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Polittico di Cima da Conegliano

Giacomo Amati

Ambiente Si fanno sentire gli effetti benefici dell'Oasi naturalistica di San Giuliano
C'è un'altra forma di ricchezza
Una lieta scoperta la fauna che sta ripopolando il territorio di Miglionico

La Gazzetta del Mezzogiorno
18 Aprile 2006

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MIGLIONICO - Si ripopola la fauna selvatica nelle zone boschive del territorio miglionichese. In controtendenza col fenomeno del calo demografico che, di anno in anno, impoverisce il tessuto sociale cittadino, i boschi dell'agro, invece, diventano sempre più ricchi di animali, tanto che, spesso, nelle zone di campagna, è possibile avvistare specie quasi mai viste prima. In particolare, è nell'oasi faunistica del lago di San Giuliano, che si estende su di una superficie di oltre mille ettari, che si possono ammirare uccelli belli e rari come l'airone bianco, il cavaliere d'Italia, il capovaccaio, il gruccione, il picchio rosso, la sgarza ciuffetto e la nicottera, per non parlare dei mammiferi come la volpe, il tasso e la lontra. Da sottolineare che quest'ultima è ritenuta uno degli animali più rari d'Italia. «La fauna - precisa il capo diga Nino Comanda, che conosce la zona in tutti i suoi meandri e segreti, perché ci lavora da oltre trent'anni - ha trovato nell'ambiente salubre del lago, il suo habitat più favorevole: qui ci sono quasi duecento specie di uccelli, alcune delle quali di straordinario fascino e di grande rarità, come cicogne, gru e spatole. Non mancano neppure le principali specie di rapaci diurni, tra cui il falco grillaio, il gheppio, il falco da palude, il nibbio bruno e la poiana. Per quanto riguarda, poi, i mammiferi, ci si può imbattere nell'istrice, nel gatto selvatico, nella faina, nel cinghiale, oltre che nella comune lepre, nel riccio e in altre specie di piccoli roditori». È la zona umida e ricca di acqua, oltre che di sole, quindi, a dare vita a un ambiente ideale, sia per la loro sopravvivenza che per la loro proliferazione. Ne discende, allora, che non è esagerato parlare di un vero e proprio «rinascimento faunistico» in atto nei boschi dell'agro locale, nonostante i numerosi e frequenti pericoli rappresentati dagli incendi boschivi e le insidie costituite dalla caccia e dalle subdole azioni di bracconaggio, sempre più rare, per la verità. Quali sono le ragioni essenziali che stanno alla base di questo positivo fenomeno? «Quella più plausibile - spiega Comanda - va ricercata nella lodevole azione svolta sia dalla creazione delle aree protette sia dalla limitazione del permesso di caccia. Quest'ultima può avvenire soltanto per cinque mesi, nel periodo compreso tra settembre e gennaio, mentre, in passato, era ammessa da agosto fino ad aprile. Poi, vanno considerati i provvedimenti specifici che sono stati adottati per favorire l'incremento faunistico nelle zone boschive. Infine - conclude Comanda - vanno sottolineate le molteplici iniziative di difesa dell'ambiente e di tutela della fauna che, quotidianamente, con grande assiduità e scrupolo, vengono attuate dalle associazioni ambientaliste che operano nel Materano, le quali non si stancano di promuovere e diffondere la cultura della salvaguardia del territorio e del mantenimento dei paesaggi naturali».g.a.

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