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Polittico di Cima da Conegliano

.DONATO MASTRANGELO

A Ferrandina un rito che rievoca pagine ingiallite di storia e di consuetudini patrimonio della tradizione popolare
Serenata d'altri tempi la notte prima delle nozze
Così Marco ha voluto ribadire tutto il suo amore ad Annamaria, al suono di pifferi, grancassa e tamburi

La Gazzetta del Mezzogiorno
19 Settembre 2006

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FERRANDINA - Una calda e placida sera settembrina ravvivata dal suono di pifferi, grancassa e tamburi. La gente che accorre incuriositae si chiede il perché di quello spettacolo improvvisato quando ormai tutte le feste estive sono già andate in archivio. Cinque musicanti, continuano a emettere note e fragore. Ironia della sorte in via Borgo Giuseppe Verdi. Poco distante da loro un giovanotto alza lo sguardo all'insù. Forse sta chiedendo qualcosa alla luna che irradia il cielo, accarezzando un sogno. Poi i suoi occhi si soffermano sulla sua amata donna affacciata sul terrazzo della propria abitazione. E così che Marco Saponara ha voluto dichiarare il proprio amore ad Annamaria Grieco, il giorno prima delle nozze, con una serenata che ha il sapore d'altri tempi. Un rito che rievoca pagine ingiallite di storia e di consuetudini patrimonio della tradizione popolare. Nell'era del digitale, del'I-pod, il trentatreenne operaio salandrese ha scelto una forma semplice per esternare i propri sentimenti, fatta di cuore e creatività. Ed a giudicare dalla reazione stupefatta la sua ragazza venticinquenne, ora consorte, ha gradito la sorpresa. Marco ha quindi contattato il suo amico e collega di lavoro Domenico Di Vincenzo che ha costituito a Miglionico «L'Tammor». «E' una rinomata Bassa Musica», sottolinea con una punta di orgoglio il pifferaio. Assieme a lui, al tamburo ci sono pure Pierangelo Pellegrino e Vincenzo Piccinni, Fiore Bruno ai piatti e Giuseppe Fineo alla grancassa». «Avevo in animo - dice Saponara - di dichiarare il mio amore folle per Annamaria con una trovata originale e credo che la serenata lo sia stato». I complessi di Bassa Musica allietano con il proprio ritmo le feste e le sagre di paese. Quella che in dialetto viene definita a «Bambaredd» gira per le strade e le vie cittadini magari accompagnando l'immagine del santo per la questua. Usi che richiamano alla civiltà rurale. Marco ha preferito a «Bambaredd» L'Tammor alla «Serenata rap» di Jovanotti. Magari alzando gli occhi alla luna e non solo. Donato Mastrangelo

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