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Polittico di Cima da Conegliano

NUNZIO FESTA

Nelle campagne la forestale ha sequestrato richiami illegali destinati allo sterminio delle quaglie
Blitz antibracconaggio a Pomarico e Miglionico

Il Quotidiano della Basilicata
28 Settembre 2006

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MIGLIONICO - LA FORESTALE ferma il bracconaggio. Un importante sequestro di richiami illeciti è stato effettuato martedì notte. L'intervento è scattato durante un servizio coordinato di antibracconaggio a Pomarico e Miglionico; proprio nelle campagne di questi due paesi della provincia materana sono stati compiuti i sequestri. Il metodo collaudato dai cacciatori di frodo è il solito. Infatti, i controlli in Isca di Bradano e in san Lorenzo hanno fatto riscontrare agli agenti della Forestale l'utilizzo di numerosi congegni elettromagnetici che riproducevano il verso delle quaglie.
I bracconieri, sia durante le ore pomeridiane che durante quelle notturne, e nonostante la pioggia battente, avevano allocato diversi richiami per attirare i volatili in alcune aree.
La zona individuata e definita era quella nella quale la mattina successiva sarebbe dovuta avvenire la spietata mattanza. «I congegni ritrovati sono estremamente sofisticati ­ rende noto il comandante provinciale Giuseppe Giove - muniti anche di meccanismi temporizzatori che ne comandavano l'accensione e lo spegnimento ad orari stabiliti».
Il comandante della stazione pomaricana dello stesso corpo spiega che «sono in corso indagini per l'identificazione dei bracconieri e che tali controlli si protrarranno per tutta la stagione venatoria». Siamo in tempo di migrazione, allora quei cacciatori per nulla sportivi approfittano dell'abbondanza di uccelli per eseguire rastrellamenti.
«Questi accertamenti sono frequenti - aggiunge Michele Cosola del comando di Montescaglioso ­ specialmente in questo periodo di migrazione, in cui le quaglie sono tantissime e i bracconieri eseguono dei veri e propri massacri. Continueremo le perlustrazioni ­ dice anche Cosola ­ ma potrebbe trattarsi di gente che viene da altre regioni, anche se i tanti salernitani e napoletani che vengono da noi a cacciare non sono stati mai trovati in possesso di materiale illegale». I bracconieri arrivano a fissare tenacemente i dispositivi illeciti agli alberi, per difenderli da eventuali altri cacciatori di passaggio. «Rispetto al sequestro in sé ­ afferma l'esperto Gianni Palumbo ­ sono molto soddisfatto. A livello nazionale ­ afferma il responsabile nazionale osservatorio biodiversità Lipu (Lega italiana protezione uccelli) ­ la nostra associazione collabora sia con la Forestale che col Noe dei carabinieri, con i quali in Campania abbiamo sgominato traffici che fruttavano milioni di euro.
Per l'azione nello specifico ­ aggiunge il naturalista ­ la Lipu è soddisfatta e plaude per l'esito della stessa, invitando a tenere alta la guardia verso un pericolo così subdolo».

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