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Polittico di Cima da Conegliano

GIACOMO AMATI

L'oleificio chiude? Dal Sindaco Borelli una difesa a tutto campo
«Il Comune è senza colpe»
Intanto la situazione dopo quattro anni è peggiorata

La Gazzetta del Mezzogiorno
17 Agosto 2006

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MIGLIONICO - Pericolo in via Marconi: quattro abitazioni sono a rischio di stabilità perchè in condizione di pericolosità statica. Gli immobili sono interessati da un'ordinanza di sgombero emessa sin dal 16 dicembre 2002 dall'ex sindaco Giuseppe Dalessandro. La causa del «dissesto strutturale causato dal cedimento delle strutture fondali» è riconducibile all'esecuzione dei lavori di metanizzazione del centro abitato. «In virtù di una perizia effettuata dall'ufficio tecnico del Comune nonchè a seguito di accertamento tecnico preventivo da parte del perito, nominato dal tribunale di Matera - precisa il sindaco Vincenzo Borelli - è stato accertato che il cedimento fondale degli stabili prospicienti via Marconi è frutto di specifiche responsabilità della ditta che ha eseguito i lavori di metanizzazione dell'abitato». A tal proposito, il prossimo 16 ottobre, presso il tribunale civile di Matera, si svolgerà la prima udienza del rito giudiziario civile per quantificare l'importo del risarcimento del danno prodotto che ammonta complessivamente a circa 256 mila euro. Da notare che l'Amministrazione comunale si costituirà parte civile. A distanza di quattro anni, purtroppo, il problema non è stato ancora risolto. Anzi, in via Marconi sono aumentati i disagi: la strada prospiciente i fabbricati oggetto dell'ordinanza di sgombero è stata ristretta per la presenza delle impalcature di sostegno; il traffico delle auto funziona in senso alternato. «Uno dei primi atti del mio mandato amministrativo, spiega il primo cittadino, è stato quello di occuparmi di questo grave problema, portandolo all'attenzione di tutti i responsabili della vita pubblica regionale. Pertanto, in relazione all'articolo, «Senza strada chiudo l'attività», pubblicato sulla Gazzetta, in data 7 agosto 2006, a firma Franco Di Pierro, per amore di verità, desidero fare alcune precisazioni. Primo: «Non è assolutamente vero che l'Amministrazione comunale ha mostrato scarso interesse. Al contrario, è stato fatto tutto il possibile per risolvere il problema, che, tra l'altro, non riguarda, come erroneamente è stato scritto, la messa in sicurezza di alcune centinaia di metri quadrati di terreno, bensì il consolidamento degli stabili». Secondo: «Via Marconi è stata interdetta al transito del mezzi pesanti sia per rendere possibile l'opera di puntellamento dei fabbricati pericolanti sia per tutelare l'incolumità pubblica e privata». Terzo: «In relazione al funzionamento dell'oleificio sito in Largo Divisione Pinerolo, proprio per favorirne l'attività produttiva, è stata ripristinata una vecchia strada di campagna, in contrada «Sant'Antuono», che è costata al bilancio comunale una spesa di circa otto mila euro. Da notare che tale soluzione ci è stata anche indicata da un trasportatore, all'epoca impegnato alle dipendenze dell'oleificio. Quarto: « Per quanto concerne, poi, la questione dell'anonimato, mi risulta che nessun amministratore l'abbia richiesto; mi meraviglio, anzi, come le mie riflessioni non siano state riportate nell'articolo». Poi, il Sindaco conclude: «Il Comune finora ha speso quattordici mila euro per eseguire lavori di messa in sicurezza degli edifici in via Marconi. Se non fossero state eseguite tali opere, la situazione si sarebbe aggravata con grave pregiudizio della salvaguardia della pubblica e privata incolumità. E' stato fatto il possibile per tutelare tutti gli interessi delle parti in causa e la sicurezza di tutti i cittadini, in attesa che vengano effettuati i necessari lavori di consolidamento delle fondazioni, di ancoraggio del muro portante e di ristrutturazione degli stabili. Si tratta di lavori, giova ribadirlo, che non possono essere eseguiti dal Comune».

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