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Polittico di Cima da Conegliano

NUNZIO FESTA

Immagine da migliorare per un grande "teatro a cielo aperto"
Cassonetti davanti alle chiese - Una "macchia" su Miglionico

Il Quotidiano della Basilicata
10 Agosto 2006

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Miglionico - Piazza PopoloMIGLIONICO ­ A poco a poco i turisti cominciano ad approdare a Miglionico. Alcuni giorni fa, addirittura due professori universitari di Boston sono arrivati in paese per visitarne le bellezze artistiche. Tantissime opere antiche, a partire dalle chiese, sino a "terminare" in alto; per guardare quei particolari comignoli che spuntano su diversi edifici, e che furono fatti istallare da Federico II, tanto per dire, contro la piaga del malocchio. Il despota, infatti, era scaramantico, superstizioso fin quasi all'assurdo e pensò che in ogni suo "possedimento" vi dovesse essere una serie di segni per battere quella sua fobia, proprio quella della persecuzione da malocchio. Ma, allo stesso tempo, magari facendo solamente qualche passo, e si prende l'affascinante apparizioni di campane dell'anno Mille, circa. Come le iniziali su vetro di quell'Ettore Fieramosca che ha molto cavalcato nelle stradine del centro abitato collinare. Eppure, c'è qualcosa che non va. Basti osservare la linea formata, sorprendentemente, da automobili e, peggio ancora, cassonetti, più in particolar modo serve farsi abbagliare dalla loro disposizione, per capire di che si tratta. In largo Mater Domini, per fare un esempio, ovvero in quel luogo grondante di fascino e che si può permettere il lusso di tenere sotto i suoi piedi un "tunnel" che giunge dritto dritto alla diga di San Giuliano, «inizialmente la Galleria dei Turchi fu utilizzato dai Templari ­spiega la guida parrocchiale Michele Piccinni­ per entrare e uscire dall'abitato, mentre i saraceni volevano usarlo per rubarsi la statua della Madonna», i bidoni della spazzatura sono tutt'ora collocati davanti al bene monumentale. Lo spettacolo è tutt'altro che decorso. Altri turisti e cittadini, invece, hanno già potuto "apprezzare" un paio di contenitori per rifiuti posizionati a pochi passi da uno dell'ingresso del duomo Santa Maria Maggiore, quella che custodisce opere di immenso valore (vedi il polittico del Cima da Conegliano e non solo). Camminando per le vie di Miglionico si può rimanere a disagio accorgendosi che i cassonetti piazzati in faccia alle chiese sono cosa normale. Come si può restare esterrefatti dall'oscenità che, sulle pietre del convento di Santa Sofia si manifesta in una sfilza di scritte opera di incivili vandali. Inoltre, in uno dei meandri accattivanti del centro storico l'uniformità di colori per le abitazioni non è del tutto rispettata. Negli interstizi della "Torchiana" o nei pressi dell'area con un'opera costruita da Pirro, almeno un paio di abitazioni propongono accecanti colori vivaci. Sarebbe un'eresia riflettere su di un Piano colori cittadino? Il turismo ruota anche intorno a tali questioni. Entrare in un luogo sacro, dovendo prima evitare l'immondizia depositata nei contenitori e poi il tanfo prodotto non è proprio il massimo, specialmente in estate. Comunque, Miglionico è un teatro a cielo aperto: le maggior parte delle strade offrono un'infinità di notizie lasciate a decantare dalla storia. Per la cittadina che fu di Michele Bianco si prevedono giorni colmi da visite.

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