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Polittico di Cima da Conegliano

Giacomo Amati

Non vive la retrocessione con colpa
Senza fare drammi il Miglionico saluta

La Gazzetta del Mezzogiorno
4 Maggio 2006

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MIGLIONICO - Eccellenza, addio. Non sono bastati l'orgoglio e il cuore al Miglionico nella sfida casalinga persa (1-2) contro l'Avigliano. La sconfitta ha sancito la retrocessione della squadra di mister Nicola Peragine, la quale ha giocato a viso aperto, battendosi con personalità, tanto da comandare il gioco per lunghi tratti della gara, costringendo gli avversari a difendersi con affanno, soprattutto nel corso del primo tempo. «Abbiamo fatto del nostro meglio - dichiara il bravo tecnico materano - ma a certi livelli non ci si può permettere neppure la minima distrazione. Purtroppo, abbiamo pagato un dazio troppo elevato alla nostra inesperienza». Da parte sua, il dirigente Michelangelo Piccinni osserva come l'obiettivo della permanenza in Eccellenza non sia stato raggiunto non solo per tanti episodi sfortunati che, spesso, hanno causato sconfitte immeritate. «In particolare - puntualizza il dirigente - noi siamo orgogliosi di aver sempre rispettato i principi dello sport, al contrario di ciò che è accaduto domenica scorsa sul campo del Brienza, dove, come si legge nel resoconto della partita, a firma del corrispondente della Gazzetta, Francesco Altavista, il Brienza "non fa praticamente niente per vincere. Meglio stendere un velo pietoso". In quella partita, che, tra l'altro è cominciata con sospetto ritardo era impegnato l'Atella Monticchio, cioè una nostra diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Ciò significa - conclude con amarezza il dirigente - che l'Atella Monticchio ha potuto conoscere in anticipo il nostro risultato finale, gestendo la sua gara secondo convenienza. Come si coniugano questi episodi con la cultura dello sport? Non viviamo la retrocessone come una colpa, nè tanto meno come un'umiliazione. Ci auguriamo di fare meglio il prossimo anno». Giacomo Amati

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