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Polittico di Cima da Conegliano

GIACOMO AMATI

Miglionico Si stanno ben integrando
Badanti, aiuto prezioso per i nostri anziani

La Gazzetta del Mezzogiorno
26 Agosto 2006

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MIGLIONICO - Un nuovo lavoro sta diffondendosi nella comunità: è quello delle badanti, la cui presenza è in costante crescita. Chi sono le badanti? Sono delle «colf», per lo più straniere, provenienti, in prevalenza, dall'Ucraina, dalla Polonia e dalla Romania. Il loro compito? In via prioritaria consiste nell'assistere persone sole e deboli, spesso molto malate, in particolare, anziani che non sono autosufficienti. Inoltre, si dedicano alla pulizia della casa, fanno la spesa e preparano da mangiare. In cambio, ricevono una retribuzione mensile che oscilla tra i seicento ed i settecento euro oltre al vitto e all'alloggio. Si tratta di un lavoro prezioso, ma precario che fatica ad assumere gli aspetti di un'occupazione stabile per la sua natura di provvisorietà. Ad una badante si può arrivare, richiedendo informazioni alle associazioni di volontariato oppure acquisendo notizie in parrocchia, ma soprattutto grazie al passaparola tra conoscenti, amici e familiari. Due sembrano essere le ragioni essenziali che inducono a rivolgersi alla loro opera. Primo: l'aiuto che offrono è prezioso perché è calibrato sulle reali esigenze di chi ha bisogno della loro presenza. Secondo: è sconsigliabile sradicare un anziano bisognoso di assistenza da casa sua per abbandonarlo in un ospizio che, oltre tutto, richiede una retta mensile costosa. Più utile e conveniente, quindi, risulta essere il servizio di assistenza domiciliare offerto dalla badante, che è una figura professionale prevalentemente di sesso femminile, la cui età media si aggira intorno ai quarant'anni: non ha il fisico della «top model», ma spicca per altre qualità: è capace di donare attenzioni, solidarietà e amore a chi vive in solitudine. Non è poca cosa. Anzi. Le badanti non sono lavoratrici clandestine perché sono in possesso di un regolare permesso: quello del soggiorno turistico, rinnovabile ogni sei mesi. Il loro possesso della lingua italiana è ancora insicuro e stentato, ma si fanno capire molto bene: parlano una lingua universale, quella dell'amore, lo strumento più potente ed utile per interagire e stabilire relazioni positive con chiunque interlocutore. Anche senza conoscere bene la lingua italiana, le badanti sanno dialogare e comprendere il prossimo, utilizzando al meglio le regole della convivenza civile. Per queste ragioni, il loro processo di integrazione nella comunità tende a consolidarsi ed è presumibile che, col passare del tempo, anche la loro presenza diventi sempre più consistente. In paese, infatti, il tasso di natalità, di anno in anno, diventa sempre più basso e si assiste a un progressivo invecchiamento della popolazione residente, che è costituita da 2700 abitanti, di cui il numero degli anziani d'età superiore a ottant'anni è di quasi 150. Tra di essi, la più longeva è Anna Liccese che ha 101 anni. Giacomo Amati

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