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Note di Actuopalinologia

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Note di Actuo Palinologia

Note di Melissopalinologia




L'actuopalinologia è lo studio morfologico dei pollini e delle spore delle specie attuali.

Lo scopo di questo indirizzo di ricerca è quello di ottenere una documentazione la più dettagliata possibile sia a livello morfologico e biometrico che iconografico da utilizzare come materiale di confronto nel corso delle analisi palinologiche. A tal proposito nell'ambito del gruppo di palinologia della Società Botanica Italiana è sorta l'iniziativa di redigere delle "Schede per la Flora Palinologica Italiana". In tali schede compaiono i dati biometrici dei granuli suddivisi secondo gli elementi morfologici fondamentali e le loro fotografie sulle posizioni principali con ingrandimenti dei particolari che possono avere importanza diagnostica. Il livello di dettaglio che si può raggiungere nella stesura delle schede costituisce una buona base per la costruzione di chiavi analitiche.

I più attuali studi sistematici si basano, oltre che sui dati della morfologia e della biometria, anche su un'ampia gamma di informazioni derivanti dalle ricerche effettuate in campi specialistici, quali la sierotassonomia, l'immunochimica, la chemiotassonomia, la citotassonomia, ecc.. La base della Sistematica resta però sempre un confronto di forme: a pieno titolo si inserisce quindi in un contesto tassonomico l'indagine morfologica sul polline di taxa critici.

Il granulo pollinico offre grandi potenzialità di sorgenti di informazione filogenetica, rappresentate fondamentalmente dalle aperture, dall'architettura della parete e da altri caratteri di minore significato: polarità, simmetria, forma e dimensioni del polline (Walker & Doyle. 1975; Erdtman, 1960).

L'analisi tassonomica su base pollinica può essere condotta in maniera più o meno approfondita a seconda delle caratteristiche dei taxa esaminati. Esistono taxa a morfologia pollinica varia, con differenza nei caratteri filogeneticamente più importanti, quali numero, tipo e posizione delle aperture, caratteristiche dell'esina, come accade ad esempio nelle Buxaceae (Koeler & Bruchner, 1982), o in Centaurea (Wagenitz, 1955; Cusma Velari,1982), nel qual caso l'analisi di questi caratteri risulta già molto significativa dal punto di vista tassonomico e permette di tracciare ipotetiche linee di connessione filogenetica tra i vari tipi pollinici. Esistono però anche taxa con morfologia pollinica piuttosto uniforme, per cui le differenze sono a carico dei caratteri filogeneticamente meno significativi, perché meno costanti, come le dimensioni e la forma dei pollini. Fini analisi morfologiche vengono effettuate in questo caso su un gran numero di caratteri per portare un contributo di informazione spesso preziosa sulla sistematica dei gruppi "critici".

Trattandosi di fini differenze di complessi di caratteri, è opportuno che l'analisi palinologica, effettuata su materiali rigorosamente determinato da specialisti, sia particolarmente accurata e che le metodiche siano standardizzate per non inficiare la validità dei risultati. Vanno effettuati studi biometrici di popolazione, avendo cura di analizzare esemplari idonei proveniente da un numero sufficiente di località il più possibile rappresentative dell'areale del taxon esaminato. Prima di effettuare la misurazione dei parametri, scelti per ogni taxon sulla base delle caratteristiche polliniche specifiche, è importante pervenire alla stabilizzazione della forma del granulo pollinico. Sono ben note infatti le alterazioni della morfologia pollinica indotte dalla essiccazione, dai trattamenti chimici, dalla permanenza nel mezzo di inclusione. All'interno del taxon cui si intende attuare l'analisi pollinica, il trattamento cui si sottopone il polline deve pertanto essere sempre lo stesso.

Le informazioni conclusive sono in genere molto interessanti e portano spesso un valido contributo alla sistematica di taxa di controversa attribuzione. Nel caso del genere Genista, ad es., la sezione Spartocarpus

Spach, per la quale, sulla base dei caratteri morfologici, era stata ipotizzata la separazione da Genista e la formazione del genere Cytisantus Lang, non risulta invece, su base palinologica, sufficientemente isolata, in quanto si colloca in posizione intermedia tra le altre sezione del genere Genista. Per questo motivo si propone (Feoli Chiappella & Rizzi Longo, 1984) di mantenerla in esso.

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A cura di Walter De Leonardis

Con il contributo del Ministero delle Politiche Agrarie - Progetto AMA

e delle

Provincie Regionali di Siracusa e Ragusa