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Polittico di Cima da Conegliano

GIACOMO AMATI

Miglionico Il paese specchio fedele di quel che accade da qualche tempo in Italia
In un anno solamente otto i matrimoni
I giovani preferiscono la convivenza alla pronuncia del «sì» in chiesa o in municipio

La Gazzetta del Mezzogiorno
27 Agosto 2006

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MIGLIONICO - Diminuiscono i matrimoni civili e religiosi nella comunità: nei primi otto mesi di quest'anno ne sono stati celebrati appena otto. Tra le ragioni che sono alla base della flessione delle unioni coniugali ne spiccano tre: la difficoltà dei giovani a trovare un lavoro stabile, gli studi che si protraggono fino all'università, il caro degli affitti delle abitazioni. Va considerato, tuttavia, che anche tra i giovani che potrebbero mettere su famiglia subito, senza dover superare tante difficoltà, si sta diffondendo la tendenza a rinviare nel tempo, il più possibile, il matrimonio, preferendo restare nella condizione di fidanzati. Mediamente, il tempo impiegato dai ragazzi per conoscersi meglio, prima di approdare al matrimonio, è aumentato rispetto ad una ventina di anni fa, quando tale condizione durava due o tre anni; oggi, invece, prima di arrivare al fatidico «sì», trascorre un'attesa che oscilla tra i cinque e i sette anni. E poi, i giovani sembrano preferire di più la convivenza al matrimonio. Adesso, per arrivare alla cerimonia dello scambio degli anelli sull'altare, l'età di trent'anni rappresenta quella media per lo sposo; per la donna, invece, è di ventisette anni. Alta è la percentuale (95 per cento) degli sposi che sceglie il regime patrimoniale della comunione dei beni; solo il cinque per cento opta per la separazione dei beni. Alcune coppie, poi, soprattutto per ragioni legate all'attività lavorativa, dopo aver celebrato il matrimonio, sono costrette a spostare la loro residenza a Matera oppure nelle città del Nord. Un altro motivo che spinge i giovani d'oggi ad essere «eterni fidanzati» è riconducibile alla condizione di libertà che caratterizza il loro rapporto d'amore, al contrario di ciò che accadeva una volta, fino agli Anni Ottanta, quando il matrimonio era l'unica possibilità che si aveva per uscire di casa. Ma, adesso, non è più così: il rapporto da fidanzati comporta poche restrizioni, è molto più libero. In definitiva, bisogna prendere atto che nella comunità miglionichese l'istituzione del matrimonio sta perdendo importanza. Quali ne sono le conseguenze? Senza dubbio, la più grave è rappresentata dalla caduta verticale della natalità che porta al fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione. Non è un caso che, negli ultimi anni, il calo demografico ha determinato la costante soppressione di alcune classi nei tre ordini di scuola presenti in paese, da quella dell'infanzia, alla primaria, alla secondaria di primo grado. Giacomo Amati

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