
FRANCESCO GUCCINI

"...e noi che non l'abbiamo mai fatto, e noi che non l'avremmo fatto mai, quell'erba ci cresceva tutta attorno, per noi crescevan solo i nostri guai..."
ESKIMO
FRANCESCO GUCCINI

"...Sara, svegliati è primavera, Sara, sono le 7 e tu devi andare a scuola, Sara, prendi tutti i libri ed accendi il motorino, però attenta ricordati che aspetti un bambino..."
SARA
ANTONELLO VENDITTI

"...Compagno di scuola, compagno per niente, ti sei salvato dal fumo delle barricate..."
COMPAGNO DI SCUOLA
ANTONELLO VENDITTI

"...ho visto anche degli zingari felici, rincorrersi nell'erba e far l'amore, rotolarsi per terra..."
ZINGARI FELICI
CLAUDIO LOLLI

"...io ti racconto la mia vita, il mio passato il mio presente, anche se a te lo so non importa niente..."
IO TI RACCONTO
CLAUDIO LOLLI

"...ma l'amore non è nel cuore, è riconoscersi dall'odore, e non c'è il minimo di affetto senza un minimo di rispetto..."
EUGENIO FINARDI

"...Amo la radio perché libera la mente, entra nelle case e ti parla direttamente e se una radio è libera, ma libera veramente, ti piace ancor di più ..."
LA RADIO
EUGENIO FINARDI

"...Un giorno credi di esser giusto e di essere un grande uomo, in un altro ti svegli e devi cominciare da zero..."
UN GIORNO CREDI
EDOARDO BENNATO

"...Vi insegnerò la morale e a recitar le preghiere e ad amar la patria e la bandiera, noi siamo un popolo di eroi e di grandi inventori e discendiamo dagli antichi romani..."
IN FILA PER TRE
EDUARDO BENNATO

"...Si dice: tira a campare, non cambierà, tutto passa bene o male, ma per noi non cambierà..."
TIRA A CAMPARE
EDOARDO BENNATO

"...la maldicenza insiste batte la lingua sul tamburo, fino a dire che nano è una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo, troppo vicino al..."
UN GIUDICE
FABRIZIO DE ANDRE

"...dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior..."
VIA DEL CAMPO
FABRIZIO DE ANDRE