Lavvenimento storico che ebbe per centro questo castello è
la Congiura dei Baroni contro il re Ferdinando I dAragona il Vecchio, re
di Napoli.
I Turchi miravano ad occupare lOccidente e, in
particolar modo, lItalia. Infatti, il 28 luglio 1480, sbarcarono nella
penisola Salentina, a circa tre miglia da Otranto e la saccheggiarono.
In Italia si levò un grido di orrore, ma nessuno dei nostri
potentati si mosse. Solo nel 1485, il 25 febbraio, Ferdinando I
d’Aragona, re di Napoli, inviò una flotta che affondò quella turca.
Già dal gennaio 1485 Alfonso, duca di Calabria, figlio del
re, era giunto a Matera, scelta a quartiere dellarmata della fede. Sia
Alfonso che lo stesso re furono ospiti del nobile Tuccio de Scalzonibus, nel
palazzo posto sulla porta principale della città che dà sulla spianata del Duomo e vi
restarono fino al mese di luglio.
Frattanto i materani e gli abitanti delle altre città del Sud
misero, per limpresa di Otranto, a disposizione del re, migliaia di ducati.
Lerario, comunque, era stremato, per cui furono imposte nuove e gravi cariche
fiscali che i Baroni non erano disposti a sopportare. A ciò si aggiunse lodio della
baronia contro Alfonso duca di Calabria, molto crudele.
I grandi feudatari ordirono una congiura per togliere di mezzo la
dinastia aragonese. Promossa, tra laltro, dal Duca di Salerno e da Antonello
Petrucci, segretario particolare del re, vi aderirono il papa Innocenzo III in
discordia con Ferdinando e, tra i baroni a noi vicini, Pirro del Balzo, principe di
Altamura, il marchese di Bitonto, i duchi di Melfi e di Nardò e, infine, Girolamo
Sanseverino cui apparteneva la terra di Miglionico con il suo castello, il Castello
del Malconsiglio, scelto a luogo di convegno per dare lultima mano alla triste
impresa. I baroni si riunirono in un salone del maniero di straordinaria grandezza,
indicata da allora, del Malconsiglio.
Ferdinando ne ebbe il sentore e seppe che papa Innocenzo la
favoriva; perciò fu lì per invadere lo Stato Pontificio. Il papa rinunziò
allimpresa e i baroni, rimasti soli e senza un appoggio di rilievo, per gli
interventi del Duca di Milano e di Lorenzo il Magnifico, si sottomisero al
sovrano che, nellagosto del 1486 giunse a Miglionico per trattare la pace. Il
re simulò il perdono del quale si fecero garanti i suddetti pacieri. Ma, poco dopo,
contro i patti stipulati, in un convito nuziale fece imprigionare e decapitare i più
compromessi della congiura.
Da questo episodio importante della storia italiana, si comprende
limportanza del castello di Miglionico. Esso, infatti, poté ospitare il re con la
sua reale famiglia, tanti signori e il seguito di ciascuno. Che questo maniero fosse
allepoca molto importante, lo si evince anche dal fatto che i baroni lo scelsero su
tanti altri esistenti nell'Italia meridionale. |